Edu Day 2022: Microsoft al fianco del mondo della formazione

Raddoppia il numero delle Microsoft Showcase Schools e Showcase Incubators in Italia

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a cura di Antonino Caffo

Tecnologia e digitale per potenziare didattica, competenze, collaborazione e la condivisione della conoscenza.

È stato questo il tema centrale di “Edu Day 2022 – Augmented”, l’evento Microsoft dedicato al mondo della Scuola, dell’Università, della Ricerca e della Cultura che anche quest’anno, nella sua settima edizione, ha visto l’alternarsi di interventi di importanti rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico e della ricerca, associazioni ed esperti del settore.

L’Edu Day 2022 è stata l’occasione per annunciare una serie di nuovi progetti e iniziative con il digitale al centro.

La didattica è sempre più digitale: cresce il numero delle Microsoft Showcase Schools e Showcase Incubators in Italia, triplicato il numero dei docenti esperti in tecnologie Microsoft in 2 anni.

È raddoppiato in un solo anno – da 14 a 28 – il numero degli Istituti scolastici distribuiti su tutto il territorio nazionale che in questo anno scolastico sono entrati a far parte del programma Showcase School & Incubator, programma internazionale che include un numero limitato di scuole che hanno adottato la tecnologia Microsoft e che si sono distinte per la loro visione di didattica innovativa.

Un segnale questo della spinta verso la digitalizzazione e della sempre più efficace integrazione delle nuove tecnologie nella scuola italiana.

Il programma si propone di creare un network di eccellenze a livello globale composto da quelle scuole che hanno già avviato un percorso di trasformazione didattica con Microsoft Education, volto a condividere e scambiare idee sull’innovazione digitale e multimediale, nuove metodologie e soluzioni, attraverso eventi globali e locali.

Nel contesto del programma Showcase School & Incubator, il team di Microsoft Education collabora in sinergia con le scuole per la realizzazione di soluzioni volte a stimolare la creatività e la produttività dei programmi didattici.

L’attenzione è particolarmente focalizzata sugli strumenti digitali per garantire un valido supporto anche per l’inclusione didattica, per personalizzare l’apprendimento in classi eterogenee, promuovendo l’autonomia e la sicurezza degli studenti.

Ed è  proprio dalla vicinanza tra Microsoft e le scuole e gli operatori del settore che scaturiscono le innovazioni e funzionalità che gli ingegneri di Microsoft Education sviluppano nei nostri prodotti.

Rinnovare la didattica significa anche integrare l’utilizzo di dispositivi innovativi in grado di abilitare nuovi scenari di apprendimento, più coinvolgenti, interattivi e inclusivi.

Ne è un esempio l’Università Federico II di Napoli, il primo ateneo italiano ad avviare la sperimentazione della Hybrid Learning Spaces, soluzione integrata sviluppata da Hevolus Innovation e Microsoft Italia per una didattica partecipata e laboratoriale in realtà mista.

Gli Hybrid Learning Spaces sono vere e proprie aule virtuali immersive che consentono di introdurre un nuovo modello educativo fruibile sia da remoto che in presenza, attraverso lezioni e supporto ai laboratori olografici.

L’Ateneo di Napoli è il primo in Italia ad aver sperimentato in questo anno accademico la soluzione che estenderà in ambiti didattici sia scientifici sia umanistici su vari dipartimenti dell’ateneo.

L’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, invece, ha puntato sulla tecnologia per offrire lezioni coinvolgenti e di qualità sia in presenza che a distanza, e ha annunciato, dopo l’implementazione di Microsoft Teams nella fase emergenziale, l’adozione nelle proprie sedi di un pacchetto di dispositivi Microsoft Surface Hub 2S.

La soluzione ruota attorno a un utilizzo nuovo e fortemente interattivo delle lavagne digitali che, da un lato, permette sia agli studenti in presenza sia a quelli collegati da remoto di partecipare in modo attivo al corso e dare il proprio contributo diretto, e dall’altro aiuta i docenti a produrre una didattica di livello superiore.

L’accelerazione digitale di questi ultimi due anni ha fatto emergere con ancora più forza il divario esistente tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente disponibili, il cosiddetto skills mismatch.

Un paradosso tale per cui cresce la domanda di posti di lavoro qualificati nell’ICT e professioni tecniche ma mancano, sia nel settore pubblico sia nel privato, figure professionali con competenze tecnico-scientifiche in grado di gestire nuove opportunità legate alle nuove tecnologie e nuovi modelli di lavoro.

Disallineamento che riguarda soprattutto le competenze digitali, richieste ormai per svolgere 3 lavori su 5. È stato calcolato per esempio che entro il 2025 il settore ICT richiederà fino a 137mila professionisti che le aziende faticano sempre più a trovare.

In questo scenario, Edu Day è stata l’occasione per consolidare ulteriormente la collaborazione tra Microsoft Italia e il Ministero della Pubblica Amministrazione nell’ambito del progetto Ri-Formare la PA.

Un piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica Amministrazione attraverso un programma straordinario di formazione e aggiornamento rivolto ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici.

Microsoft Italia ha inoltre rinnovato la partnership con CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane con la quale lavora già da tempo per aiutare, attraverso l’inserimento di approfondimenti sulle tecnologie emergenti all’interno di diversi percorsi curricolari nelle università italiane, l’incontro di domanda e offerta tra aziende alla ricerca di professionisti del digitale e studenti e neolaureati alla ricerca di un’occupazione.

L’Edu Day di Microsoft è stato anche l’occasione per presentare il Libraries and Museums Education Transformation Framework ovvero un tool che consente a Musei e Biblioteche di valutare attraverso un assessment il proprio livello di digitalizzazione, fissare degli obiettivi e imparare così ad orientarsi per migliorare ulteriormente il processo di trasformazione digitale, anche alla luce delle opportunità generate dai fondi del PNRR.

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