Bitdefender Total Security, la prevenzione anche per professionisti e PMI

Nell'era del telelavoro e del consolidamento dello smart working, privati e aziende hanno bisogno di una soluzione di sicurezza allargata, che difenda spazi e perimetri fino a ieri poco considerati

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a cura di Antonino Caffo

Oramai è risaputo: durante l'epidemia da Coronavirus, gli attacchi cyber verso privati e aziende sono aumentati. Se prima "bastava" puntare un network o un computer professionale per tentar di scalare la strada verso informazioni sensibili e conti bancari, oggi le opportunità di violazione sono maggiori, con milioni di persone che usano dispositivi personali per accedere a documenti e reti aziendali.

Lo sa bene Bitdefender, che ha visto nell'ultimo semestre una crescita del 500% nella diffusione dei malware, soprattutto di quelli legati al tema del Covid-19. Ogni giorno, secondo l'azienda che produce soluzioni di sicurezza, ci sono circa 240 milioni di messaggi spam, il che richiede sempre un'attenzione massima da parte degli utenti. «L'Italia è stato uno dei paesi maggiormente colpito in termini di virus e attacchi phishing sul tema, anche perché tra i primi a dover affrontare la pandemia in Europa» ci dice Bogdan Bugoiu, Product Management Lead per Bitdefender Core Line.

La risposta al telelavoro

«Nel corso di questi mesi, abbiamo puntato a integrare nelle nostre soluzioni degli elementi che potessero incontrare le esigenze di quelle persone che, da un momento all'altro, si sono ritrovate a casa, lavorando da un perimetro esterno alla rete aziendale, non sempre correttamente protetto».

I pillar su cui la compagnia si basa sono quelli che più di altri hanno rappresentato elementi cardine della qualità applicativa di Bitdefender: protezione real-time, difesa della navigazione, delle applicazioni, di un accesso sicuro ai file. Tutto ciò viene declinato nella nuova soluzione Bitdefender Total Security, che guarda anche ai professionisti e piccole e medie imprese. «Quello che cambia rispetto al passato è, tra l'altro, una nuova VPN integrata, che si è rivelata essenziale durante il lockdown, con dipendenti e collaboratori connessi dalla propria abitazione» continua il PM.

«Per questo nuovo software di sicurezza, Bitdefender introduce una serie inedita di funzionalità, una nuova interfaccia, la tecnologia "Indicators of Risk", la già citata VPN oltre a opzioni pensate per affrontare le minacce che più preoccupano gli utenti: i virus e la protezione dei dati sensibili personali» sottolinea Bugoiu. La compagnia ha deciso di eliminare l'indicazione temporale dopo il nome della soluzione (finora 2018, 2019, 2020...); una scelta di marketing ma che forse rende l'idea della volontà di offrire aggiornamenti più frequenti, invece del solo grande annuncio annuale.

Un'offerta estesa

Per quanto riguarda il portfolio, l'ecosistema si compone dunque di una linea di prodotti che copre sia la sicurezza in mobilità che quella per la famiglia, fino alla Premium. Molto interesse vi è sulla protezione dell'identità digitale, messa a dura prova con la rinnovata celerità dei criminali di approfittare degli eventi recenti per ingannare i navigatori.

Non a caso, a fine giugno era arrivata Digital Identity Protection, una soluzione che si avvale della tecnologia di sicurezza di Bitdefender, perfezionata in oltre vent'anni di servizio nella lotta contro la criminalità informatica, per consentire agli utenti di tenere testa al sempre maggior numero di ladri di dati e truffatori, che usano le informazioni personali per danneggiare la reputazione, prendere il controllo degli account personali o sottrarre denaro.

Ogni soluzione parte della nuova generazione, può essere gestita da una console centrale, che a maggior ragione nel campo delle PMI, rende semplice il monitoraggio di tutti i dispositivi connessi, con l'obiettivo di proteggerli dalle intrusioni. Visto il momento particolare in cui il BYOD torna di moda per cause di forza maggiore, nel domani di Bitdefender c'è una maggiore integrazione tra l'offerta ai privati e quella alle aziende?

«Direi di no» conclude Bogdan Bugoiu «seguiamo due direttrici distinte, che sicuramente nell'ultimo periodo hanno visto un intreccio maggiore per la tipologia di utenti e il grado di protezione, ma pensiamo che gli ambiti siano ancora contraddistinti da caratteristiche differenti, che meritano uno sviluppo specifico e ad-hoc».

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