La preistoria, che ancora qualcuno ricorda o magari ha visto in un vecchio film è rappresentata dallo schermo verde del terminale e dalla tastiera, che pure, rispetto alle schede perforate, erano in un bel passo avanti come dispositivo d'input.
Nell'era della mobility, in cui uno smartphone ha una potenza di calcolo un tempo inimmaginabile, l'interfaccia con i nuovi dispositivi è in procinto di cambiare ancora.
Secondo IDC già entro il 2020 il 35% delle nuove app aziendali userà la voce come interfaccia, mandando in pensione il tastierino fisico e avviando sulla stessa strada il touch screen.
Il mercato delle app per utenti aziendali è, secondo i ricercatori di IDC, destinato a espandersi in modo significativo nei prossimi anni, sia per quanto riguarda le installazioni sia e soprattutto in termini di nuove funzionalità .
Questo in funzione della trasformazione digitale, che spinge la spesa per le app enterprise nel nostro Paese.
Più precisamente, gli analisti di IDC parlano di quasi 75 milioni di euro nel 2017, per il solo valore delle applicazioni (escluse quindi le piattaforme di sviluppo, di gestione e tutti i servizi correlati). Inoltre stimano, sempre in IDC, che la crescita potrebbe superare il 20%, superando i 100 milioni di euro per le "enterprise app" in Italia.
La tendenza, viene evidenziato, è una crescita superiore a quelle mondiali, a testimonianza che la mobilità è centrale per le strategie di innovazione nelle aziende italiane.
Le app pronte per l'uso stanno passando in secondo piano, in particolare in questo momento di forte sviluppo, mentre le app customizzate, cioè, come le definiscono in IDC, cioè quelle create ad hoc sulla base di esigenze e criteri formulati in azienda, avranno un peso sempre maggiore. I ricercatori prevedono che a fine 2018 la spesa per le app custom sarà quattro volte superiore a quella per le app mobile pacchettizzate.
Una previsione coerente con la necessità di introdurre nelle applicazioni nuove capacità, oltre a essere il principale strumento per l'accesso ai sistemi legacy tramite dispositivi mobili.
Le nuove funzionalità incontrano le necessità specifiche suddette, integrando, tra l'altro, funzionalità di intelligenza predittiva e realtà aumentata, con l'obiettivo di migliorare in real time i processi decisionali.
Più precisamente, secondo gli analisti IDC, il 20% delle nuove app mobili entro il 2019 includerà capacità avanzate di realtà aumentata.
Questo perché, principalmente nel settore retail, ma più in generale laddove sono previsti interventi tecnici sul campo, il poter utilizzare uno smartphone per sovrapporre o proiettare informazioni digitali in ambienti fisici o nel campo visivo degli utenti avrà un notevole impatto. In questo stesso ambito l'uso della voce come interfaccia acquisisce importanza, come su evidenziato. A favorire la voce contribuiscono anche le soluzioni consumer, quali Siri, Google Assistant, Alexa, Cortana, che stanno già abituando i possessori di dispositivi mobili a utilizzare questa modalità di comando.
In ambito aziendale la voce potrà essere usata anche per interfacciarsi direttamente con le applicazioni per effettuare ordini, inserire dati o interrogare database. Inoltre, secondo gli analisti di IDC, l'uso della voce favorirà anche l'interazione multiutente, perché con un'interfaccia vocale, come in una conference call, più utenti potranno inserirsi nella conversazione.
Le previsioni di IDC sull'evoluzione delle aziende da "mobile enterprise" a "ever-connected enterprise" saranno al centro dell'evento IDC Mobiz 2018, che si svolgerà a Milano presso l'Hotel Melià il prossimo 14 giugno, approfondendo nuovi e non convenzionali casi d'uso basati su wearable, realtà aumentata e IoT, per aumentare efficienza e competitività.
Su Twitter si potrà "seguire" l'evento all'hashtag #IDCMobiz18.