Volkswagen valuta auto elettriche con range extender

Il debutto della prima elettrica con range extender sarà in Cina, ma non è escluso un possibile arrivo in futuro anche in Europa

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a cura di Tommaso Marcoli

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Il panorama automobilistico europeo potrebbe presto accogliere una significativa novità tecnologica firmata Volkswagen. Il colosso di Wolfsburg, pur mantenendo ferma la propria rotta verso l'elettrificazione totale, sta considerando un'interessante deviazione strategica per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Durante il recente Salone di Shanghai, diversi dirigenti del gruppo hanno rivelato l'intenzione di esplorare l'introduzione in Europa di veicoli dotati di range extender (EREV), una tecnologia che potrebbe rappresentare un compromesso ideale tra sostenibilità ambientale e praticità d'uso quotidiana.

Gli EREV, veicoli elettrici equipaggiati con un motore a combustione interna che funge esclusivamente da generatore per ricaricare le batterie, potrebbero rispondere a una delle principali preoccupazioni degli automobilisti europei: l'ansia da autonomia. Martin Sander, responsabile vendite Volkswagen, ha identificato in questa soluzione tecnologica un'opportunità di mercato ancora largamente inesplorata nel vecchio continente, dove attualmente solo Mazda e Leapmotor (distribuita da Stellantis) commercializzano vetture con questa configurazione.

Una soluzione ponte verso l'elettrico puro

La strategia di Volkswagen appare motivata da ragioni sia commerciali che normative. Oliver Blume, CEO del gruppo, ha sottolineato come gli EREV possano rappresentare un efficace strumento di transizione: "Quando hai un'auto con range extender, offri ai clienti un'auto elettrica ma con un'autonomia maggiore. Questo potrebbe ridurre gli ostacoli nell'avvicinarsi alle vetture a batteria". Una dichiarazione che evidenzia la consapevolezza delle resistenze che ancora frenano molti consumatori europei dall'abbracciare completamente la mobilità elettrica.

Il mercato cinese, ancora una volta, sta fungendo da laboratorio avanzato per queste soluzioni tecnologiche. Gli EREV stanno infatti guadagnando rapido consenso in Asia, grazie al loro equilibrio tra prestazioni ecologiche e praticità d'uso. La dimostrazione concreta di questo interesse è rappresentata dal primo veicolo EREV di Volkswagen destinato al mercato cinese: un imponente SUV a sette posti, già presentato sotto forma di concept car.

L'aspetto più interessante di questa strategia riguarda proprio le implicazioni normative. Poiché negli EREV il motore termico non fornisce direttamente la propulsione ma serve solo a generare energia elettrica, questi veicoli mantengono emissioni significativamente ridotte rispetto ai tradizionali ibridi. Questa caratteristica potrebbe spingere l'Unione Europea a rivedere la rigida roadmap che prevede lo stop alla vendita di veicoli con motore a combustione nel 2035, creando una categoria intermedia di veicoli a basse emissioni.

Rimane ancora da chiarire se i modelli EREV che Volkswagen intende portare in Europa saranno derivati diretti del SUV cinese o rappresenteranno sviluppi indipendenti basati sulla stessa filosofia tecnologica. Un'ipotesi plausibile è che possano condividere l'impostazione dei veicoli che il gruppo sta sviluppando per gli Stati Uniti sotto il marchio Scout, progettati per essere disponibili sia in versione completamente elettrica sia con range extender.

La mossa di Volkswagen appare particolarmente strategica in un momento in cui l'infrastruttura di ricarica europea, sebbene in espansione, non riesce ancora a dissipare completamente le preoccupazioni degli automobilisti riguardo all'autonomia dei veicoli elettrici puri. Gli EREV potrebbero così rappresentare non un passo indietro nella transizione ecologica, ma un pragmatico adattamento alle reali condizioni del mercato, confermando la volontà del gruppo di mantenere la leadership nell'innovazione automobilistica sostenibile.

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Magari è la volta buona che ci leviamo di mezzo le PHEV: batteria da 40kWh (o che cmnq garantisce 200-300km in WLTP), motore elettrico di potenza adeguata... e piccolo motore benzina da max 70cv (come ha fatto Leapmotors). Niente cambio, frizione, ecc... Già sarebbe un passo avanti.
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