I falsi miti del mondo tech rallentano l'innovazione

Antonio Rizzi di ServiceNow ha condiviso la sua opinione su tre falsi miti del mondo tech, spiegando come superare le difficoltà generate da convinzioni errate.

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a cura di Marina Londei

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Il mondo tech continua a crescere, ma ci sono (almeno) tre falsi miti che persistono, difficili da sradicare. Antonio Rizzi, Director, Solution Consulting di ServiceNow Italia, ha approfondito questi aspetti condividendo qualche dato utile sullo stato del settore e dei talenti che lo popolano.

Secondo Rizzi, il primo falso mito ancora molto diffuso è l'idea che il tech sia "solo per uomini": le donne, riporta Rizzi, rappresentano in media solo un terzo dei ruoli informatici e matematici. La carenza mondiale di professionisti che perdura ormai da anni ha reso ancora più evidente la necessità di coltivare nuove leve puntando in primo luogo sulla diversità dei talenti per colmare le lacune di competenze.

ServiceNow, come altre realtà, continua a investire in programmi e opportunità per facilitare l'accesso al mondo tech a chiunque, anche a chi vuole rimettersi in gioco dopo aver intrapreso una carriera diversa. Nonostante sia oggettivo che le donne e le persone che si identificano in altri generi siano una minoranza nel settore tecnologico, il falso mito dell'informatica solo per uomini è ormai per gran parte superato. È chiaro, però, che per vedere i risultati di questo cambio di visione ci vorrà ancora del tempo per via del ricambio generazionale.

Il secondo falso mito riportato da Rizzi riguarda la necessità di una laurea in informatica per lavorare nel mondo tech. Se è vero che i laureati in informatica continueranno sempre più richiesti nei prossimi anni, è altrettanto vero che le imprese stanno cominciando a dare un peso maggiore all'esperienza e alla capacità dei candidati, considerando positivamente anche coloro che non hanno conseguito una laurea ma hanno seguito corsi e ottenuto certificazioni.

Infine, un altro falso mito è la convinzione che l'intelligenza artificiale eliminerà i dipendenti tech. Di questo aspetto si è discusso in molte occasioni, arrivando alla conclusione che il mondo del lavoro evolverà per cogliere i benefici delle nuove tecnologie, ma senza sostituire del tutto gli umani.

L'automazione dei processi non favorisce soltanto le imprese, ma anche quei dipendenti che sapranno convivere con l'IA e sfruttare al massimo il suo valore per aumentare la propria produttività e guadagnare in benessere. Le nuove tecnologie, ricorda Rizzi, sono un alleato e non un nemico: nasceranno nuovi ruoli, di natura più creativa e orientati al monitoraggio dei sistemi.

Alla luce di ciò, per cogliere i vantaggi dell'IA è indispensabile investire sulla formazione e sulla riqualificazione dei talenti, permettendo ai dipendenti di rimanere al passo con l'innovazione.

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