Il Milan Fintech Summit 2024, svoltosi all’Allianz MiCo di Milano l’8 e il 9 ottobre, si è affermato come uno degli eventi più significativi per il settore finanziario europeo. In questa sua quinta edizione, il summit ha ulteriormente consolidato il ruolo di Milano come polo dell’innovazione finanziaria in Europa, attirando migliaia di partecipanti e alcuni dei leader più influenti del settore da tutto il continente e oltre. Organizzato da Fintech District e Business International, l’evento ha puntato a rafforzare la posizione di Milano come hub per investitori, startup emergenti e professionisti operanti nella trasformazione digitale dei servizi finanziari.
Quest’anno, un elemento chiave è stato il roadshow, una novità assoluta che ha preceduto il summit e ha toccato alcune delle principali città italiane, tra cui Roma e Reggio Emilia. Durante la tappa romana si sono affrontati temi come il ruolo crescente delle donne nel Fintech, le opportunità per i giovani e le prospettive di sviluppo normative. Questa iniziativa è stata una piattaforma di dialogo e scambio di conoscenze, guidando i partecipanti verso il summit milanese e rafforzando l’idea di un’Italia pronta a cogliere le sfide e opportunità della rivoluzione Fintech.
Italian Fintech Map 2024: una guida per l’ecosistema italiano
Al centro del summit c’è stata anche la presentazione della nuova Italian Fintech Map 2024, un progetto realizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con Fintech District. Questa mappa rappresenta uno strumento prezioso per investitori, imprenditori e professionisti interessati a conoscere le dimensioni e la direzione del settore Fintech italiano. Grazie a dati dettagliati e aggiornati, la mappa fornisce una panoramica completa di tutte le aziende del settore, delineando la crescita e l’evoluzione dell’ecosistema italiano. Accolta con entusiasmo dagli operatori del settore, la mappa è una base strategica per identificare le aree di maggiore sviluppo. Il summit ha quindi messo in luce come il panorama Fintech italiano sia non solo dinamico ma anche in rapida espansione, attirando l’attenzione di attori internazionali che vedono nell’Italia un mercato dalle prospettive promettenti.
Nato come movimento di “pirati digitali”, il settore Fintech ha inizialmente preso forma proprio con l’obiettivo di “assaltare” il sistema finanziario tradizionale, introducendo servizi e offerte non convenzionali che minavano le basi del modello consolidato. La parola inglese disrupt esprime con efficacia questa idea di ribaltamento, una vera e propria sfida lanciata alle istituzioni finanziarie, che vedevano il loro dominio su mercati e clienti insidiato da giovani e audaci compagnie Fintech. Tuttavia, nel tempo le grandi istituzioni finanziarie come Visa, Mastercard e le maggiori banche internazionali hanno compreso l’impossibilità di innovare al ritmo travolgente delle startup Fintech e hanno deciso di allearsi con questi “pirati” digitali.
Da nemici, quindi, Fintech e banche sono diventati alleati, dando vita a un sistema integrato dove le Fintech forniscono servizi su misura alle istituzioni tradizionali, contribuendo a modernizzare i servizi bancari. Così, quelle che una volta erano figure anticonformiste hanno in parte abbandonato i panni dei pirati per assumere un ruolo più formale, integrandosi nel sistema stesso. Questo cambiamento, pur facendo perdere un po’ del fascino romantico delle origini, ha aperto le porte a nuove sinergie, dimostrando come anche l’innovazione di rottura possa trovare spazio all’interno delle strutture consolidate.
Un altro momento di interesse è stato il sondaggio condotto tra investitori e aziende Fintech italiane, i cui risultati hanno offerto una visione chiara delle tendenze e delle aspettative del mercato. Questo sondaggio ha evidenziato una forte richiesta di innovazione tecnologica, con particolare attenzione verso intelligenza artificiale (AI), machine learning (ML) e soluzioni antifrode. Tali tecnologie sono viste come essenziali per servizi finanziari più sicuri, efficienti e personalizzati. Il sondaggio ha rivelato che il 50% degli investitori italiani punta su AI e ML, preferendo soluzioni che migliorino la sicurezza e l’efficienza dei servizi.
Inoltre, il 92,6% delle aziende Fintech italiane prevede di cercare finanziamenti nei prossimi dodici mesi, segnalando la forte vitalità del settore. In linea con questo trend, il 90% degli investitori è interessato a startup in fase iniziale, come pre-seed e seed, in coerenza con l’elevata presenza di aziende Fintech italiane ancora in fase di espansione.
