Formazione e tecnologia: un mercato globale da 125 miliardi di dollari

Secondo l'ultimo rapporto EdTech dell'Osservatorio di Enzima12, il settore dell'EdTech è in forte espansione e in Italia conta un mercato da 2.8 miliardi di euro.

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a cura di Marina Londei

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Il settore EdTech, ovvero quello della tecnologia usata per supportare l'insegnamento, è in forte espansione in tutto il mondo: secondo l'ultimo rapporto realizzato dall'Osservatorio di Enzima12, venture builder operante nei settori dei servizi per la formazione, il lavoro e l'EdtTech, in Italia il valore stimato del settore è di 2.8 miliardi di euro, un aumento del 26% rispetto al 2021. A livello globale il mercato si attesta sui 125.3 miliardi di dollari e si prevede una crescita a livello mondiale di 232.9 miliardi di dollari fino al 2027.

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L'analisi rivela che negli ultimi anni è aumentata anche la quota degli accordi globali EdTech conclusi in Europa: dal 21% del 2019 si è passati al 32% del 2023. 

Con la diffusione delle nuove tecnologie, numerose scuole si sono avvicinate alle soluzioni digitali per la didattica. Tra i vantaggi principali di queste soluzioni c'è un maggiore coinvolgimento degli studenti, maggiore inclusività e un aumento dell'efficacia della formazione.

Oggi in media il 5,6% del budget degli atenei italiani viene usato per la trasformazione digitale e il 57% delle università del Paese ha aumentato gli investimenti in questa direzione. 

Istituti scolastici e atenei incontrano però difficoltà non indifferenti nell'accesso ai fondi, soprattutto per problemi di natura burocratica e gestionale. Sono soprattutto l'arretratezza delle competenze e la scarsa predisposizione alla tecnologia delle vecchie generazioni a rallentare il processo di integrazione delle soluzioni digitali. 

Dal punto di vista della formazione aziendale, nonostante la riqualificazione dei talenti sia vista come una grande sfida, solo il 35% delle imprese ha integrato piani formativi nella propria strategia di business. Nel 2022 il 40% del budget per la formazione è stato dedicato a forme digital learning e il trend di investimento aziendale in digitale per il 2023 è in crescita del 4,9%.

Con la diffusione dell'intelligenza artificiale e delle soluzioni di automazione i processi formativi si rivelano sempre più necessari, considerando che nel prossimo futuro le nuove tecnologie potrebbero cancellare più professioni di quante ne creeranno: secondo il report, ci saranno 69 milioni di posti di lavoro in nuove professioni a fronte di 83 milioni di posizioni cancellate. 

"Il settore dell'Education Technology in Italia è attualmente frammentato e caratterizzato da una competizione interna che non rispecchia le reali necessità del mercato ma, ciononostante, il Paese possiede le potenzialità per trasformarsi in un polo di attrazione per capitali, startup e aziende internazionali nel campo dell'EdTech – anche se, nonostante l’EdTech sia un trend mondiale, il piano industriale 2024-2028 di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), società per azioni a controllo pubblico, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la cui mission è sostenere enti pubblici imprese e infrastrutture generando impatto sul territorio, ha escluso questo settore dai propri ambiti di intervento: un'opportunità mancata per sostenere un mercato in crescita e con grandi potenzialità in Italia. Per sbloccare questo potenziale è fondamentale che emerga e si posizioni un soggetto leader, capace di coordinare e valorizzare le risorse esistenti in un mercato ancora scoperto ma ricco di opportunità reali, e noi intendiamo porci come tale attore" ha affermato Fabrizio Gallante, Managing Partner di Enzima12 e dello Startup Studio 12Venture.

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L'intelligenza artificiale nell'EdTech

Anche in Italia il mercato dell'intelligenza artificiale sta registrando una crescita molto veloce: nel 2023 c'è stato un incremento del 52% e la tecnologia è arrivata a un valore di 760 milioni di euro, dopo che nel 2022 si era già registrato un +32% rispetto all'anno precedente.

Secondo i dati dell'Osservatorio Artificial Intelligence, il 90% del mercato è legato alle grandi imprese, mentre il resto è suddiviso in modo equilibrato tra PMI e Pubblica Amministrazione; solo il 61% delle grandi imprese, però, ha all'attivo un progetto di IA, e per le PMI la percentuale scende al 18%.

La formazione aziendale potrebbe sperimentare nuovi metodi e strumenti anche per fa fronte alla perdita di know-how ed expertise: l'IA potrebbe facilitare la trasmissione di conoscenza ai nuovi talenti, facilitando il processo e accelerando i tempi. 

Il settore dell'EdTech ha ancora molte potenzialità inespresse, soprattutto nel nostro Paese; istituzioni, imprese e agenzie formative devono collaborare per valorizzare i talenti facendo uso delle migliori tecnologie sul mercato. 

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