Il 2025 si prospetta come un anno di svolta per il settore delle Risorse Umane e del payroll, segnato da profondi cambiamenti tecnologici e normativi. Secondo un recente rapporto di Strada, azienda impegnata nella realizzazione di soluzioni per la gestione delle paghe e del capitale umano, quattro tendenze principali caratterizzeranno il futuro del lavoro: l'organizzazione dei dati, l'intelligenza artificiale, lo sviluppo delle competenze e la trasparenza retributiva.
La gestione dei dati è il punto di partenza per qualsiasi strategia HR efficace. Tuttavia, molte aziende, soprattutto in Italia, si affidano ancora a sistemi obsoleti, processi manuali e fogli di calcolo. Questo approccio non solo è inefficiente e rischioso, ma impedisce anche di sfruttare appieno il potenziale dei dati per prendere decisioni strategiche.
Il rapporto Strada evidenzia come il 51% delle aziende intervistate utilizzi ancora fogli di calcolo per gestire il payroll, e il 19% si affidi a metodi manuali o cartacei. Questa situazione è particolarmente preoccupante se si considera che solo il 37% dei leader aziendali si fida dei dati forniti dai team HR.
Per le aziende, è fondamentale modernizzare i propri sistemi HR e payroll, centralizzando i dati in un'unica piattaforma. Questo non solo migliorerà l'accuratezza e l'efficienza, ma consentirà anche di sfruttare l'intelligenza artificiale per ottenere insight preziosi sulla forza lavoro.
L'intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, e il settore HR non fa eccezione. L'IA può automatizzare attività ripetitive come l'inserimento dei dati, i calcoli delle retribuzioni e la conformità fiscale, liberando i professionisti HR per concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.
Il 95% degli intervistati nel rapporto Strada riconosce il valore dell'IA per ottimizzare il tempo, migliorare il reporting, ridurre gli errori e adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Tuttavia, molte aziende esitano ancora a implementare soluzioni di IA, spesso per mancanza di competenze interne o per timore di sostituire il lavoro umano.
In realtà, l'IA non deve essere vista come una minaccia, ma come un alleato. Può aiutare i manager HR a prendere decisioni migliori, a identificare le competenze mancanti e a personalizzare i percorsi di formazione. L'IA può anche migliorare l'esperienza dei dipendenti, semplificando processi come il recruiting e l'onboarding.
La rapida evoluzione tecnologica richiede un continuo aggiornamento delle competenze. I dipartimenti HR e payroll devono investire in iniziative di upskilling e reskilling per garantire che i propri dipendenti siano in grado di utilizzare le nuove tecnologie e di adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro.
Nel 2025, le piattaforme di apprendimento e sviluppo diventeranno sempre più importanti. Le aziende dovranno offrire ai propri dipendenti l'opportunità di acquisire nuove competenze, come l'interpretazione dei dati, l'utilizzo di strumenti di IA e la gestione del cambiamento. Questo investimento non solo aiuterà i dipendenti a rimanere competitivi, ma contribuirà anche a creare una cultura aziendale orientata all'innovazione e al miglioramento continuo.
La trasparenza retributiva è un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico e politico. I dipendenti chiedono maggiore chiarezza sulle politiche salariali delle aziende, e le normative si stanno muovendo in questa direzione.
La direttiva europea sulla trasparenza retributiva, ad esempio, impone alle aziende di fornire informazioni dettagliate sulle retribuzioni, al fine di ridurre il divario salariale di genere. Le aziende italiane devono prepararsi a questo cambiamento, adottando politiche retributive trasparenti ed eque. I professionisti HR e payroll avranno un ruolo fondamentale nell'implementazione di queste politiche e nel garantire la conformità alle normative.
L'Italia, purtroppo, sconta un ritardo significativo nell'adozione di tecnologie digitali e nell'innovazione nel settore HR. Molte aziende, soprattutto le PMI, utilizzano ancora sistemi obsoleti e processi manuali, con conseguenti inefficienze e costi elevati.
La transizione verso un modello HR più digitale e data-driven è fondamentale per le aziende italiane che vogliono rimanere competitive. L'adozione di soluzioni di IA, l'investimento nello sviluppo delle competenze e l'adozione di politiche retributive trasparenti non sono solo opzioni, ma necessità.
Le aziende che sapranno cogliere queste opportunità potranno migliorare la propria efficienza, attrarre e trattenere i talenti, e creare un ambiente di lavoro più equo e motivante. Al contrario, quelle che rimarranno indietro rischiano di perdere competitività e di non essere in grado di affrontare le sfide del futuro.
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