Lavoro ibrido: innovazione o soddisfazione?

Una nuova ricerca evidenzia come molte aziende si trovino a dover scegliere se privilegiare la soddisfazione dei lavoratori o il loro apporto innovativo.

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a cura di Dario Orlandi

Secondo un nuovo report pubblicato da Vanson Bourne e commissionato da VMware, l’82% degli intervistati dichiara di essere più soddisfatta quando può lavorare ovunque; viceversa, il 66% delle aziende ritiene che l’innovazione sia favorita dalla presenza dei lavoratori in ufficio.

Questa profonda differenza di vedute emerge chiaramente dalla ricerca, che ha coinvolto oltre 5.300 persone, tra impiegati, dirigenti, addetti alle risorse umane e dell’information technology. Lo studio ha coinvolto aziende di ogni dimensione e un gran numero di settori, dalla sanità ai servizi finanziari.

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Il primo elemento emerso dalla ricerca, come abbiamo già accennato, è la difficoltà nel bilanciamento tra soddisfazione dei lavoratori e innovazione. Le aziende sono bloccate in uno stallo perché la forza lavoro richiede flessibilità, mentre i dirigenti sono profondamente convinti che il livello di innovazione cresca quando le persone si trovano fisicamente a lavorare insieme.

Un cambio di dinamiche

In secondo luogo, sta cambiando il rapporto di forza tra datori di lavoro e lavoratori, specialmente in alcuni mercati: dopo le “grandi dimissioni” degli ultimi due anni, continuano a registrarsi problemi nella disponibilità di candidati per diversi ruoli in grande ascesa.

Oltre la metà degli intervistati (53%) ha infatti dichiarato che non avrebbe mai lavorato per un’azienda che non prevede policy di lavoro ibrido; d’altro canto, però, la situazione economica attuale ha spinto il 62% degli intervistati a dichiararsi meno propensi a cambiare occupazione.

Questi fenomeni hanno modificato il tradizionale rapporto di forza tra candidati e aziende, permettendo ai lavoratori di far valere le proprie richieste e ottenendo condizioni contrattuali più vantaggiose o comunque più adatte alle loro esigenze.

Una possibile strada per mitigare il problema viene dalle soluzioni di automazione; gli investimenti in questo settore sono infatti critici per ridurre lo stress e raggiungere il livello di collaborazione necessario per garantire l’innovazione in un ambiente lavorativo sempre più frammentato e distribuito.

L’87% delle aziende ha aumentato gli investimenti in tecnologie di automazione nel corso degli ultimi due anni; la crescita è stata più cospicua proprio nelle aziende che utilizzano il lavoro ibrido: qui, infatti, si è registrato un incremento superiore al 34%

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