La scorsa settimana si è tenuto a Parigi lo Huawei Connect 2024, l’evento annuale di punta del colosso cinese nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
L'edizione del 2024 si è originariamente svolta dal 19 al 21 settembre presso il Shanghai World Expo Exhibition & Convention Center e lo Shanghai Expo Center. Successivamente, l'evento è stato replicato a Parigi, presso il Paris Expo Porte de Versailles.
Il tema centrale di Huawei Connect 2024 è stato "Amplify Intelligence", focalizzandosi su come le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale possano accelerare la trasformazione digitale e verde in Europa.
L'evento ha riunito leader del settore, esperti tecnici e partner da tutto il mondo, offrendo una piattaforma per esplorare le ultime tendenze dell'ICT, discutere strategie di sviluppo industriale e promuovere la collaborazione nell'ecosistema tecnologico.
Inoltre, sono stati affrontati temi come l'innovazione digitale, la sostenibilità e l'importanza della protezione dei dati nell'era dell'intelligenza artificiale
Durante l'evento, Huawei ha presentato nuove soluzioni e prodotti, tra cui la nuova generazione di storage all-flash OceanStor Dorado, progettata per supportare applicazioni mission-critical nell'era dell'IA. Che andiamo ora a presentare.
Huawei inaugura l’era dell’AI col nuovo OceanStor Dorado
Uno dei momenti clou dell’evento parigini è stata la presentazione dell'OceanStor Dorado All-Flash Storage, un sistema progettato per affrontare le sfide dell’era dell’intelligenza artificiale.
Con l’avvento dei grandi modelli di intelligenza artificiale, come gli LLM, le imprese di ogni settore si trovano a riconsiderare le loro infrastrutture dati per supportare applicazioni sempre più complesse.
Questi sistemi, infatti, richiedono capacità di calcolo avanzate ma, soprattutto, una gestione ottimale e sicura dei dati.
In un contesto di crescita esponenziale del volume delle informazioni e di rischi crescenti come il ransomware, Huawei risponde con una soluzione che si distingue per tre caratteristiche principali: prestazioni estreme, resilienza avanzata e integrazione AI-ready.
Prestazioni e resilienza
Il nuovo OceanStor Dorado All-Flash Storage rappresenta un bell’avanzamento tecnologico. Grazie all’integrazione di una SmartNIC basata su DPU, il sistema separa i flussi di dati da quelli di controllo, superando i colli di bottiglia che affliggevano i sistemi tradizionali.
Nei sistemi tradizionali, infatti, le CPU gestiscono sia i flussi di dati che quelli di controllo. Questo può portare a situazioni in cui la CPU non riesce a elaborare abbastanza velocemente tutte le richieste, rallentando il sistema complessivo. L’approccio ideato da Huawei consente invece vantaggi significativi per le prestazioni del sistema.
L’algoritmo FLASHLINK consente poi al sistema di raggiungere oltre 100 milioni di IOPS (Input/Output Operations Per Second, una metrica chiave utilizzata per misurare le prestazioni di dispositivi di archiviazione dati), con una latenza ridotta a soli 0,03 millisecondi, triplicando così le prestazioni rispetto alla generazione precedente.
L’architettura full-mesh SmartMatrix assicura poi un’affidabilità straordinaria, garantendo continuità operativa anche in caso di guasti multipli, come il malfunzionamento di sette enclosure (le unità fisiche all’interno di un sistema di storage che ospitano i controller) su otto.
Con un’affidabilità del 99,99999%, il sistema offre inoltre protezione avanzata contro gli attacchi ransomware e soluzioni intelligenti per il recupero rapido dei dati, assicurando la loro disponibilità al 100%.
L’OceanStor Dorado non si limita a essere una soluzione di storage di alto livello ma è progettato per abilitare le applicazioni AI più esigenti. Grazie a un’architettura di storage unificata nativa, il sistema supporta database, file e container, rispondendo alle necessità delle applicazioni mission-critical.
Inoltre, il motore di gestione dei dati (DME) sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza operativa di cinque volte, rilevando e prevenendo eventuali anomalie prima che possano causare problemi.
Il panel parigino
Successivamente all’annuncio, Huawei ha organizzato un panel nel corso dello Huawei Connect 2024. A prendere la parola è stato Peter Zhou, Presidente di Huawei IT Product Line, che ha delineato le strategie e le ambizioni dell'azienda.
Ha iniziato spiegando come Huawei investa da oltre dieci anni nei suoi prodotti strategici per lo storage, e con profitto. Il manager prevede che quest’anno l’azienda registrerà una crescita globale media di circa il 30%, con particolare successo sia nel mercato domestico cinese (+20%) sia nei mercati internazionali, dove l’aumento dei ricavi è stimato sopra il 30%.
L'Europa rappresenta un mercato fondamentale e, per questo motivo, Huawei sta destinando sempre più risorse nel nostro continente, sia per soddisfare le esigenze tecnologiche dei clienti, sia per offrire un servizio di qualità superiore, attraverso il rafforzamento delle vendite e del supporto tecnico.
Zhou ha evidenziato il ruolo sempre più centrale dei dati, soprattutto con l’avvento dell’intelligenza artificiale. Che sebbene richieda importanti investimenti in GPU ed energia elettrica per i processi di apprendimento, senza i dati non può semplicemente esistere.
Ha ricordato, inoltre, che il processo di digitalizzazione è ancora agli inizi: negli ultimi 20 anni sono stati raccolti molti dati, non abbastanza però per soddisfare pienamente le esigenze dell’AI. Ciò rende il data storage un settore sempre più importante per supportare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Zhou ha proseguito spiegando che il ruolo dello storage dei dati si è evoluto. In passato, l’obiettivo principale era garantire l’integrità dei dati; oggi, con l’aumento delle minacce cyber, in primis gli attacchi ransomware, lo storage deve pensare anche alla loro protezione.
Il difficile rapporto della Cina con l’Occidente
C’è poi stato spazio anche per una nostra domanda, relativa alla narrativa occidentale che, dalla prima amministrazione Trump in poi, considera la Cina una minaccia di cui diffidare, soprattutto quando si parla di sicurezza dei dati.
Il che entra purtroppo in contrasto con un’azienda che, in sostanza, offre sistemi coi quali custodire quelle stesse informazioni che descrive come vitali per il successo delle aziende.
Il primo a rispondere è stato Peter Zhou, che ha sottolineato che i dispositivi di storage di Huawei appartengono interamente ai clienti, inclusi i dati in essi contenuti, e che l'azienda non ha accesso ad essi né alle informazioni archiviate.
Zhou ha poi aggiunto che Huawei si impegna da sempre a ottenere certificazioni di sicurezza in Europa, raggiungendo i massimi standard richiesti da Paesi come Germania, Francia e Spagna.
Zhou ha infine menzionato test indipendenti condotti da una società statunitense, che hanno confermato la totale sicurezza dei sistemi di Huawei, inclusa la protezione contro il ransomware.
Ha poi invitato a fidarsi delle certificazioni europee, sottolineando che Huawei, seconda nel settore dello storage a livello globale, ha sempre dimostrato la sicurezza dei propri prodotti e che, nonostante la loro grande diffusione, non sono mai emersi problemi relativi alla loro affidabilità.