Convention Var Group: il futuro digitale è dei sognatori

"Hello Dreamers", la convention 2024 di Var Group, ha chiamato a raccolta imprenditori ed esperti per sognare insieme un futuro digitale realizzabile.

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a cura di Marina Londei

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Due giorni di sogni, visioni e soprattutto promesse di un futuro digitale sempre più reale e vicino: la convention "Hello dreamers" di Var Group quest'anno ha voluto chiamare a raccolta tutti i sognatori dell'innovazione che non vogliono solo immaginare la trasformazione del business, ma anche investire le proprie risorse per realizzarla nel migliore dei modi. 

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Tenutosi gli scorsi 3 e 4 ottobre presso il Palacongressi di Rimini, l'evento ha visto alternarsi sul palco tante voci diverse che condividono il sogno e l'ambizione di un futuro digitale inclusivo che porti benefici ad aziende e intere comunità. 

La convention ha inoltre dato la possibilità ai presenti di toccare con mano l'innovazione grazie all'Experience Valley, un percorso composto da sei corner tecnologici immersivi, ognuno dedicato ad altrettanti ecosistemi o sfide attuali.

Day 1: scegli il tuo sogno e trasformalo in realtà

"Ricordiamoci sempre che sognare è il primo passo per realizzare l'impossibile. Stiamo facendo molto più che sognare, qua, oggi e domani, stiamo cercando le fondamenta del nostro futuro" ha affermato Francesca Moriani, CEO di Var Group, inaugurando la due giorni di innovazione e illustrando il filo rosso che ha collegato tutte le esperienze e gli speech delle giornate. 

La CEO ha ricordato di andare oltre il "volere", oltre i sogni, e cominciare a realizzare le visioni che guidano il percorso di innovazione. "Il tempo è finito: dobbiamo farlo. E possiamo farlo se non abbiamo paura di sbagliare".

Oggi, ha spiegato Moriani, non possiamo più permetterci di avere paura, perché ciò significa perdere tutto il potenziale in nostro possesso. Al centro del percorso di digitalizzazione ci sono le persone e le aziende devono rivedere la propria cultura e il proprio assetto organizzativo per fare in modo che i dipendenti siano liberi di esprimersi e sprigionare la creatività. 

L'impegno di Microsoft Italia nel supportare la digitalizzazione del Paese

Il primo ospite della convention è stato Vincenzo Esposito, CEO di Microsoft Italia. Esposito ha ricordato l'impegno continuo della compagnia nell'aiutare le aziende a innovare, in particolare nel diffondere l'IA anche in Italia, supportando le imprese del Paese nel loro percorso di digitalizzazione.

Microsoft di recente ha annunciato un investimento in Italia di 4.3 miliardi per lo sviluppo di un'infrastruttura per modelli di IA. "Pensiamo che l'IA generativa sia a tutti gli effetti un'opportunità di business" ha affermato Esposito, sottolineando che, secondo uno studio condotto in collaborazione con The European House - Ambrosetti, in Italia l'intelligenza artificiale può avere un impatto economico di 312 miliardi nei prossimi 15 anni. 

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Stando ai dati raccolti finora, il 47% delle imprese che ha adottato l'IA ha visto un aumento di produttività del 5%, mentre il 74% ha registrato un incremento di produttività di almeno l'1%, con una crescita complessiva negli ultimi due decenni dell'1,6%.

Questi dati confermano l'importanza di investire sull'intelligenza artificiale per scoprire nuove opportunità per il Paese. Esposito ha spiegato che l'IA può davvero diventare un fattore moltiplicatore di produttività e che questa tecnologia ormai non può essere vista più solo come un'opportunità, ma come una vera e propria necessità. 

Uri Levine: "Innamoratevi del problema"

Sul palco è salito poi Uri Levine, Serial Entrepreneur e co-fondatore di Waze. Levine ha raccontato ai presenti la nascita del servizio di navigazione stradale per mobile soffermandosi anche sulle sfide incontrate lungo il suo percorso verso il successo.

Per il co-fondatore di Waze è fondamentale "innamorarsi di un problema" e cercare di comprenderlo a fondo, oltre che capire la percezione del problema da parte degli utenti e cominciare un percorso per creare valore; solo in questo modo è possibile trovare il Product Market Fit e avere successo sul mercato.

"In fondo, il viaggio dell'imprenditoria si basa sulla creazione di valore. Il modo migliore per creare valore è risolvere un problema" ha detto Levine, invitando gli imprenditori ad avere come stella polare proprio l'ostacolo che stanno cercando di risolvere. 