Smells Like Fintech Spirit
Un’ulteriore caratteristica distintiva dell’evento è stato il tema musicale “Smells Like Fintech Spirit”, ispirato al mondo della musica per rappresentare la carica innovativa e la dinamicità del settore. Attraverso titoli evocativi, come “Imagine” o “One”, le sessioni hanno trattato argomenti essenziali per il futuro della finanza e l’inclusività, creando un’atmosfera coinvolgente. I partecipanti, speaker e partner sono stati invitati a contribuire alla playlist ufficiale, creando una colonna sonora collettiva che ha unito i protagonisti del summit in un’esperienza non solo professionale, ma anche personale e emotiva.
Visa e Mastercard, due attori chiave nel settore dei pagamenti, hanno offerto programmi di supporto alle startup Fintech, ampliando il ventaglio di opportunità. Durante il summit, Eva Ruiz, Head of Fintech per l’Europa meridionale di Visa, ha discusso del Visa Innovation Program, iniziativa nata nel 2018 e mirata a supportare le Fintech nelle fasi cruciali dello sviluppo. Ruiz ha spiegato che il programma, della durata di sei mesi, non si rivolge a startup appena fondate, ma ad aziende che hanno superato la fase iniziale e necessitano di un supporto concreto per consolidarsi sul mercato. Visa facilita connessioni tra le Fintech e i clienti, migliorando strategie di business e di prezzo, creando una rete di collaborazione che favorisce l’innovazione. Un aspetto chiave è la natura simbiotica del programma: Visa non solo supporta le Fintech, ma le considera partner capaci di arricchire l’azienda con nuove capacità. Ruiz ha sottolineato come Visa veda la competizione come una risorsa preziosa per migliorarsi e offrire soluzioni innovative agli utenti finali.
L’intervista a Paolo Zaccardi esplora i motivi della crescita delle fintech, evidenziando come questo fenomeno sia stato guidato dalla domanda di innovazione nei servizi finanziari. Secondo Zaccardi, il settore è passato da un approccio di “disruption” – che mirava a sostituire le banche tradizionali – a una strategia di collaborazione con esse. In quest’ottica, le fintech offrono soluzioni tecnologiche alle banche, migliorando l’esperienza dei consumatori e delle imprese, che continuano a preferire soluzioni digitali per la loro velocità e facilità d’uso.
Il passaggio delle fintech al B2B rappresenta uno sviluppo cruciale. Storicamente concentrate sul consumatore, le fintech ora mirano a supportare le grandi aziende con servizi finanziari integrati. La digitalizzazione del settore finanziario per il mondo corporate è ancora limitata rispetto al B2C, dove i clienti godono già di esperienze digitalizzate. Le imprese, invece, devono gestire molteplici processi manuali come il pagamento, la fatturazione e la gestione del cash flow, utilizzando fornitori diversi e strumenti non integrati. Questo crea inefficienze che le fintech colmano attraverso piattaforme in grado di coordinare tutte le attività finanziarie in un unico punto di accesso.
Infine, Zaccardi sottolinea l’importanza delle collaborazioni con partner internazionali, come Terrapay, per facilitare i pagamenti internazionali. Le PMI italiane, spesso coinvolte in scambi con l’estero, affrontano costi elevati e tempi di attesa con i sistemi tradizionali. L’integrazione di servizi innovativi permette di accelerare i pagamenti e ridurre le commissioni, offrendo una piattaforma completa per le aziende che operano globalmente. Questo approccio permette alle imprese di semplificare la gestione finanziaria e mantenere una visione completa e unificata dei flussi di cassa, migliorando così l’efficienza operativa.
Milano al centro di un ecosistema dinamico
Questi programmi si inseriscono in un contesto di crescita e dinamismo del settore Fintech italiano, con Milano come uno dei principali hub di innovazione in Europa. Il capoluogo lombardo ospita il 41% delle aziende Fintech italiane e attira il 69% degli investimenti nel settore, posizionandosi come punto di riferimento per startup e investitori. L’ecosistema italiano conta 622 startup Fintech e Insurtech, con una crescita media del fatturato del 60% anno su anno, testimoniando un’espansione significativa. La crescente presenza di aziende straniere, che rappresentano il 15% del panorama italiano, conferma l’appeal dell’Italia come mercato in espansione.
Il Milan Fintech Summit 2024 si è rivelato più di una semplice conferenza: è un motore di crescita e innovazione per il settore, una piattaforma dove startup, investitori, istituzioni e leader possono incontrarsi e progettare il futuro della finanza. Il coinvolgimento di istituzioni come Visa e Mastercard, la presentazione della Italian Fintech Map 2024 e i risultati del sondaggio sugli investitori mostrano un settore che, nonostante le sfide, mantiene una forte attrattiva e una spinta verso l’innovazione.