Volvo EX90 è la prima elettrica con un vero passaporto: ora è tutto tracciato

Volvo va oltre i requisiti normativi, tracciando i materiali della batteria della EX90 ancor prima che la nuova legge europea entri in vigore.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

A partire dal 2027, l'Unione Europea imporrà ai produttori di veicoli elettrici di dimostrare la tracciabilità dei materiali utilizzati per le batterie. Questo include verificare l'origine dei materiali principali, la loro impronta di carbonio e la percentuale di contenuti riciclati. Volvo, azienda leader in tema di sostenibilità, ha deciso di adeguarsi in anticipo a questa normativa, lanciando il primo passaporto per le batterie delle sue elettriche, iniziando con il modello SUV elettrico EX90.

Con questo sistema di tracciatura sarà molto più preciso calcolare anche le vere emissioni
La realizzazione di questo documento ha richiesto cinque anni di sviluppo, in collaborazione con la startup britannica Circulor. Quest'ultima adopera la tecnologia blockchain per mappare le catene di fornitura, garantendo così una maggiore trasparenza e sicurezza delle informazioni. La produzione della EX90 inizierà presto nello stabilimento di Volvo a Charleston, South Carolina, e le prime consegne sono previste per la seconda metà del 2024 in Europa e Nord America.

I proprietari di questo modello potranno accedere a una versione semplificata del passaporto tramite un codice QR situato all'interno della portiera dell'auto. Una versione più dettagliata del documento sarà invece trasmessa alle autorità di regolazione e includerà dati aggiornati, anche relativi allo stato di salute delle batterie nell'arco di 15 anni di vita dell'auto, con un costo aggiuntivo di circa 10 dollari per veicolo.

Il sistema utilizzato da Circulor permette di seguire il percorso dei materiali delle batterie dalla miniera fino al veicolo finale, passando attraverso la catena di fornitura dei fornitori. Questo sistema include anche il controllo delle bollette energetiche mensili per verificare quanta energia provenga da fonti rinnovabili e calcolare così l'impronta di carbonio delle batterie. Questo metodo rappresenta un passo importante verso una maggiore sostenibilità e responsabilità nell'industria automobilistica.

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