Levine ha spiegato che la strada per arrivare al successo è accidentata, ma anche che ogni fallimento dovrebbe essere considerato fase naturale dell'innovazione e motivo di miglioramento. Il viaggio dell'imprenditore è fatto di iterazioni, alcune fallimentari e altre no, ma ognuna di esse è necessaria per arrivare un passo più vicini alla meta.

Nvidia: "L'IA rivoluzionerà ogni industria"

A seguire Alessandro Gencarelli, Head of Sales & Marketing Var Group, ha parlato con Carlo Ruiz, Vice President Enterprise Solutions & Operations di Nvidia, di come l'intelligenza artificiale stia effettivamente cambiando il modo di lavorare e fare business. 

Da parte sua, Nvidia ha investito sulla creazione di chip e framework per l'IA, primo tra tutti NeMO, capaci di estrarre il massimo valore dai foundation model e quindi rivoluzionare ogni singola industria dalle fondamenta.

Ruiz ha parlato inoltre di uno dei trend più promettenti legati all'IA, ovvero la physical IA: questo filone si riferisce all'uso della tecnologia per risolvere problemi che hanno a che fare con l'interazione diretta col mondo, per esempio tramite sensori e attuatori. 

Ruiz ha portato all'attenzione dei presenti anche i temi dell'etica e della sostenibilità, argomenti spesso sottovalutati ma che hanno un ruolo centrale nel percorso di innovazione. Ruiz ha ricordato che l'Europa conta tre dei supercomputer più sostenibili del mondo che, tramite l'IA, supportano gli scienziati nella ricerca, aiutandoli a risolvere le sfide ambientali più urgenti. 

Il cloud abbatte i costi e i tempi dei fallimenti

Per finire, Mariano Cunietti, Head of Cloud Engineering di Var Group, e Stefano Da Col, Managing Partner Data Science di Var Group, hanno parlato della centralità del cloud nel percorso di trasformazione digitale delle aziende e in particolare di come questa tecnologia abbia abbattuto significativamente i costi e i tempi dei fallimenti. 

Il cloud ha permesso di gestire più facilmente l'intero ciclo di vita del dato, dalla governance alla verifica della qualità dell'informazione, fino alla sicurezza delle informazioni, e ha permesso inoltre di unire i silos che in molti casi sono ancora presenti nelle aziende. 

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Il confronto tra il cloud e l'IA è stato inevitabile, almeno in termini di approccio che le imprese stanno assumendo con questa nuova tecnologia: dopo un iniziale momento di perplessità e timore, le realtà di ogni settore stanno prendendo confidenza con l'IA e ne stanno comprendendo il potenziale trasformativo.

Se però il cloud si è "limitato" a essere un passo avanti nel percorso di digitalizzazione, l'IA è una "General Purpose Technology" in grado di cambiare la struttura fondante dell'economia e della società. 

Day 2: keep dreaming

La seconda giornata della convention ha visto sul palco altri ospiti ed esperti di tecnologia che hanno contribuito ad arricchire il sogno di Var Group di un futuro più digitale e inclusivo.

Ad aprire la seconda plenaria è stato Jacopo Romagnoli, Head of Innovation & Blockchain di Var Group, che ha annunciato la squadra vincitrice dell'Hackathon organizzato dal system integrator. La competizione ha visto sfidarsi 14 squadre di giovani talenti che si sono cimentate nella realizzazione di progetti volti a rivoluzionare e migliorare i processi di business di diverse aree.

I primi sul podio sono stati i giovani "Girellis": la squadra di Bauli ha ideato una soluzione che, attraverso l'uso dei Rayban Meta, permette di automatizzare il processo di controllo dello scaffale, permettendo agli scaffalisti di essere più produttivi e dedicarsi ad attività a più alto valore.

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Var Group premiazione Hackathon

A seguire, Jury Chechi ha condiviso il suo percorso sportivo e il suo personale significato di sogno, sottolineando l'importanza di rimanere sempre determinati, nonostante le difficoltà che si frappongono tra noi e la nostra destinazione. 

Il percorso di trasformazione digitale di Essilor Luxottica

Sul palco è salito poi Marzio Trevisan, Senior Vice President Global Enterprise Application di Essilor Luxottica, che ha fatto conoscere ai presenti il percorso di una delle aziende che tiene alto il nome dell'imprenditoria italiana all'estero.

Da piccola impresa produttrice di occhiali, Luxottica, diventata poi Essilor Luxottica, è presto evoluta in leader di mercato, presente in oltre 150 Paesi nei cinque continenti. Un gigante del genere non poteva rimanere indietro nel percorso di digitalizzazione: oggi l'azienda conta 25.000 digital windows in tutto il mondo per distribuire facilmente contenuti ai clienti e 7.500 smart shoppers.

