Durante il Mobile World Congress di Barcellona, GSMA ed ETNO hanno organizzato, con la collaborazione di un nutrito gruppo di operatori e fornitori tecnologici un evento per riflettere sugli ultimi sviluppi tecnologici e normativi che riguardano l’utilizzo delle bande di frequenze più ambite, ossia i 6 GHz e l’UHF.
L’evento ha coinvolto responsabili politici, i rappresentanti dell'industria e del mondo accademico di tutte le regioni del mondo e ha rappresentato un’occasione di confronto e discussione importante, in vista della World Radio Conference che si terrà a Dubai tra novembre e dicembre.
In questo cruciale appuntamento, infatti, si riuniranno i vertici politici di tutto il mondo per prendere decisioni strategiche fondamentali, che influenzeranno lo sviluppo delle reti 5G e del futuro 6G, atteso per la fine del decennio.
La banda necessaria
Il dibattito ha coinvolto esperti di telecomunicazioni, che hanno discusso la necessità di avere spettro aggiuntivo per supportare la transizione digitale attraverso l'evoluzione del 5G e l'introduzione del 6G.
In particolare, si è discusso del ruolo unico della banda superiore a 6 GHz (6425 – 7125 MHz) per soddisfare tale domanda, e l’impatto ambientale che sarebbe causato dalla densificazione della rete necessaria per supportare la domanda di capacità prevista in assenza della banda superiore a 6 GHz.
I relatori hanno esplorato la fattibilità della coesistenza di implementazioni macrocellulari con i ricevitori satellitari del servizio satellitare fisso; inoltre, è stata illustrata una serie di test sul campo in vari Paesi dell'EMEA e dell'Asia Pacifico che hanno iniziato a quantificare le prestazioni raggiungibili nella banda superiore a 6 GHz in termini di copertura e capacità.
I fornitori di apparecchiature di rete e chipset hanno sottolineato l’importanza che avrebbe l’assegnazione IMT (International Mobile Telecommunications) alla prossima WRC 23 per il consolidamento dell'ecosistema e hanno fornito rassicurazioni sul grado di preparazione tecnologico.
In generale, tutti i partecipanti hanno mostrato interesse per un “approccio equilibrato" alla banda 6 GHz in cui la porzione inferiore sarebbe utilizzata per Wi-Fi e RLAN, mentre quella superiore potrebbe essere assegnata alle telecomunicazioni.
Posizioni sfumate
Per quanto riguarda la posizione dei diversi gruppi regionali, l'Europa ha raggiunto un compromesso in cui accetterebbe l'identificazione IMT al WRC-23, senza però sostenerla attivamente.
I paesi del Medio Oriente, dell'Africa e dell'Asia centrale hanno tutti chiarito che vi è un cauto ottimismo sul fatto che ci sarà sostegno da parte di tutti i gruppi ITU-R in EMEA a condizione che i servizi incumbent di natura internazionale siano tutelati.
L'America Latina ha spiegato infine che il dibattito nella regione è aperto e diversi Paesi aspetteranno di vedere quale posizione emergerà dalla conferenza di Dubai. Le posizioni ufficiali dei gruppi regionali saranno comunque finalizzate entro settembre.
L’auspicio generale emerso dall’incontro è quello che i decisori politici trovino un accordo per assegnare le bande coinvolte alle telecomunicazioni; l’evoluzione del 5G e la prossima generazione delle comunicazioni mobili necessitano, infatti, di più spazio per garantire le prestazioni e la scalabilità necessarie per supportare le crescenti esigenze di connettività.