Gli eventi geopolitici e macroeconomici hanno scosso notevolmente il mercato e le imprese di ogni settore si ritrovano a dover affrontare sfide vecchie e nuove. Sono soprattutto i professionisti del procurement e della supply chain a doversela vedere con importanti tematiche, tra le quali la retention, l'engagement della manodopera, le sfide ambientali, i progressi tecnologici, la carenza di materie prime e le aspettative dei consumatori.
Secondo la ricerca "State of Warehouse Operations" di Manhattan Associates Inc. in collaborazione con Vanson Bourne, il 97% degli intervistati ritiene che l'infrastruttura IT delle operazioni di magazzino debba essere modernizzata, almeno in parte.
Dallo studio, condotto su 2.000 professionisti della supply chain, dal senior management al personale più operativo, emerge che l'84% degli intervistati ha difficoltà a trattenere il personale, e il 73% dichiara che il volume delle merci che transitano nei magazzini è aumentato negli ultimi 12 mesi, complicando ulteriormente i processi.
Anche le operazioni di magazzino stanno diventando sempre più impegnative e in molti casi hanno come conseguenza una difficoltà maggior nel far sentire il personale considerato, coinvolto e valorizzato.
Il 41% degli intervistati ritiene che le sfide legate al personale, in particolare l'assunzione e la formazione a breve termine, sono cresciute in maniera significativa, così come la garanzia di produttività (40%).
Il 28% dei professionisti coinvolti, inoltre, sottolinea che l'hardware e il software obsoleti rappresentano la sfide più urgente che stanno affrontando; ciò comporta un carico fiscale e tecnologico notevole per quasi un'azienda su tre.
Il 26% degli intervistati dichiara di avere difficoltà anche a gestire gli ordini provenienti da canali diversi e il 23% afferma di avere problemi a soddisfare le aspettative dei clienti sui tempi di consegna.
Le organizzazioni si dicono comunque fiduciose nel futuro e si aspettano che l'IA generativa (75%) e la robotica (72%) giochino un ruolo positivo nel migliorare la soddisfazione sul lavoro, limitando le operazioni manuale in favore di una maggiore automazione, snellendo i flussi di lavoro e riducendo la documentazione.
"I risultati sottolineano l'importanza di guardare avanti e di continuare a incorporare nuove tecnologie come i microservizi e la GenAI, rendendo le supply chain a prova di futuro e consentendo loro di diventare motori per i ricavi e un servizio per il cliente a tutti gli effetti" ha commentato Henri Seroux, Senior Vice President EMEA di Manhattan Associates.
L'innovazione continua della supply chain sarà essenziale per affrontare i rischi e non lasciarsi sfuggire alcuna opportunità.
"In definitiva, una strategia per le supply chain più unificata crea efficienza e, a sua volta, sostenibilità, sia in termini economici che ambientali. E questo non può che essere un bene per i bilanci aziendali e per l’intero pianeta" ha concluso Seroux.