Dazi USA: Volkswagen potrebbe avere una soluzione

VW dovrebbe riuscire ad evitare le tariffe USA sui veicoli per via della produzione in Nord America. Ma non tutti i produttori sono così fortunati

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a cura di Tommaso Marcoli

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La nuova ondata di dazi doganali annunciati da Donald Trump sta creando un terremoto nel settore automobilistico nordamericano, con conseguenze profondamente diverse tra i vari costruttori. Reuters ha fatto il punto della situazione e mentre alcuni produttori potranno tirare un sospiro di sollievo grazie all'esenzione temporanea garantita ai veicoli conformi agli standard USMCA (United States-Mexico-Canada Agreement), altri si trovano in una posizione decisamente più vulnerabile. La moratoria di trenta giorni concessa questa settimana dal presidente americano ha solo parzialmente chiarito il quadro, lasciando alcuni costruttori nell'incertezza e altri già certi di dover affrontare dazi significativi.

Vincitori e vinti nella lotteria dei dazi

Volkswagen emerge come uno dei potenziali "vincitori" in questo scenario complicato. Il colosso tedesco ha confermato attraverso un portavoce che i suoi veicoli prodotti in Nord America rispettano i requisiti di origine previsti dall'USMCA, mettendoli al riparo dai dazi del 25% che Trump intende imporre sulle importazioni da Messico e Canada. Una notizia che rappresenta un'importante boccata d'ossigeno per il gruppo di Wolfsburg.

Situazione diametralmente opposta per BMW, che ha ammesso pubblicamente la non conformità dei propri veicoli prodotti negli Stati Uniti e in Messico rispetto alle regole del trattato commerciale. Una confessione che potrebbe costare cara al marchio bavarese, con circa il 10% delle sue vendite statunitensi derivanti da importazioni messicane che rischiano ora di essere colpite dalle severe misure tariffarie. La casa automobilistica ha espresso con fermezza la propria contrarietà ai dazi, sottolineando come questi siano "dannosi per i consumatori, rendendo i prodotti più costosi e meno innovativi".

La zona grigia dell'incertezza

Non tutti i costruttori hanno però una visione chiara del proprio destino. Mazda naviga in acque incerte, dichiarando di ritenere che, "per i prossimi 30 giorni, in base all'USMCA, i modelli Mazda3 e CX-30 costruiti in Messico non saranno soggetti ai dazi", ma ammettendo di essere in attesa di "indicazioni finali e definitive dall'amministrazione".

Ancora più nebulosa la posizione di Mercedes, che ha dichiarato di non aver ancora visionato i dettagli delle modifiche ai dazi sulle importazioni da Canada e Messico, rifiutandosi di specificare se i propri veicoli siano conformi all'USMCA. Un atteggiamento che riflette l'incertezza generalizzata che pervade parti significative del settore.

L'impatto sui Big Three americani

In netto contrasto con le preoccupazioni dei costruttori stranieri, i Big Three di Detroit hanno accolto con favore l'annuncio di Trump riguardo l'esenzione temporanea. Le case automobilistiche americane si erano mobilitate nelle settimane precedenti, facendo pressioni per ottenere proprio questo tipo di esenzione.

Il presidente Trump ha annunciato che i dazi sarebbero entrati in vigore il 4 marzo, ma ha concesso una proroga di un mese ai costruttori conformi alle regole di origine dell'USMCA. Tuttavia, non è ancora completamente chiaro quali case automobilistiche saranno effettivamente soggette ai dazi al termine del periodo di grazia.

La situazione continua ad evolversi rapidamente, con profonde implicazioni per le strategie produttive e commerciali dell'intero settore automobilistico nordamericano. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l'impatto reale delle nuove politiche tariffarie sulla geografia produttiva dell'industria automobilistica.

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