Dynabook: i consigli con cui le PMI possono restare competitive

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a cura di Antonino Caffo

Negli ultimi due anni, con le difficoltà derivanti dalla pandemia da Covid-19, le piccole e medie imprese sono state costrette a trovare e sfruttare ogni opportunità per rimanere competitive e all’avanguardia.

Le pressioni di questo periodo, come il lockdown e le restrizioni, hanno fatto in modo che molte piccole imprese subissero l’impatto maggiore, chiudendo le proprie attività per lunghi periodi e registrando di conseguenza una perdita di fatturato.

Inoltre, il passaggio al lavoro remoto o ibrido spesso non è stato facile, soprattutto a causa di budget limitati e del mercato della forza lavoro e della tecnologia in rapida evoluzione. Dynabook Europe GmbH evidenzia 4 consigli per aiutare le PMI a essere competitive nel contesto del mercato attuale.

Un recente studio del World Economic Forum ha rivelato che le PMI hanno ancora un livello di maturità tecnologica basso o limitato. Infatti, meno di un quarto (23%) delle PMI ha osservato che i cambiamenti causati dalla pandemia hanno portato ad un’accelerazione dei processi di trasformazione digitale.

Nonostante ciò, le aziende che adottano tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e utilizzano sistemi basati sul cloud stanno riscontrando un profondo cambiamento in termini di produttività ed efficienza, grazie a un migliore accesso a nuovi mercati, operazioni più semplificate e una riduzione dei costi complessivi.

Se le piccole imprese, che procedono a rilento nella trasformazione digitale , cercano di contenere i costi nel breve termine, quelle che stanno avanzando nella digitalizzazione si preparano invece a essere più flessibili ai continui cambiamenti del mercato.

La chiave di questo processo è la tecnologia cloud, fondamentale per la reattività e la flessibilità. Con i fornitori, le tecnologie e le competenze giuste, le piccole e medie imprese possono accelerare i loro sforzi di trasformazione, per essere sempre più preparate ad affrontare i cambiamenti futuri.

Se da un lato le PMI dovrebbero dare priorità a un confronto aperto con i dipendenti sulle esigenze di utilizzo dei dispositivi, dall’altro i datori di lavoro devono tenere conto di altre funzionalità fondamentali dei dispositivi, come mobility, sicurezza, affidabilità e connettività, oltre al fattore di forma e al design.

Il lavoro ibrido continuerà ad esistere ed è quindi fondamentale offrire la massima flessibilità grazie ai dispositivi, che dovrebbero essere leggeri e compatti, ma allo stesso tempo potenti e sicuri.

Un altro aspetto da considerare è l’aggiornamento regolare dei device per garantire ai dipendenti di usufruire delle più recenti tecnologie e alle PMI di evitare qualsiasi disparità tra la tecnologia personale e quella sul posto di lavoro.

Per offrire una strategia di engagement dei dipendenti orientata al futuro e rimanere interessanti per i talenti nuovi ed esistenti, è fondamentale che le PMI adottino un nuovo metodo per l’acquisto e la fornitura di apparecchiature IT, che coinvolga la forza lavoro fin dalle prime fasi.

Per le piccole imprese la posta in gioco è alta e uno dei loro asset più importanti è il personale: i dipendenti sono il volto e la voce dietro l’azienda e la loro produttività è fondamentale per farla crescere. Nell’odierna era digitale, consentire ai dipendenti di poter scegliere la tecnologia da utilizzare è uno dei modi più importanti per mantenere i talenti.

Un recente studio di Gensler sul workplace ha rivelato che per il 76% avere la possibilità di scegliere quale tecnologia utilizzare avrebbe un impatto positivo sulle loro prestazioni, mentre il 60% afferma che probabilmente influirebbe sulla loro soddisfazione lavorativa.

La flessibilità e la capacità ad adattarsi indicano che un’azienda è in grado di riconoscere e massimizzare le opportunità. Dato che le PMI non dispongono delle stesse risorse delle grandi aziende, la flessibilità può essere il fattore determinante per tenere il passo con un panorama tecnologico in continua evoluzione e con la crescente domanda dei consumatori.

La trasformazione è un ottimo modo per stare al passo con la concorrenza. Infatti, una ricerca di McKinsey Agile Tribe dimostra che le organizzazioni flessibili hanno il 70% di possibilità di essere nel primo quadrante in termini di salute aziendale, uno dei più importanti indicatori di performance a lungo termine.

Oggi, tecnologie come l’IA hanno il maggiore impatto sul livello di flessibilità delle PMI, ma non solo. Gli strumenti di collaborazione per consentire il lavoro a distanza, l’automazione e l’analisi per gestire i dati di clienti e dipendenti sono fondamentali.

In particolare, l’analisi avanzata dei dati può aiutare i responsabili a scoprire i punti critici, migliorare l’efficienza e individuare le aree da ottimizzare.

I vantaggi competitivi dell’outsourcing possono essere numerosi, ma questa strategia deve essere applicata con attenzione. Ad esempio, nei periodi di crescita, le aziende possono accorgersi di avere bisogno di personale aggiuntivo, ma non possono permettersi di assumere altri dipendenti, questo rallenta la produttività e limita la crescita. In questo scenario, per le PMI potrebbe essere più vantaggioso esternalizzare le attività.

È, infatti, più conveniente rispetto alla creazione di un team interno e rappresenta un ottimo modo per avere accesso a nuovi talenti e favorire la crescita. Il beneficio principale dell’outsourcing è che le PMI possono concentrarsi sulla loro priorità principale: essere competitivi.

Il core business è l’individualità, ovvero ciò che può offrire in più rispetto ai concorrenti. In un panorama competitivo, è importante ricordare che alcune attività non dovrebbero essere esternalizzate.

Come regola generale, tutto ciò che conferisce originalità e valore a una PMI dovrebbe rimanere all’interno dell’azienda. L’outsourcing dovrebbe essere assegnato a compiti di back-office che fanno risparmiare tempo e consentono alle aziende di concentrarsi su ciò che le rende diverse.

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