Gli occhiali smart Ray-Ban creati in collaborazione con Meta sono un esempio lampante della volontà di rimanere al passo coi tempi. Trevisan, a tal proposito, ha ricordato l'arrivo dei Nuance, i nuovi occhiali Ray-Ban che permettono a chi soffre di disturbi dell'udito di ascoltare senza dover utilizzare un dispositivo ad hoc all'interno dell'orecchio. 

Oracle investe sulla digitalizzazione italiana

Carlo Giorgi, Vice President Technology Software Sales, South Europe di Oracle, ha spiegato che la compagnia ha investito su nuove regioni di data center, tecnologie per l'infrastruttura e soluzioni di IA con l'obiettivo di creare capitale estero per aumentare la competitività italiana. 

"Come Oracle abbiamo la missione, insieme ai nostri partner come Var Group e tutto l'ecosistema che lavora nel digitale in Italia, di portare la tecnologia e il know-how alle aziende italiane per accelerare la digitalizzazione e con essa la loro competitività, e quindi tutta la competitività del sistema Paese" ha spiegato Giorgi.

Secondo Giorgi questo percorso può portare l'Italia più in alto nel mercato, oltre che creare benessere e posti di lavoro, modernizzando l'intero Paese. Per supportare questo percorso, Oracle ha lavorato per migliorare il proprio programma di partner, creando collaborazioni importanti sul mercato per permettere ai clienti di usare la propria tecnologia anche in ambienti ibridi o multicloud. 

Oracle sta investendo cifre importanti anche sull'intelligenza artificiale, cercando di aumentare la rapidità con la quale l'Italia sta adottando questa tecnologia. Giorgi si dice ottimista riguardo l'impatto dell'IA sul Paese: sebbene molte mansioni verranno automatizzate, in parallelo si prevede la creazione di nuovi posti di lavoro a maggior valore aggiunto. 

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L'importanza di creare un posto di lavoro inclusivo

L'ospite internazionale del secondo giorno è stata Poornima Luthra, fondatrice e CEO di TalentED Consultancy. Luthra ha ricordato l'importanza di sfruttare  le unicità derivanti dalla diversità creando un ambiente di lavoro inclusivo che tenga conto di ogni punto di vista e non faccia sentire esclusa alcuna voce. 

Luthra ha invitato i presenti a riflettere sui pregiudizi e sui bias di pensiero che plasmano ogni giorno il mondo e precludono la conoscenza di idee potenzialmente innovative. L'obiettivo, ha sottolineato la relatrice, è cambiare mentalità per coinvolgere tutti, senza trascurare alcun punto di forza. "Dobbiamo abbracciare le diverse modalità di pensiero, i diversi modi di imparare, le diverse prospettive e le diverse esperienze". 

Affinché il percorso di innovazione sia davvero ricco e utile, è essenziale che tutti siano vistiascoltati sul posto di lavoro, abbattendo così le barriere innalzate da preconcetti più o meno radicati.

La tecnologia come catalizzatore per la collaborazione

L'ultimo intervento della seconda plenaria è stato quello di Claudio Branca, Digital, Brand & Content Strategist di Var Group, e Francesca Belgrano, Head of Training & Change Management di Var Group. Branca e Belgrano hanno riassunto l'esperienza dei due giorni spiegando che cosa significa essere visionari e sognatori e che ruolo ha la tecnologia in tutto questo.

"Essere visionari è essere capaci di proiettare una visione del futuro e renderla concreta" ha affermato Branca, aggiungendo che il vero visionario è colui che riesce a supportare persone e organizzazioni nel percorso di trasformazione digitale. 

Per Belgrano la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nella digitalizzazione non solo come strumento, ma anche come catalizzatore per l'inclusione e la creazione di organizzazioni più collaborative e aperte; in quanto tale, deve essere accompagnata da un lavoro culturale e umano. 

Una delle visioni più importanti di Var Group è abilitare l'uso lucido e consapevole della tecnologia finalizzato a raggiungere un obiettivo comune, offrendo esperienze che siano le migliori possibili per tutti. 

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Francesca Moriani è infine tornata sul palco per salutare e ringraziare i presenti, annunciando l'appuntamento per la prossima convention della compagnia nel 2025, sempre a ottobre.

La CEO di Var Group ha concluso ufficialmente i due giorni di tecnologia e networking con una significativa citazione di Edgar Allan Poe: "Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte", a sottolineare nuovamente la visione sognatrice ma pienamente ancorata alla realtà di Var Group. 

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