Gli istituti bancari italiani investono sulla blockchain

Secondo un report di Cetif e NTT DATA l'esperienza bancaria del futuro si baserà sulle tecnologie del Web3 e in particolar modo sulla blockchain.

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a cura di Marina Londei

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Cetif Research, Business Unit di Cetif, Centro di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha presentato la ricerca "Progettare la prossima Banking digital experience" condotta in collaborazione con NTT DATA.

L'indagine ha coinvolto professionisti del mondo bancario e istituti di credito nazionali per delineare lo stato dell'esperienza utente all'interno delle istituzioni bancarie e finanziare e studiare le evoluzioni del mercato. 

"L’avvento del web e il processo di digitalizzazione del mercato finanziario hanno avuto un impatto significativo sull’esperienza utente, essendo in grado di trasformare le modalità di interazione degli utenti con i servizi finanziari, offrendo una maggiore comodità, velocità e accessibilità e permettendo anche l’automazione di processi complessi" ha commentato Paolo Gatelli, Senior Research Manager di Cetif.

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Gli istituti italiani stanno cominciano a sperimentare le tecnologie del Web3, in particolare la blockchain (73%). Secondo lo studio, in media ogni realtà ha in cantiere circa due progetti con questa tecnologia e ne ha almeno uno già sviluppato o in produzione. 

Della restante parte degli intervistati, il 12% sta studiando soluzioni relative all'Euro Digitale, il 9% è interessato a progetti del Metaverso e solo il 6% sta guardando alle cripto/stable coin.

Il 75% del campione ha affermato che l'investimento nella blockchain è altamente prioritario, mentre quello sull'Euro Digitale ha priorità medio-alta.

Per quanto riguarda le criptovalute, solo il 25% degli istituti bancari ha intenzione di investirci in modo massiccio, mentre il 50% di essi ritiene che non sia affatto un investimento prioritario. Poco entusiasmo anche per il Metaverso sul quale investirà con priorità media solo il 25% del mercato.

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I rischi e le opportunità delle nuove tecnologie

Nonostante l'entusiasmo verso le tecnologie del Web3, gli istituti bancari hanno condiviso alcune preoccupazioni legate in particolar modo all'effetto che potrebbero avere sulla fiducia dei propri clienti. 

Le realtà intervistate temono per lo più le conseguenze negative sulla reputazione e sull'immagine (20%) e le perdite operative (14%). 

Gli istituti bancari però sono determinati a cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, soprattutto per migliorare la customer experience e la customer satisfaction (22%). Non manca poi la volontà di crescere e ottenere un vantaggio competitivo sul mercato (14%). 

Affinché la blockchain e le altre tecnologie rappresentino un beneficio tangibile, le istituzioni bancarie e finanziarie stanno investendo sulla formazione del personale e dei clienti e soprattutto sull'identificazione di nuovi casi d'uso che portino valore aggiunto al loro mercato.

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