Google Gemini è arrivato, ma non in Europa

Ieri Google ha rilasciato Gemini, il modello di IA che sfida quello di OpenAI. Gemini è disponibile in 170 Paesi, ma non ancora in Europa.

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a cura di Marina Londei

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Ieri Google ha annunciato Gemini, una nuova IA che punta a sfidare ChatGPT. Le aspettative sono altissime visto che il modello promette di eguagliare (se non superare) le capacità del chatbot di OpenAI, ma in maniera gratuita.

Gemini è in grado di comprendere risorse complesse, sia testuali che visive, per estrarre le informazioni più importanti, elaborarle e fornirle all'utente in risposta a un quesito. Il modello lavora con testi, immagini e audio ed eccelle in materie complesse come la matematica e la fisica.

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Il modello è disponibile in tre versioni: Nano, pensata per l'esecuzione locale sugli smartphone; Pro, di livello intermedio, pensata per scalare facilmente nell'esecuzione di diversi task; infine Ultra, specifica per i task altamente complessi di livello enterprise.

Gemini verrà rilasciato progressivamente su diversi prodotti e piattaforme, a cominciare da Bard che già adesso integra la versione Pro del modello. Gemini sarà inoltre disponibile in Pixel 8 Pro, il primo smartphone equipaggiato con la versione Nano. Gli utenti potranno utilizzare la funzione "Riassunto" nell'applicazione di registrazione e "Smart Reply" nella tastiera Google.

Nei prossimi mesi Gemini sarà disponibile anche in servizi come Search, Ads, Chrome e Duet AI.

Tutto molto bello, ma non per noi: in Europa Gemini non è ancora disponibile, e non è chiaro quando lo sarà. Il motivo è semplice e si chiama GDPR. Così come Bard è arrivato a giugno nei Paesi dell'Unione Europea e nel Regno Unito, tre mesi dopo il lancio ufficiale, dovremo aspettare ancora un po' prima di mettere alla prova le capacità del modello.

Google non ha fornito dettagli su quando amplierà la disponibilità di Gemini anche nei Paesi che seguono il GDPR, anche perché dipenderà in gran parte dalla risposta delle istituzioni e dalla capacità di trovare un accordo favorevole per entrambe le parti. 

Possiamo solo sperare che quel "futuro prossimo" specificato dalla compagnia sia il prima possibile. 

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