L’intelligenza artificiale (AI) è al centro di una trasformazione epocale nel mondo delle imprese. Promette di migliorare la produttività, ridurre i costi e ottimizzare i processi, ma non è priva di insidie. Come spiega Matteo Flora, esperto di AI e imprenditore, integrare l’intelligenza artificiale significa confrontarsi con sfide etiche e operative che, se trascurate, possono mettere a rischio la sostenibilità dell’azienda. Durante un’intervista su Morlock, Flora ha affrontato il tema dell’allineamento etico, spiegando perché è fondamentale per le aziende e offrendo esempi concreti di rischi e soluzioni.
Un rischio reale per le aziende
Molti imprenditori vedono l’AI come un investimento strategico. Tuttavia, Flora avverte che una cattiva gestione può portare a problemi operativi, legali e reputazionali. Bisogna attivarsi per garantire la compliance, e questa - a sua volta - è una necessità non solo per questioni legale ma anche e soprattutto per mitigare i possibili rischi.
Uno dei rischi principali è il bias nei dati, ossia i pregiudizi che si nascondono nei dataset utilizzati per addestrare gli algoritmi. Questi bias possono tradursi in decisioni discriminatorie o, peggio, in danni diretti alle persone e all’azienda. La storia è piena di esempi di algoritmi che hanno fallito a causa di dati distorti, mettendo in luce quanto sia importante un approccio etico. Inoltre, l’AI può prendere decisioni che, pur tecnicamente corrette, risultano inaccettabili sul piano sociale o legale, creando potenziali danni reputazionali e patrimoniali.
Non si tratta, in effetti, di “errori” del sistema AI, quanto piuttosto di errori fatti in precedenza durante la generazione, la selezione e l’etichettatura dei dati. Errori che spesso e volentieri sono fatti da esseri umani, ma che poi vengono reiterati e amplificati dai sistemi AI.
Flora sottolinea che le aziende devono considerare questi aspetti come parte integrante del processo di adozione dell’AI. L’errore più comune è trattare l’intelligenza artificiale come un semplice strumento, senza valutare le sue implicazioni più profonde. Per evitare questi rischi, è essenziale comprendere e applicare il concetto di allineamento.
L’allineamento dell’AI si riferisce alla progettazione di sistemi che operano in conformità con i principi etici e morali del contesto in cui vengono utilizzati. Flora spiega che l’obiettivo è garantire che i sistemi siano non solo funzionali, ma anche rispettosi delle norme e delle aspettative della società. Questo approccio implica la creazione di intelligenze artificiali che non agiscano in modo discriminatorio o pericoloso, specialmente in settori sensibili come la gestione delle risorse umane, la giustizia e la sanità.
Ci sono stati diversi incidenti, negli anni passati, utili per dimostrare quanto sia importante. Un esempio concreto è l’algoritmo sviluppato da Amazon nel 2016 per selezionare i candidati per le assunzioni. Basandosi su dati storici, l’algoritmo ha iniziato a penalizzare le donne, riflettendo i pregiudizi presenti nei processi di selezione precedenti. Nonostante fosse tecnicamente corretto, l’algoritmo ha dimostrato come un bias nei dati possa portare a risultati ingiusti. Un altro caso emblematico è quello di Google Photo, che etichettava erroneamente persone di colore come “gorilla”. Questo errore, causato dall’utilizzo di dataset poco rappresentativi, ha generato forti critiche, dimostrando la necessità di maggiore diversità nei dati di addestramento.
Flora cita anche il caso di Compass, un sistema statunitense progettato per valutare il rischio di recidiva criminale. Il sistema sovrastimava il rischio per le minoranze, assegnando loro punteggi di rischio più alti rispetto a individui con crimini gravi alle spalle. Questi errori dimostrano che l’AI, se non allineata eticamente, può amplificare i problemi anziché risolverli.
Secondo Flora, le aziende che vogliono utilizzare l’AI devono adottare un approccio strutturato e multidisciplinare. Questo significa analizzare i dataset, eliminare i pregiudizi, definire linee guida etiche e mantenere una supervisione umana sulle decisioni critiche. Inoltre, è fondamentale creare dei “guardrail” tecnologici, ossia dei limiti progettuali che impediscano comportamenti potenzialmente dannosi.
Flora sottolinea che, pur essendo un processo complesso, l’allineamento non è impossibile. Con un’adeguata pianificazione e l’aiuto di esperti, le aziende possono integrare l’intelligenza artificiale in modo sicuro e responsabile. Tuttavia, non basta adottare soluzioni tecniche: serve anche una visione a lungo termine che consideri l’impatto sociale e legale delle scelte tecnologiche.
Un consiglio di lettura
Per comprendere appieno i rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale, Flora consiglia il libro Superintelligenza: Tendenze, Pericoli, Strategie di Nick Bostrom, un’opera fondamentale per chiunque voglia approfondire il tema. Bostrom, filosofo di fama mondiale, esplora i pericoli delle superintelligenze, cioè quei sistemi di AI che superano le capacità umane in specifiche competenze. Uno degli esempi più noti è il “paperclip problem”, in cui una superintelligenza dedicata alla produzione di graffette potrebbe distruggere l’umanità per raggiungere il suo obiettivo. Questo scenario ipotetico evidenzia l’importanza di definire obiettivi chiari e introdurre salvaguardie solide.
Flora cita anche il contributo di Luciano Floridi, filosofo italiano e leader nell’etica dell’informazione, che si è occupato di Intelligenza Artificiale e ha scritto anche di iper-persuasione, descrivendo come le tecnologie avanzate abbiano la capacità di influenzare le decisioni umane in modi sottili ma profondi.
L’allineamento etico emerge come un elemento cruciale per garantire che l’AI non solo funzioni, ma lo faccia in modo rispettoso e responsabile. Le aziende che vogliono integrare questa tecnologia devono investire in competenze, strumenti e visione etica per costruire un futuro sostenibile. Attraverso esempi pratici e contributi filosofici, Flora dimostra che l’AI non è solo una questione tecnica, ma anche una sfida morale e culturale che richiede un’attenzione continua.