AI Act, cosa significa la legge sull’Intelligenza Artificiale? Implicazioni per consumatori e aziende

Ancora una volta l’Unione Europea fa da apripista nell’ambito della regolamentazione delle nuove tecnologie.

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a cura di Avv. Giuseppe Croari

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Avv. Giuseppe Croari – Dott.ssa Francesca Gattarello

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Lo scorso 21 maggio il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva il testo del primo quadro normativo al mondo sull’Intelligenza Artificiale, vale a dire il cosiddetto AI ACT. Già lo scorso 13 marzo, il testo aveva avuto un vaglio positivo anche dal Parlamento Europeo. 

Cos’è l’AI Act e cosa introduce?

L’AI ACT, più nello specifico, è il primo testo di legge atto a disciplinare l’impiego e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in ambito europeo. Il Regolamento si applicherà non solo a coloro che forniscono sistemi di intelligenza artificiale, ma anche a chi li utilizza, ovvero enti pubblici, enti privati (ossia aziende, imprenditori) e persone fisiche

Il regolamento in questione vieterà l’utilizzo di determinati sistemi di AI (come, per esempio, quelli che si basano su tecniche subliminali, che analizzano le emozioni nell’ambito dei rapporti di lavoro) e distinguerà, sulla base del rischio, differenti sistemi di AI. 

Avremo quindi: sistemi ad alto rischio (come quelli che si occupano di migliorare il risultato di un’attività realizzata da un umano) e sistemi a basso rischio (come per esempio l’applicativo ChatGPT).

Quali effetti per le aziende?

L’entrata in vigore dell’AI ACT rappresenterà per le imprese un punto di partenza per implementare al proprio interno sempre più sistemi basati su sistemi di AI e in modo conforme alla legge (ne avevamo parlato anche nell’articolo Intelligenza artificiale e responsabilità: Regolamentazione ed etica al centro dell’innovazione aziendale).

In particolare, le aziende avranno modo di prevedere e stanziare le risorse necessarie ad implementare al proprio interno sistemi basati sull’AI, sapendo già in anticipo quelli che saranno i trend a livello europeo. Dall’altro lato vi saranno obblighi più stringenti per quanto riguarda la protezione dei dati personali degli interessati.

Ciò richiederà particolari accorgimenti atti a soddisfare i requisiti di trasparenza algoritmica, interoperabilità, cyber security, non discriminazione e sorveglianza umana richiesti dal regolamento stesso (ne avevamo parlato anche qui). Il mancato rispetto delle prescrizioni dell’AI ACT comporterà l’applicazione di sanzioni che possono variare dal 2% al 6% del fatturato dell’azienda a seconda della gravità della violazione.

Quali effetti per i consumatori?

Lo scopo dell’AI ACT è anche quello di tutelare i diritti dei privati, coloro che potranno beneficiare o al contrario essere le vittime dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale. Infatti, a riprova della volontà delle istituzioni europee di tutelare anche le persone fisiche, il regolamento istituirà l’obbligo in capo alle aziende di svolgere una valutazione di impatto sui diritti degli interessati prima di procedere all’attivazione e all’utilizzo dei sistemi basati sull’AI (ne avevamo parlato anche qui). 

Ciò a riprova del fatto che tali trattamenti possono determinare un rischio e un pericolo per i diritti e le libertà degli interessati. 

Quali sono le scadenze e gli adempimenti obbligatori?

L’AI Act dovrà essere sottoscritto dai presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio e dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, per poi entrare in vigore trascorsi 20 giorni dalla pubblicazione. 

Successivamente, entro sei mesi dall’entrata in vigore dovranno essere eliminati i sistemi vietati dall’AI ACT, entro 12 mesi diventeranno applicabili le norme generali (sia per aziende che per enti pubblici), infine, entro 2 anni dall’entrata in vigore il regolamento troverà piena applicazione. Sicuramente il mercato premierà le aziende che fin da subito si adegueranno al nuovo regolamento

L’AI ACT segnerà una vera e propria rivoluzione, rappresenterà per le imprese un’occasione per investire sui sistemi basati sull’intelligenza artificiale al fine di massimizzare la propria competitività sul mercato sia europeo che internazionale. 

Se sei un’azienda e necessiti di supporto in tema di intelligenza artificiale rivolgiti ai nostri partner dello Studio Legale FCLEX e chiedi dell’Avvocato Giuseppe Croari esperto di diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie.

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