L'intelligenza artificiale è diventata ormai quasi indispensabile per ogni tipo di impresa: le capacità di analisi e automazione di questa tecnologia consentono di moltiplicare la produttività e velocizzare l'innovazione.
Per funzionare al meglio i sistemi di IA devono fare affidamento su grandi quantità di dati, i quali devono essere sempre aggiornati per garantire analisi accurate. Spesso però si presenta un problema di privacy che può complicare l'analisi: i dati a disposizione possono contenere informazioni sensibili che vanno protette e mai condivise con l'esterno.
Al CES di Las Vegas abbiamo parlato con Daniele Panfilo, CEO e co-fondatore di Aindo, startup di Trieste che propone una soluzione per la produzione di dati sintetici che ha l'obiettivo di potenziare le capacità di analisi dei sistemi e allo stesso tempo proteggere la privacy degli utenti.
Oggi collezionare i dati non è più un problema, spiega Panfilo: le organizzazioni riescono a ottenere grandi volumi di informazioni a un ritmo molto veloce e senza difficoltà. Il vero ostacolo sta invece nel proteggere i dettagli personali contenuti nei dataset di addestramento: le normative sulla privacy sono sempre più stringenti e limitano l'uso dei dati, rallentando di conseguenza l'innovazione.
La piattaforma risolve questo problema creando dei dati "artificiali" a partire da quelli reali, eliminando tutte le informazioni personali presenti ma mantenendo tutte le proprietà statistico-matematiche necessarie ad alimentare il sistema di IA.
La soluzione di Aindo genera delle tabelle che vengono usate nella loro versione artificiale per addestrare sistemi specifici. Tra i settori che possono trarre più vantaggio dai dati sintetici c'è quello sanitario: la maggior parte dei dati generati negli ospedali e nelle strutture sanitarie contengono informazioni personali sul paziente che, se utilizzate per addestrare i sistemi, rischiano di essere esposte.
L'uso di dati sintetici consente di sfruttare appieno il valore del singolo dato e facilita anche una più stretta collaborazione tra gli enti di ricerca che possono condividere le informazioni con altre realtà senza violare la privacy dei pazienti.
"In Aindo cerchiamo di conciliare uno sviluppo etico dell'intelligenza artificiale e della ricerca che tenga di vista e mantenga centrale il concetto del diritto all'analisi" afferma Panfilo.
La tecnologia della startup è già operativa e attualmente Aindo collabora con diverse realtà nell'ambito della sanità, della finanza e della mobility. La startup sta scalando il proprio business in Italia e in Europa, e ora è pronta a conquistare anche gli Stati Uniti durante il CES.