Gli investimenti digitali dei retailer resistono alla crisi

L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail mostra un settore in ripresa dopo la pandemia che continua nel percorso di evoluzione.

Avatar di Dario Orlandi

a cura di Dario Orlandi

L’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano
B2B Labs Speck, software open source e dati a zero latenza - B2B Lounge
youtube play
Guarda su youtube logo
ha pubblicato la nona edizione del suo report. Dall’analisi emerge come nel 2022 il commercio fisico abbia superato la fase di flessione dovuta alla pandemia e sia ritornato centrale nei piani di sviluppo dei retailer.

Il settore continua a spingere sull’innovazione nonostante le difficoltà del contesto economico: secondo l’analisi, il rapporto tra spesa per l’innovazione digitale e fatturato rimane infatti stabile rispetto allo scorso anno, al valore del 2,5%.

Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, ha commentato: “Negli ultimi anni il Retail, soprattutto fisico, ha vissuto momenti di forte stress. Nel 2020 lo scoppio dell’emergenza Covid ha generato un violento spostamento dei consumi e degli investimenti da offline a online”.

“Nel 2022 lo scenario è totalmente cambiato: la crescita delle vendite al dettaglio complessive e la stabilità del tasso di incidenza dell’online sui consumi sono segnali inequivocabili di come gli italiani abbiano riscoperto il valore dell’esperienza fisica”, ha concluso Pontiggia.

Lo stato del settore

Nel 2022 le vendite al dettaglio in Italia, compresi i canali online e offline, hanno registrato una crescita del 4,7% rispetto all'anno precedente, con l'e-commerce che continua a crescere ma in modo più contenuto rispetto agli anni passati.

Il valore degli acquisti online in Italia è cresciuto dell’8% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 33,2 miliardi di euro, ma con una crescita inferiore rispetto al +18% del 2021. Nonostante ciò, la penetrazione dell'e-commerce sul totale del retail rimane stabile all'11%.

Il numero di punti vendita in Italia è diminuito del 0,6%, ma il tasso di decrescita è il più basso degli ultimi cinque anni. Ciò è dovuto all'aumento dei costi e alle nuove abitudini dei consumatori, come il lavoro intelligente e l'utilizzo di canali fluidi.

I rivenditori stanno abbandonando le grandi superfici di vendita e concentrando gli sforzi su formati di negozio più piccoli e caratterizzati da una posizione strategica nei centri città, dotati di soluzioni digitali per migliorare l'esperienza dei consumatori e supportare le vendite online.

Infine, ci sono segnali di una crescente attenzione verso il commercio offline da parte di operatori commerciali e tecnologici che tradizionalmente operavano solo online. Questi operatori stanno riconoscendo il ruolo del negozio fisico nel consolidamento del rapporto con i consumatori finali.

Il fattore digitale

Nel 2022, l'investimento nel digitale in Italia è rimasto stabile rispetto all'anno precedente e ha rappresentato il 2,5% del fatturato. I principali interventi messi in atto dai retailer italiani sono stati volti all'ottimizzazione delle attività in negozio e all'efficientamento dei processi lungo la supply chain.

In particolare, il 18% dei top retailer italiani ha investito in etichette smart per gestire in modo dinamico le variazioni di prezzo e garantire la massima trasparenza al consumatore.

Inoltre, il 28% ha sviluppato o potenziato sistemi di demand, inventory e distribution planning per effettuare previsioni più accurate della domanda e ottimizzare la gestione dei prodotti lungo la filiera, mentre il 16% ha adottato soluzioni per incrementare le performance di magazzino e tracciare i prodotti lungo la filiera al fine di contenere i costi della logistica.

La ripresa del canale fisico ha imposto ai retailer una revisione degli store, sia dal punto di vista infrastrutturale sia da quello digitale. L'esperienza del cliente è stata semplificata e resa più consapevole tramite l'implementazione di chioschi digitali, soluzioni di digital signage e sistemi di self scanning da app o device dedicati.

Inoltre, il 33% dei retailer ha investito in soluzioni di mobile e contactless payment e il 9% in sistemi di self check-out per snellire la fase di pagamento. Infine, il 25% dei retailer sta lavorando sull'evoluzione del tradizionale significato della cassa, trasformandola in un luogo dove erogare servizi a valore aggiunto per il consumatore.

Le tendenze internazionali

Il report include anche una sezione che getta lo sguardo oltre confine, analizzando le principali tendenze emerse a livello globale.

I retailer stanno affrontando la crisi globale e continuano a innovare, focalizzandosi su tre ambiti principali. Il primo è l'esplorazione delle opportunità offerte dal metaverso, un nuovo spazio virtuale che consente nuove esperienze di acquisto e relazionali per il Retail.

Il secondo riguarda l'adozione di tecnologie all'avanguardia come l'Intelligenza Artificiale e l'Internet delle Cose, utilizzate in combinazione per creare formati di negozio completamente automatizzati.

Il terzo trend si concentra sull'implementazione di nuovi modelli di business basati sulla creazione di ecosistemi di servizio, utilizzando asset e canali esistenti e collaborando con competitor, service provider o startup per offrire servizi innovativi B2C e B2B.

Questi servizi includono spazi di consulenza reali e virtuali, piattaforme di riparazione e rivendita, marketplace e servizi di marketing e pubblicità. I retailer stanno cercando di adottare queste strategie per contrastare le conseguenze economiche della crisi globale e migliorare la loro posizione competitiva.

Leggi altri articoli