Volkswagen ha deciso: necessaria una drastica riduzione del personale

Possibili decine di migliaia di esuberi e la chiusura di un paio di stabilimenti in Germania sembra confermata. Le indiscrezioni dopo un incontro interno.

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a cura di Tommaso Marcoli

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Volkswagen sta valutando il licenziamento di 15.000 dipendenti e la chiusura di 2-3 stabilimenti in Germania, secondo quanto riferito dagli analisti di Jefferies dopo un incontro con i vertici del gruppo automobilistico tedesco. Il piano potrebbe essere annunciato entro fine anno e rappresenterebbe una svolta storica per l'azienda fondata nel 1937.

La drastica ristrutturazione mira a ridurre la capacità produttiva in Europa di 500.000-750.000 vetture e comporterebbe costi straordinari per 3-4 miliardi di euro. I vertici Volkswagen ritengono che "non vi sia un piano B" per affrontare la crisi del mercato auto europeo, nonostante siano consapevoli che la decisione provocherà uno scontro con i potenti sindacati tedeschi.

L'azienda è convinta di poter procedere senza l'autorizzazione del consiglio di sorveglianza, dove siedono i rappresentanti dei lavoratori, e che i sindacati non abbiano legalmente diritto di scioperare contro la chiusura degli stabilimenti.

Il maxi-piano di licenziamenti rischia di sollevare un'ondata di proteste in Germania.

I sindacati hanno già criticato la gestione del gruppo, ricordando gli ingenti investimenti in software ed elettrico con risultati deludenti e i 4,5 miliardi di dividendi distribuiti agli azionisti nell'ultimo anno.

La reazione politica

Il governo tedesco è intervenuto sulla questione. Il cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che la priorità è "garantire i posti di lavoro e gli stabilimenti". Il primo ministro della Bassa Sassonia Stephan Weil, rappresentante di uno degli azionisti principali di Volkswagen, ha avvertito: "Ci aspettiamo che la questione della chiusura delle sedi semplicemente non si ponga attraverso l'uso efficace di alternative".

La vicenda mette in una posizione scomoda l'amministratore delegato Oliver Blume. Resta da vedere se le autorità pubbliche riusciranno a fornire a Volkswagen un'alternativa ai drastici tagli prospettati, evitando così una svolta storica e dolorosa per il colosso automobilistico tedesco.

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