Dal supercomputer alla nomina di Bassoli, le novità in casa HPE

La nuova generazione di cloud per l'innovazione e la crescita del Paese: obiettivi e strategie di Hewlett Packard Enterprise Italia per il 2022

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a cura di Antonino Caffo

A fine 2021, HPE aveva analizzato il crescente scenario dell'everything-as-a-service, come nuovo modello di business cloud sostenibile, per la crescita dell'Italia. Una strategia che oggi, Stefano Venturi, amministratore delegato uscente del gruppo, riconferma con forza.

«L’Italia sta attraversando uno dei periodi più ricchi di opportunità degli ultimi decenni. Un momento in cui l’innovazione e la tecnologia offrono opportunità mai viste prima. Per esprimere appieno il potenziale di crescita che la digitalizzazione può garantire al nostro Paese è necessario però un nuovo approccio, che renda le soluzioni digitali più facilmente accessibili e adattabili alle esigenze di organizzazioni di ogni dimensione e settore, sia pubbliche che private».

«Il Cloud di nuova generazione, basato sul concetto di Everything-as-a-Service, è il nuovo modello che risponde a questo bisogno, combinando i vantaggi di Cloud Pubblico e Cloud Privato».

Proprio a dicembre, uno studio strategico di HPE indagava il ruolo e l’impatto del Cloud di nuova generazione nel migliorare la competitività e la crescita dell'Italia, delle imprese, delle istituzioni e della filiera ICT nazionale.

I benefici abilitati promettono di raggiungere fino a 222 miliardi di Euro di PIL cumulato nel quinquennio 2021 - 2025 che si accompagneranno a un aumento della produttività media delle imprese fino al +2,3% e ad un impatto diretto per gli attori della filiera ICT pari a circa 1,3 miliardi di euro di ricavi aggiuntivi.

Come ricorda Venturi, lo studio realizzato insieme ad European House - Ambrosetti, porta a suggerire che le Pubbliche Amministrazioni adottino un nuovo modello di sourcing basato sulle logiche “as-a-Service”, così come risulta fondamentale la creazione di meccanismi di collaborazione tra più enti pubblici e il rafforzamento del ruolo delle in-house regionali.

Al contempo, è fondamentale promuovere l’adozione delle soluzioni cloud più avanzate all’interno delle imprese italiane, istituire “obblighi” di formazione sulle tecnologie e sull’impiego del digitale per i dipendenti delle imprese, al pari di quanto previsto per la sicurezza sul lavoro, e creare degli ecosistemi di dati (spazi dati) a livello nazionale che rendano possibile una maggiore interoperabilità a livello di filiera.

Un insieme di tematiche che HPE ha già, almeno in parte, poste in essere con la realizzare del supercomputer HPC4 di Eni con GreenLake. Lo ha sottolineato Claudio Bassoli, nuovo CEO di HPE Italia, che subentrerà a pieno regime a Venturi dal 1 febbraio. «L'HPC gioca un ruolo importante nell'innovazione con un impatto enorme sulla crescita economica italiana».

«La possibilità di estrapolare valore dai dati aiuta le organizzazioni a identificare nuove opportunità e rimanere competitive. Insieme ad ENI abbiamo implementato potenti tecnologie di supercalcolo che apriranno all'innovazione nell'industria energetica e alla trasformazione digitale nel nostro Paese».

La piattaforma edge-to-cloud HPE GreenLake offre ai clienti una base solida e potente sulla quale costruire la trasformazione digitale. La piattaforma può essere ospitata on-premises, nell’edge o in una struttura di colocation, e combina la semplicità e l'agilità del cloud con la governance, la conformità e la visibilità offerte dall'hybrid IT.

HPE GreenLake integra una gamma di servizi cloud che accelerano l'innovazione, inclusi servizi per bare metal, elaborazione, gestione dei container, sistemi di pagamento core, protezione dei dati, cartelle cliniche elettroniche, 5G, HCI, high performance compute, operazioni di machine learning, networking, risk management, SAP HANA, storage, VDI e VM.

Il business di HPE GreenLake è in rapida crescita, con oltre 5,2 miliardi di dollari di valore contrattuale totale e 900 partner che vendono HPE GreenLake. Oggi, HPE GreenLake ha circa 1.200 clienti aziendali in 50 paesi, in tutti i settori industriali e di tutte le dimensioni, comprese aziende Fortune 500, organizzazioni governative e del settore pubblico, piccole e medie imprese.

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