EOS, le nuove regole dell’additive manufacturing post pandemia

Per Markus Glasser, Senior Vice President, il Coronavirus può insegnare qualcosa anche al mondo della produzione di polimeri e metalli in stampa 3D

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a cura di Antonino Caffo

Il virus ha colpito il mondo con modalità senza precedenti. La pandemia mostra quanto duramente una crisi possa turbare la società e l’economia interconnesse a livello globale. Tuttavia, l’attuale situazione ci permette di trarre preziosi insegnamenti sul modo in cui la tecnologia e la collaborazione possono fare la differenza per offrire aiuto in modo significativo.

Andando nello specifico di una industry come quella dell’additive manufacturing, secondo Markus Glasser, Senior Vice President per l’area EMEA di EOS (azienda leader in tale settore), il panorama che segue l'uscita dal lockdown e il graduale ritorno alla normalità può ricavare dall'esperienza della pandemia almeno tre lezioni.

La prima rifletta quanto una comunità unita dalla velocità e dall’esperienza sia oggi fondamentale per il business. «Quando i tassi di infezione sono aumentati in tutto il mondo, il potenziale della stampa 3D è stato velocemente sfruttato per produrre in modo rapido macchinari e apparecchiature medicali. La comunità ha lavorato instancabilmente per trovare soluzioni efficaci per la lotta contro il virus, organizzando celle di produzione distribuite per le apparecchiature, riducendo la mancanza e i tempi di consegna di maschere, visiere protettive e ventilatori, per citare solo alcune applicazioni».

«Ad esempio, l’azienda britannica 3T ha sfruttato l’ecosistema globale dei partner EOS e con la loro collaborazione ha prodotto più di 100.000 fasce per visiere protettive in appena un paio di settimane. Le visiere protettive vengono utilizzate dal personale in prima linea che combatte la pandemia di Covid-19. Mi rende orgoglioso il fatto che, tra fornitori, partner e clienti, EOS abbia fatto e stia facendo la sua parte: oltre al supporto con materiali e conoscenze, sta utilizzando la propria rete per facilitare lo scambio di idee e progetti».

Inoltre è diventato anche chiaro che la stampa 3D non è accessibile a tutti e che non tutte le tecnologie 3D sono ugualmente adatte. Soprattutto in ambito medico, non è possibile scendere a compromessi per quanto riguarda la qualità dei componenti. Per raggiungere questo obiettivo, anche quando il tempo è essenziale, sono fondamentali tecnologie di additive manufacturing di livello industriale e una vasta esperienza.

«EOS supporta da anni il settore medicale con sistemi e materiali certificati, processi qualificati, competenze specialistiche e consulenza. Soddisfiamo a livello globale le elevate esigenze di regolamentazione, nonché gli standard FDA e MDR per le applicazioni medicali. Ora EOS mette la propria esperienza e competenza al servizio di questa iniziativa. Il nostro team globale di esperti esamina ogni contributo per garantire che soddisfi gli elevati standard sanitari necessari in una pandemia».

Infine, per EOS bisogna rafforzare una supply chain che si è rivelata fragile. «La crisi del Covid-19 ha evidenziato le sfide associate alle dipendenze dovute alla globalizzazione. Negli ultimi decenni, lo sviluppo e la produzione di prodotti “di rilevanza sistemica” sembrano concentrarsi in determinate parti del mondo. Ciò porta a colli di bottiglia a livello di forniture e indebolisce i mercati interni strategicamente importanti e l’autonomia».

Tuttavia, mentre il Covid-19 da un lato ha paralizzato le industrie di tutto il mondo, dall’altro costringe le persone a innovare abbracciando le possibilità della digitalizzazione. «A livello personale, lavorare da casa e utilizzare le conferenze web è la nuova normalità per molte persone che fino a poche settimane fa avevano sempre lavorato dal proprio ufficio. Lo stesso livello di innovazione può essere osservato nel settore produttivo. Il momento attuale è una grande opportunità che dobbiamo cogliere».

Un altro aspetto a questo proposito è l’accumulazione di scorte e magazzini virtuali. «Gli stati potrebbero utilizzare un magazzino virtuale, basato sulle “riserve strategiche”. In un ambiente del genere, centralizzato, le aziende di stampa 3D archivierebbero componenti funzionali di rilevanza sistemica a cui tutta la filiera possa accedere in caso di necessità. «Ciò garantisce un risparmio sui costi e sulla capacità di stoccaggio visto che la stampa decentralizzata è possibile in qualsiasi momento».

Per riassumere, la stampa 3D industriale può essere utilizzata per ottimizzare lo stoccaggio di componenti e parti di ricambio e accelerare i processi di sviluppo per i nuovi prodotti. Tutto ciò contribuisce anche a migliorare i fattori di sostenibilità, a rafforzare le piccole e medie imprese e a garantire il progresso economico e tecnologico. «L’attuale crisi causata dal Covid-19 può essere un’opportunità per le aziende: ogni impresa ne subisce l’influenza, ma chi ora agisce in modo intelligente può emergere da questi tempi difficili più forte della concorrenza».

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