In occasione di Celosphere 2024, sesta edizione della convention di Celonis tenutasi a Monaco di Baviera, abbiamo partecipato a una tavola rotonda con Eugenio Cassiano, capo della strategia e dell’innovazione dell'azienda e membro del team esecutivo globale.
L’incontro, che ha attirato un vasto pubblico di giornalisti internazionali, ha visto Cassiano tracciare il suo contributo alla definizione della strategia di Celonis, delineando una visione chiara verso il 2030.
Cassiano ha spiegato che, oltre alla supervisione della strategia, il suo ruolo comprende la gestione di Celonis Labs, una divisione focalizzata sullo sviluppo di nuove soluzioni, spesso mantenuti in “stealth mode” fino al momento dell’annuncio ufficiale.
“Operiamo in stretta collaborazione con l’organizzazione prodotto”, ha detto Cassiano, “come veri e propri sparring partner.” Il team di Cassiano si concentra soprattutto sull’innovazione dei modelli di business e sulla costruzione di joint venture strategiche per testare e consolidare le prime partnership attraverso la piattaforma.
Tra le principali novità, l’evento ha visto la presentazione di due importanti partnership tecnologiche: una con Rollio, e una con Ardoq, descritta da Cassiano come “estremamente interessante.”
Cassiano ha anche parlato di Celonis Networks, un’innovativa soluzione lanciata in versione beta, che rappresenta un nuovo approccio collaborativo per la piattaforma.
Alla scoperta del processo innovativo
Visto il suo ruolo strategico, è stato inevitabile chiedergli come nascano i nuovi prodotti in Celonis.
“Per noi, l'innovazione nel Process Mining si sviluppa attraverso una combinazione di input interni ed esterni,” ha spiegato, precisando che la strategia dell’azienda è guidata dall’analisi delle tendenze di mercato, delle nuove tecnologie e dei problemi che emergono sul campo.
Questo approccio permette di selezionare i partner giusti per testare ogni nuova soluzione, seguendo il modello “crawl, walk, run”, ossia “iniziare gradualmente per poi accelerare.”
In concreto, Celonis sviluppa soluzioni nei propri laboratori e le sperimenta con clienti già posizionati nella fase “walk-run”, ovvero aziende che hanno implementato casi d’uso complessi e sono pronte a chiedersi: “qual è il prossimo passo?”
Un esempio di questo approccio è il motore di orchestrazione dei processi: “Già all’inizio del 2024, oltre 15 clienti lo utilizzavano” ha osservato Cassiano, sottolineando come questo strumento mostri la direzione dell'azienda verso una vera e propria orchestrazione aziendale, andando oltre l’efficienza di un singolo processo e puntando alla gestione coordinata e strategica dei processi su scala aziendale.
Celonis Networks
Cassiano ha presentato Celonis Networks, un sistema che consente alle aziende di condividere i dati con i partner commerciali e così incrementare il proprio patrimonio informativo. Questo apre nuove opportunità di miglioramento dei processi nelle catene del valore con più aziende coinvolte.
Anche se l’EDI (Electronic Data Interchange) aveva già introdotto una soluzione simile vent'anni fa, l’integrazione richiedeva ancora tempi lunghi.
La proposta di Celonis è dunque di introdurre un sistema “più fluido,” con dati crittografati di default e connessioni automatiche tra processi “gemelli”, come un ID ordine condiviso tra cliente e fornitore, per garantire visibilità end-to-end su tutto il ciclo del processo.
I primi test con un gruppo di clienti hanno mostrato “un miglioramento esponenziale dei KPI”. Cassiano ha spiegato che, mentre un'azienda normalmente può migliorare solo con i propri dati, l’integrazione di quelli di rete provenienti dai partner moltiplica le possibilità di ottimizzazione.
Il sistema consente così sia l’osservazione che l’orchestrazione tra i processi delle aziende partecipanti alla rete. I primi clienti, infatti, stanno già riscontrando significativi risparmi di tempo e una semplificazione operativa.
“Ora voglio portare tutti i miei fornitori in Celonis,” affermano alcuni, poiché l’adesione alla rete di Celonis Networks si risolve in “un clic, come autorizzare un’app su Google Calendar” e permette di sfruttare appieno l’esperienza progettata da Celonis.
L’importanza della rete
Cassiano ha confermato che il sistema Networks di Celonis permette un’automazione estesa dei processi. “Una volta che i dati sono federati,” ha spiegato, “l’orchestrazione non è solo limitata ai dipartimenti interni, ma può coinvolgere anche altre aziende”, consentendo, ad esempio, l’invio automatico di notifiche a partner o fornitori.
Cassiano ha chiarito che Networks “si inserisce come parte integrante del Process Intelligence Graph di Celonis” una struttura che standardizza i dati provenienti dalle diverse sorgenti, e li arricchisce con la conoscenza delle logiche di processo. Questo approccio, ha aggiunto, permette di fornire ai clienti gli “ingredienti” per comporre le automazioni di cui hanno bisogno.
