Cubbit: cloud storage geo-distribuito, flessibile e resiliente anche per il B2B

Alessandro Cillario, co-CEO e co-founder di Cubbit, ci ha mostrato l'evoluzione dell'offerta Cubbit che abbraccia ora il mondo B2B.

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a cura di Marina Londei

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Oggi il cloud sta diventando un must per le aziende, ma molte realtà si trovano in difficoltà nel gestire un'infrastruttura così complessa, garantendo al contempo protezione elevata ai dati. 

Per aiutare le imprese ad affrontare le sfide infrastrutturali, di controllo sui dati e di sovranità digitale, Cubbit permette ai suoi clienti di creare un object storage personalizzato, geo-distribuito e iper-resiliente in cui i dati sono cifrati, frammentati in chunk ridondanti e distribuiti su una rete globale peer-to-peer, superando molte delle limitazioni del cloud tradizionale. 

Foto di Tumisu da Pixabay
nuvola rete dito cloud computing - Image

Nata dall'idea di quattro studenti universitari, la compagnia oggi è una delle prime 30 scaleup deep tech dell'UE. Nel corso degli anni l'azienda ha evoluto la sua offerta e oggi si rivolge anche al mondo enterprise e degli MSP

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Alessandro Cillario, co-CEO e co-founder dell'azienda, ci ha raccontato che l'attività di Cubbit è cominciata con Cubbit Cell, un dispositivo consumer che consente agli utenti di sfruttare una rete distribuita per memorizzare i propri dati.

Questa soluzione offre numerosi benefici, a cominciare da una maggiore sicurezza e resilienza dei dati. L'informazione infatti non si trova mai intera in un singolo posto, ma è divisa su più nodi, dislocati in molteplici località; ciò aumenta la protezione contro le minacce informatiche e i disastri causati da incidenti. 

Con l'evoluzione B2B, Cubbit dà alle aziende la possibilità di scegliere dove, come e quando distribuire l'informazione. Le imprese hanno la libertà di scegliere in che modo adottare la soluzione, se usarla con il public cloud, su una propria infrastruttura on-premise, all'edge o integrando le diverse modalità.

"Per la prima volta hai le chiavi in mano dell'intero stack, dalla componente infrastrutturale, alla componente di gestione software, alla componente di dati. Hai il pieno controllo" ha spiegato Cillario.

Le aziende possono scegliere i nodi su cui distribuire i dati frammentati e cifrati, proteggendoli dagli accessi non autorizzati. Uno dei punti di forza di questa soluzione è proprio la flessibilità: i clienti possono usare la propria infrastruttura di storage esistente, costruire una rete dedicata sull'infrastruttura esistente di partner terzi, oppure optare per il servizio base che viene erogato da provider partner di Cubbit; in quest'ultimo caso, il servizio è completamente gestito. 

Il servizio di Cubbit si basa su un POD compatibile al 100% con S3 e che include quindi caratteristiche come l'object lock per la protezione da ransomware, il versioning dei dati, policy di gestione per gestire gli accessi e i permessi sui dati, definizione di livelli di autorizzazione e di livelli progettuali. 

L'offerta utilizza due tipi di nodi per la gestione dati: uno ospita i chunk di informazione, mentre l'altro consiste in dei veri e propri gateway che possono essere attivati su diverse piattaforme (Azure, AWS o anche on-premise). Questo approccio fornisce una visione unificata, un "single data domain" da cui si può accedere ai dati in maniera orchestrata.

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Cloud computing

Un altro importante vantaggio della soluzione di Cubbit è che elimina il problema del lock-in tipico degli hyperscaler: le aziende possono distribuire i dati tra vendor come Azure o AWS, con la possibilità di migrare tra provider senza dover affrontare i costi e le complessità legate al trasferimento fisico dei dati, dando alle aziende piena autonomia nel gestire la loro infrastruttura digitale.

Cubbit sta già guardando al futuro con soluzioni pensate per il mondo dell'edge computing. L'approccio della compagnia può rivelarsi infatti utile per le realtà che operano nel mondo edge: aziende del settore manifatturiero o sanitario, le quali utilizzano sistemi altamente distribuiti, possono orchestrare i dati con i gateway in maniera semplificata, ottimizzando i criteri di spostamento per non pesare sulla banda disponibile. 

Le prestazioni della soluzione di Cubbit sono paragonabili a quelle dei sistemi S3 tradizionale per la maggior parte dei casi d'uso, fatta eccezione per i carichi di lavoro altamente critici, come il training di modelli di IA con grandi volumi di dati. "La complessità di dover gestire la distribuzione viene compensata dal vantaggio della logica peer-to-peer" ha affermato Cillario. 

Un'opportunità per i fornitori di servizi

Cubbit offre vantaggi significativi non solo agli utenti finali, ma anche ai fornitori di servizi: per questi la tecnologia rappresenta un'opportunità unica per competere con gli hyperscaler.

I service provider possono costruire reti distribuite personalizzate utilizzando infrastrutture proprie o quelle di partner, offrendo un livello di controllo superiore rispetto alla semplice rivendita di servizi cloud di terzi. "Possiamo offrire con la nostra soluzione una tecnologia che gli consente di coprire livelli di resilienza del dato pari o superiori a quello di un hyperscaler" ha spiegato Cillario.

Questa flessibilità consente loro di proporre una gamma diversificata di offerte che spaziano da soluzioni altamente resilienti con distribuzione geografica a opzioni più economiche basate su un'unica località. La possibilità di adattare il livello di servizio alle esigenze dei clienti finali rappresenta un elemento di grande valore che amplia le opportunità di mercato e aumenta il margine di guadagno. 

Con una base tecnologica solida e una strategia di espansione che include partnership con attori globali, Cubbit sta ridefinendo il concetto di cloud storage. La sua proposta combina sicurezza, flessibilità e resilienza, offrendo un'alternativa più scalabile rispetto ai modelli tradizionali; ciò la rende una scelta ideale per aziende che desiderano innovare e fornitori di servizi che cercano di distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

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