Il licenziamento dei dipendenti delle big tech non si arresterà

Le aziende big tech continuano a licenziare dipendenti a causa del clima economico instabile e delle assunzioni eccesive del periodo pandemico.

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a cura di Marina Londei

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L'annuncio di Google del licenziamento di 12.000 dipendenti è solo l'ultimo di una lunga serie cominciata nel 2022. Secondo Layoffs.fyi, il tracker di licenziamenti nel mondo tech, a gennaio sono stati licenziati già più di 40mila dipendenti e il trend è destinato a crescere. Da piccole startup alle grandi compagnie come Amazon, Microsoft e ora Google, il problema è esteso a tutto il mondo tech.

Questi tagli sono per la maggior parte conseguenza dell'eccessivo numero di assunzioni avvenute durante i periodi di lockdown, quando le attività online si erano moltiplicate e serviva più personale per supportare il nuovo carico di lavoro. Oggi, nonostante il modo di lavorare sia cambiato, queste attività si sono ridimensionate, causando un eccesso di dipendenti.

Aziende tech e licenziamento dei dipendenti: i casi più emblematici

Prima di Google altri nomi importanti si sono trovati costretti a licenziare migliaia di dipendenti: è il caso, per esempio, di Microsoft, che lo scorso 18 gennaio ha annunciato una riduzione del personale del 5%, corrispondente a circa 10.000 dipendenti. Con un post sul blog dell'azienda, Satya Nadella ha spiegato che la scelta è dipesa dalle condizioni economiche attuali, che hanno portato molti clienti a ridurre le spese digitali.

Anche Salesforce si è vista costretta a tagliare il personale, riducendolo del 10%, cioè di circa 8.000 dipendenti. Al contempo l'azienda ha ridotto anche il numero di uffici sempre a causa della situazione economica globale. Marc Benioff, CEO della compagnia, ha ammesso di aver assunto troppi dipendenti durante gli anni della pandemia. Numeri ancora più alti quelli di Amazon: l'azienda ha licenziato 18.000 dipendenti, quasi il doppio del numero annunciato lo scorso novembre da Andy Jassy.

Neanche il settore delle crypto è esente dalla crisi: Coinbase e Crypto.com hanno annunciato ulteriori tagli al personale, anche in seguito al crollo delle criptovalute. Queste compagnie sono quelle che hanno sofferto più delle altre a causa delle difficoltà diffuse.

Le aziende faticano a trovare talenti IT, ma al contempo stanno tagliando le business unit che non portano valore, investendo invece sulle aree che garantiscono un alto ritorno in termini di guadagni.

Se da una parte questi licenziamenti di massa posso spaventare, dall'altra molte compagnie, dopo l'annuncio dei tagli, hanno visto crescere il numero di investitori e salire il prezzo delle loro azioni. Questo scenario non deve sorprendere: quando si tratta delle big tech i licenziamenti indicano una volontà di concentrarsi sul profitto, eliminando il superfluo; in una visione a lungo termine ciò si traduce in maggiori innovazioni e impatto sul mercato.

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