L’adesione alla rete è pensata per essere immediata, soprattutto per le aziende già clienti di Celonis. Ogni realtà può mappare la propria tassonomia insieme a quella della rete, permettendo al sistema di riconoscere automaticamente un termine come “ordine” in modo coerente tra tutti i partecipanti.
Per le aziende che non utilizzano ancora Celonis, è stata creata un’API dedicata, garantendo un’esperienza completa anche per gli sviluppatori esterni. “È un modello hub-and-spoke,” ha spiegato Cassiano, in cui l’identità e la condivisione dei dati vengono certificate in modo centralizzato.
Cassiano ha poi sottolineato che il sistema è stato pensato per supportare sia grandi aziende sia realtà più piccole: “Abbiamo impostato la rete in modo che da una parte ci sia il consumatore di dati e dall'altra il fornitore di dati” precisando che il progetto è ancora in fase beta.
La moda dell’IA generativa
Alla domanda su come affrontano la rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale, Cassiano ha espresso una certa cautela.
“Penso che l’AI ci aiuterà a lavorare meglio ma non ci sostituirà”, ha dichiarato, sottolineando come l’AI classica offra ancora numerose opportunità per ottimizzare processi “noiosi” e risolvere problemi concreti.
Cassiano ha poi suggerito di non concentrarsi unicamente sull'IA generativa, che rappresenta solo una piccola parte dell’AI. Un sondaggio di Forrester ha infatti rivelato che su cento aziende, solo cinque avevano adottato più di dieci casi d’uso di Generative AI.
Ci sono però due grandi aree di sviluppo per l’AI: una riguarda la produttività; l’altra è il potenziale combinato di Process Intelligence (PI) e AI per creare nuovi modelli di business.
Un esempio concreto è il supporto offerto a un’azienda farmaceutica, che ha potuto ripensare la distribuzione dei vaccini grazie all’AI, trasformando l’osservazione dei processi in un nuovo modello di go-to-market.
La sicurezza di Networks
Cassiano ha spiegato che una delle sfide principali per le aziende che aderiscono alla rete Networks è rendere questa innovazione realmente funzionale nelle operazioni quotidiane.
“La preoccupazione principale riguarda la sicurezza nella condivisione dei dati”, ha evidenziato Cassiano, aggiungendo che Celonis ha sviluppato un quadro di riferimento chiaro per garantire che i dati siano crittografati alla fonte, accelerando così i processi di approvazione legale.
Una volta approvata l’integrazione, i clienti possono inserire i dati nelle loro dashboard di processo e vedere immediatamente i benefici. Cassiano ha citato un esempio concreto: in una partnership tra un’azienda e un fornitore, la mancanza di visibilità sulla reale data di consegna richiedeva continui contatti manuali e telefonate.
Grazie alla rete, questo processo è stato ridotto dell'85% in sole due settimane, dimostrando come una visibilità condivisa possa migliorare radicalmente l’efficienza.
I risultati concreti spingono le aziende a voler automatizzare ulteriormente, riducendo la necessità di e-mail o chiamate telefoniche. "Con i dati già federati, il processo diventa semplice e immediato," ha detto l’SVP Strategy & Innovation, spiegando che ogni nuova connessione nella rete apre la strada a ulteriori possibilità.
Osservando l’impatto della rete, Cassiano ha poi sottolineato come le aziende partecipanti stiano beneficiando di una visione molto più ampia dei loro processi.
"Ora vedono molto di più di quanto fosse possibile in passato", confermando che la partecipazione al Networks Celonis non solo facilita l’automazione ma offre anche nuove intuizioni per miglioramenti e ottimizzazioni.
KPI condivisi
C’è inoltre stato spazio per qualche nostra domanda. Innanzitutto, gli abbiamo chiesto se l'interconnessione tra le aziende nella rete porterà a una condivisione più ampia di KPI comuni.
Cassiano ha risposto spiegando che la gamification potrebbe avere un ruolo cruciale in questo processo. “Le aziende competono ma allo stesso tempo si stimano. In Germania, ad esempio, ogni produttore di auto ufficialmente compete, ma in realtà c’è uno scambio costante”. La naturale evoluzione, secondo lui, sarà applicare il benchmarking appunto in un’ottica di gamification.
Eugenio Cassiano ha poi rivelato che Celonis sta sviluppando un progetto destinato alle aziende, che possono confrontarsi su parametri come la gestione degli ordini e i cicli di consegna. “La domanda diventa: sono bravo rispetto ai parametri che il mio management mi impone, oppure rispetto al benchmarking dell’intero settore?” Questa tendenza, ritiene, si diffonderà sempre di più.
Come esempio, ha citato la propria esperienza personale come sciatore, raccontando di usare un’app, Carve, che gli assegna uno “ski IQ” a ogni discesa, confrontandolo con i migliori sciatori della località.
