L'evoluzione del commercio digitale sta per entrare in una nuova era, dove l'interazione tra aziende e consumatori potrebbe non essere più diretta, ma mediata dall'intelligenza artificiale. Stiamo assistendo alla nascita di un modello commerciale completamente nuovo: il "B2AI" (Business-to-AI), che si affianca ai già noti B2C e B2B. Questa rivoluzione, evidenziata in un recente rapporto di Visa e dell'Institute for the Future, prefigura un futuro in cui le aziende non dovranno più convincere direttamente i consumatori, ma piuttosto i loro assistenti AI personali, che fungeranno da filtri e consiglieri nelle decisioni d'acquisto. Il fenomeno, benché agli albori, sta accelerando a un ritmo che ha sorpreso persino gli esperti del settore.
Una nuova frontiera del marketing digitale
"Sarà il nuovo SEO – invece di ottimizzare per Google, si ottimizzerà per influenzare ciò che gli agenti AI suggeriscono ai consumatori", spiega Dylan Hendricks, direttore del programma di previsione decennale presso l'Institute for the Future. Questa prospettiva ribalta completamente le strategie di marketing digitale attuali. Mentre molte aziende stanno già investendo nella creazione di bot e sistemi AI per interagire con i clienti, poche stanno considerando lo scenario in cui ogni consumatore avrà il proprio assistente artificiale personale.
L'abbondanza di informazioni generate dall'AI diventerà così massiccia che i consumatori avranno bisogno di assistenti artificiali con capacità di discernimento, in grado di filtrare e selezionare ciò che è davvero rilevante. Di fronte a questa proliferazione di bot che cercheranno di catturare l'attenzione, gli utenti svilupperanno sistemi di protezione e valutazione automatizzati, dando origine a vere e proprie strategie B2AI.
La previsione di Taneja è che gli assistenti AI personali diventeranno onnipresenti nel giro di pochi anni, man mano che la tecnologia migliorerà e diventerà più evidentemente utile. Questo cambiamento spingerà aziende e organizzazioni ad adattare le loro strategie, rivolgendosi non solo ai consumatori umani, ma anche ai loro assistenti artificiali.
L'adattamento a questo nuovo paradigma non sarà certamente lineare. Come è accaduto con i motori di ricerca, inizialmente considerati strani e complessi, anche le strategie per interagire con l'AI sembreranno inizialmente bizzarre. Tuttavia, analogamente a quanto avvenuto con il SEO, che oggi è una pratica normalizzata e imprescindibile per qualsiasi attività online, anche le strategie B2AI diventeranno progressivamente parte integrante del marketing digitale.
In questo scenario, le aziende si troveranno a dover sviluppare nuove competenze e approcci per ottimizzare la propria presenza non solo agli occhi degli umani, ma anche a quelli degli algoritmi che li rappresentano. Un futuro in cui il successo commerciale dipenderà dalla capacità di parlare efficacemente il linguaggio delle macchine, pur mantenendo l'autenticità necessaria per conquistare la fiducia umana che, in ultima analisi, resta il vero obiettivo di ogni attività commerciale.