Secondo il report, il 60% degli intervistati ritiene che il tracciamento degli utenti sia una fonte di rischio reputazionale per i brand. Inoltre, il 56% crede che i cookie e gli ID rappresentino una minaccia per la privacy degli utenti, mentre il 60% pensa che la fine della loro disponibilità sia solo una questione di tempo.
Nonostante ciò, più del 40% degli intervistati non conosce le tecnologie di targeting che non utilizzano gli identificatori pubblicitari.
Il sondaggio mostra che i cookie di terze parti non sono già più disponibili su Safari e Firefox e, nel complesso, i tassi di consenso al tracciamento da parte degli utenti si stanno riducendo sempre di più, poiché rifiutato in massa dagli utenti stessi.
Tuttavia, alcuni marketer potrebbero attendere che Google elimini ufficialmente i cookie di terze parti su Chrome entro la fine del 2024.
Alternative poco note
Il sondaggio ha rilevato che il 41% degli intervistati conosce solo limitatamente o ignora metodi di targeting diversi da quelli che sfruttano gli identificatori come i cookie.
Inoltre, il 32% degli intervistati ha dichiarato di voler cambiare il tipo di fornitori di AdTech con cui collabora, ma solo il 64% di questi aumenterà i budget verso operatori che non utilizzano cookie di terze parti o raccolgono in qualsiasi modo dati personali.
Ciò rappresenta un'opportunità per le aziende che offrono soluzioni di targeting alternative, ma queste stesse aziende devono sviluppare una maggiore attività di evangelizzazione delle proprie tecnologie, che non rappresentano ancora lo standard del settore.
Un'altra preoccupazione chiave emersa dal sondaggio riguarda la scalabilità delle soluzioni alternative non basate sui cookie.
Infatti, il 51% dei dirigenti di centri media e il 61% dei brand non sono molto sicuri di riuscire a raggiungere il proprio pubblico su diversa scala anche in seguito all'eliminazione dei cookie di terze parti, mentre il 49% dei centri media e il 39% dei brand non pensano di poterlo fare.
Van Valdez, Associate Research Director, European Customer Experience di IDC, ha commentato: “I brand e i centri media avranno bisogno di essere guidati per orientarsi tra le tecniche alternative ai cookie, cercando nuovi partner innovativi. Tuttavia, per molti questa area estremamente tecnica può essere confusa e di difficile comprensione”.
Geoffroy Martin, CEO di Ogury, ha aggiunto “Gli inserzionisti non hanno ancora l’esatta percezione di quanto grande e impattante sarà l'ondata della privacy. Essendo uno dei principali operatori del settore AdTech, Ogury è chiamata a educare i marketer sulle opzioni disponibili”.