Lavoro ibrido: per datori e dipendenti italiani bastano tre giorni in ufficio per essere felici

Secondo l'ultimo studio di Unispace, dipendenti e datori di lavoro italiani ritengono che tre giorni in ufficio sia il giusto compromesso per avere lavoratori ibridi felici.

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a cura di Marina Londei

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La diffusione del lavoro ibrido e remoto ha modificato gli equilibri aziendali: i dipendenti si sono accorti di quanto fosse prezioso il loro tempo e hanno cominciato a chiedere una maggiore flessibilità di orari e presenza in ufficio ai propri datori di lavoro. 

Se c'è chi preferisce lavorare in modalità totalmente remota, c'è anche chi non rinuncia a dividersi tra casa e ufficio, avendo però la libertà di scegliere quando andare andare.

Dipendenti e datori di lavoro stanno così cercando di venirsi incontro per trovare una via di mezzo che sia vantaggiosa per entrambi; secondo l'ultimo studio di Unispace, questa via di mezzo starebbe in tre giorni ufficio, almeno per il 92% dei datori di lavoro italiani e per l'85% dei dipendenti italiani.

Addirittura, secondo il report, il 90% dei dipendenti si dice contento di lavorare in ufficio per quattro giorni alla settimana, mentre l'85% sarebbe più felice di trascorrere più tempo in ufficio se avesse orari di inizio flessibili. 

"È interessante come dipendenti e datori di lavoro stiano trovando una via di mezzo reciprocamente vantaggiosa per quanto riguarda il lavoro ibrido" ha commentato Rob Frank, CEO EMEA di Unispace.  "La ricerca dei migliori talenti e la necessità di fidelizzarli continua, e questo spinge i datori di lavoro a pensare in modo più ampio alle politiche di lavoro e ai benefici che offrono. I dipendenti non sono motivati solo dallo stipendio: la flessibilità e l'ambiente di lavoro fisico giocano un ruolo enorme nell'attrarre, coinvolgere e trattenere dipendenti ibridi felici".

Il 90% dei dipendenti italiani afferma anche di essere interessato a seguire una settimana lavorativa di quattro giorni, con il 62% di questo gruppo che lo farebbe anche se dovesse andare in ufficio tutti e quattro i giorni.

I lavoratori chiedono però orari di inizio più flessibili e postazioni, tecnologie e accesso alla luce naturale migliori per poter essere produttivi. La flessibilità e la tecnologia sono le due priorità assolute per i dipendenti italiani, i quali chiedono cambiamenti entro i prossimi cinque anni. 

"Il luogo e il modo in cui lavoriamo continuano ad evolversi. Questo studio evidenzia che i dipendenti hanno difficoltà a essere produttivi in ufficio a causa di come è strutturato l'ambiente di lavoro. Migliore è l'esperienza dei dipendenti in ufficio, migliore è la produzione di lavoro e maggiore è la sensazione di sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. È fondamentale che le aziende si rendano conto del potenziale impatto positivo sul loro personale sui loro profitti modificando il luogo di lavoro, pianificando il futuro del lavoro e facendo proprie queste intuizioni" ha concluso Frank. 

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