“Immagina la stessa cosa per le aziende nei loro processi di benchmarking”, ha spiegato, sottolineando che però questa visione potrebbe presto diventare realtà, basandosi su dati anonimi e generalizzati, in modo da proteggere le informazioni sensibili delle aziende e distribuire solo KPI standardizzati.
La sovranità e sicurezza dei dati
Successivamente, abbiamo domandato come Celonis affronti le sfide della sovranità dei dati in un contesto di normative sempre più stringenti, soprattutto in Europa.
Cassiano ha spiegato che l’azienda adotta un approccio che salvaguarda la condivisione di informazioni tra aziende operanti in aree diverse, come Cina, Europa e Stati Uniti.
“Quando collabori con un’azienda cinese, ad esempio, si condivide solo l'ordine indirizzato a quella specifica azienda, non tutti i dati”. L’obiettivo è evitare il continuo flusso di email e chiamate per mancanza di visibilità, mantenendo però il controllo sui dati sensibili.
L’ipotesi che le normative europee possano frenare l’adozione delle innovazioni di Celonis è dunque esclusa: essendo nata in Europa e collaborando con un cluster di clienti europei, l’azienda ha maturato un’approfondita conoscenza dei requisiti legali, anche se questo ha richiesto impegno e tempo.
“Abbiamo studiato a fondo i requisiti legali e siamo riusciti a mantenere un’impronta ridotta” ha spiegato, aggiungendo che il sistema di condivisione si limita ai dati strettamente necessari, come aggiornamenti di stato, rendendo difficile l’estrazione di informazioni sensibili anche in caso di violazione.
Un altro tema sensibile è quello della sicurezza informatica. Attaccando Celonis, non si corre il rischio di venire a conoscenza di tutti i dati delle aziende che si appoggiano ai suoi servizi?
Cassiano ha chiarito che, anche in caso di attacco, un potenziale intruso otterrebbe solo una parte della chiave delle comunicazioni tra aziende, ovvero un ID privo di significato.
“L'unico modo per decifrare il dato è possedere entrambe le chiavi” poiché il sistema di sicurezza di Celonis rende improbabile una fuga di informazioni significative, assicurando alle aziende un ambiente sicuro e conforme alle normative senza compromettere la privacy o la sicurezza dei dati.
Dati anonimi
Alla domanda sull'idea di utilizzare i dati anonimizzati per creare un data marketplace che possa fornire input più ricchi alle aziende, Cassiano ha confermato che “è un capitolo del nostro documento strategico, ed è un passo naturale.”
“Osservando il flusso di lavoro, ora non solo comprendiamo ma generiamo nuovi dati, come annotazioni o altre classi di dati aggiuntive”, ha commentato. Questo approccio permetterà a Celonis di diventare una nuova fonte di dati.
In passato, ha ricordato Cassiano, c’era un forte interesse per l’MDM (Master Data Management), e oggi prevede una nuova ondata di interesse, questa volta più focalizzata sui processi.
Per il team di vendita dell’azienda, è stato integrato un sistema che offre previsioni in tempo reale durante la gestione delle opportunità: “Queste previsioni non si basano solo sui dati del CRM ma includono anche sistemi come ticketing, feedback del cliente e fatturazione”, permettendo dunque di ridurre ritardi ed eccezioni nei processi.
Questo modello, addestrato su dati di Process Intelligence, offre analisi immediatamente disponibili.
Cassiano ha poi citato la simulazione come un altro aspetto cruciale ricordando che alcune ricerche accademiche stanno esplorando come generare dati sintetici per simulare i processi, un ambito ancora limitato.
Infine, ha accennato al tema dell’intelligenza decisionale, descrivendolo come la fase successiva alla simulazione e una delle aree di maggiore sviluppo strategico per Celonis.
Verso la Process Intelligence
In conclusione, Cassiano ha spiegato che Celonis sta evolvendosi sempre più verso la Process Intelligence. Ciò permette un’analisi dei processi molto più interconnessa, che integra non solo i dati dei singoli processi, ma anche nuove risorse, obiettivi strategici e metriche chiave.
“Nel modello classico di Process Mining l'attenzione è su un singolo processo alla volta, con la Process Intelligence, invece, Celonis porta l’analisi a un livello superiore di supporto decisionale aziendale”.
Questa evoluzione migliora anche la gestione del rischio: “Stiamo vedendo molti clienti usare Celonis per ridurre il rischio, sia in ambito IT che in sostenibilità, logistica, supply chain e altro,” ha aggiunto.
Alla luce di una piattaforma già così completa, la domanda è cosa riserverà Celonis per Celosphere 2025. Eugenio Cassiano ha anticipato che l’azienda, consolidata nelle sue basi, sta ora puntando su innovazione, automazione e scalabilità, con un focus sulle applicazioni settoriali e sulle collaborazioni.
Secondo il manager, il prossimo anno si assisterà a “un’esplosione di app e di nuove modalità di monetizzazione, con soluzioni sempre più specializzate per mercati e settori diversi perché il futuro è nella creazione di un ecosistema dinamico e altamente scalabile”.