Il mercato ICT italiano sta continuando a crescere mantenendo ritmi superiori a quelli dell'economia nazionale: l'Assintel Report 2024, realizzato da Assintel-Confcommercio insieme alle società di ricerca TIG e Istituto Ixé, con gli sponsor AWS, Grenke, Infocert, Intesa Sanpaolo, TIM, evidenzia una crescita del 4,1% per il settore ICT business nel 2024, per un valore di 42,4 miliardi di euro.
Le aziende italiane stanno dimostrando un forte interesse nell'adozione delle nuove tecnologie come driver di competitività. La crescita è trainata in particolare dagli investimenti di grandi imprese e PA, le quali rappresentano il 53% del mercato e crescono del 4,9%, pesando 22.5 miliardi di euro.
Guardando al dettaglio geografico, il Nord-ovest è il mercato principale per volume, ma il Nord-est segna il tasso più alto di crescita (+5,4%) grazie all'innovazione delle imprese locali. Il comparto che sta registrando la crescita maggiore è quello dei servizi IT (+8,6%), seguito da quello del software (+4,6%).
Il cloud e l'intelligenza artificiale sono le tecnologie emergenti che stanno dimostrando le prestazioni migliori. Le PMI ICT sono early adopter di queste tecnologia: le testano e le usano per prime e in seguito immettono la propria offerta sul mercato.
Il 68% del campione ha già integrato soluzioni cloud, mentre il 45% prevede l’adozione di IA entro il 2025. A livello di tassi di crescita del mercato, l'IA cresce del +34,4%, il cloud del +25,2%, la cybersecurity del +13,1% e la BI/Analytics del +8,7%.
"Per valorizzare il Made in Italy Digitale è vitale coltivare una partnership fra il mondo delle imprese e quello della politica a tutti i livelli, da quello territoriale a quello nazionale fino allo sfondo più ampio dell’Unione Europea. Il comparto ICT nazionale è costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese e startup, che sono protagoniste della modernizzazione del Paese, fianco a fianco delle PMI della domanda sul territorio, sebbene debbano scontrarsi quotidianamente con un contesto che premia solo le grandi organizzazioni" ha commentato Paola Generali, presidente Assintel.
Non mancano però gli ostacoli che il mercato ICT italiano deve affrontare, sia dal punto di vista dell'offerta che della domanda. Il 54% delle PMI ICT vede la scarsità di risorse economiche come primo ostacolo alla crescita, seguito dalla difficoltà di accedere ai finanziamenti (30%).
Anche l'aspetto culturale incide negativamente sulla crescita: il 54% delle imprese ritiene che la cultura aziendale dei clienti sia poco orientata al cambiamento, e il 40% ritiene che i clienti abbiano molta difficoltà nel definire strategie digitali collegate ai modelli di business.
A queste difficoltà si aggiungere anche il tema delle competenze digitali: se il 92% delle aziende ICT prevede un'occupazione stabile o in crescita, il 39% di esse lamenta difficoltà a trovare risorse con competenze specifiche.
"Il Governo può e deve valorizzare maggiormente le peculiarità che caratterizzano il tessuto innovativo del nostro Paese, con politiche che premino l'aggregazione delle imprese ICT, investimenti che garantiscano una vera liquidità e normative che diano loro accesso e pari dignità ai mercati della Pubblica Amministrazione dominati esclusivamente dalle grandi aziende. “Qui ed ora” è il momento di dare una svolta significativa all’economia digitale del nostro Paese, diversamente qualsiasi strategia digitale nazionale non potrà essere realizzata, perché per realizzarla sono indispensabili le coraggiose, innovative, operose PMI del Digitale, vale a dire il nostro Made in Italy Digitale che supporta il Made Italy della Domanda: in breve la nostra economia nazionale" ha concluso Generali.