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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Arrivata sul mercato nel 2007 e aggiornata alla sua seconda iterazione nel 2016, Volkswagen Tiguan è stata rinnovata nello stile e nella dotazione nella metà del 2020. L’aggiornamento è stato anche di sostanza introducendo un propulsore Euro 6d diesel e un ibrido plug-in eHybrid capace di sprigionare fino a 245 cavalli combinati. Come è facile intuire, la gamma Tiguan è piuttosto variegata con propulsori di tutti i tipi, tra cui il 1.5 TSI da 150 cavalli oggetto di questa prova e che abbiamo già assaggiato sul più compatto Tiguan.

Volkswagen Tiguan è un SUV di segmento C che misura 4,48 metri in lunghezza, 1,83 metri in larghezza e un peso (a seconda della motorizzazione) intorno ai 1.600 kg.

Cosa ci piace

Non ci stancheremo mai di dirlo e anche se il design è un aspetto puramente soggettivo, l’aspetto estetico di questo Tiguan, nell’allestimento R-Line, è decisamente apprezzabile e accattivante. I paraurti, anteriore e posteriore, ereditano alcuni elementi dai modelli più prestazionali mentre la fanaleria ha ora un tratto ancora di riconoscibile. I fari e la mascherina meno squadrati rendono Tiguan più presente sulla strada e le linee tese e spigolose seguono gli stilemi degli ultimi modelli della casa.

L’abitacolo è ampio e spazioso, caratterizzato con materiali di pregio quasi finemente accoppiati. I comandi a sfioro regalano una sensazione da vettura di categoria superiore e il volante sagomato conferisce a Tiguan un carattere sportiveggiante che ben si sposa con il sistema propulsivo.

Come tutte le più recenti vetture, anche questo SUV offre un sistema di intrattenimento digitale estremamente completo, con numerose funzioni anche proiettabili sul tachimetro digitale di cui è provvista. Presente, quindi, Android Auto e Apple CarPlay con quest’ultimo attivabile anche in modalità Wireless. L’alloggiamento dedicato allo smartphone è decisamente capiente e permette di ospitare smartphone di qualsiasi dimensione. Il bracciolo imbottito e regolabile nasconde al suo interno un portaoggetti abbastanza profondo, così come è sufficientemente capiente il porta oggetti anteriore, che non si chiude a chiave ma è ben organizzato.

Ottimi i sedili, comodi per le lunghe tratte e tanto spazio è stato riservato anche per gli occupanti posteriori senza sacrificare troppo, come invece spesso accade. Il baule offre una capacità di 615 litri nella configurazione base; l’apertura è ampia e il vano è sfruttabile grazie ad una forma regolare.

Gli assistenti alla guida, tra cui l’ACC, operano bene e le regolazioni sono perfette come ci si aspetterebbe in una vettura di questo tipo; purtroppo teniamo a precisare che non è sempre così e non raro imbattersi in vetture con comportanti strani e poco consistenti (come frenate eccessivamente brusche o accelerazioni esplosive che poco incontrano il concetto di guida parsimoniosa).

Cosa non ci piace

Sono pochi gli elementi che non piacciono di questo Tiguan R-Line; sicuramente non abbiamo apprezzato i comandi a sfioro nella plancia che non sono sempre il massimo nel feedback. Probabilmente è solo una questione di abitudine, ma l’idea che siam fatti è che serva parecchia insistenza nel farli funzionare a dovere. Qualche pulsante “vero” in più non avrebbe guastato.

Se da un lato la plancia segue uno stile molto classico, dall’altro si sposa poco bene con gli interni di Golf GTE e Tiguan che invece sembrano appartenere ad una famiglia di prodotti differente. L’impressione che ci siam fatti è che gli interni siano stati si rinnovati, ma con una semplice installazione di un sistema di intrattenimento più ricco senza curare particolarmente al contesto.

Gli accessori a disposizione nel configuratore sono tanti e di varia natura, ma rischiano di far salire velocemente il prezzo. A parità di propulsore tra un allestimento base e il nostro R-Line ci passano oltre 6mila euro.

Come si guida

Sotto al cofano è presente un 1.5 turbobenzina da 150 cavalli e 250 Nm di coppia, un quattro cilindri (capace disattivare metà motore e veleggiare a 2 cilindri) decisamente efficace per questa vettura. Si tratta di un propulsore interessante, specie se accoppiato al cambio automatico DSG a sette rapporti. Nella guida di tutti i giorni il binomio offre una guida fluida e priva di impuntamenti. Lo sterzo è preciso e la frenata facile da modulare, offrendo pertanto una guida sicura e a tratti sportiveggiante.

Mentre sul più leggero T-Roc i consumi erano davvero interessanti, qui complice una massa superiore, sono leggermente maggiori e non da vero “campione”. In ciclo misto abbiam misurato 11-12 km/l, ovvero circa 700 km con un pieno. La spinta è consistente e solo al massimo dei regimi appare rumoroso ma, considerata la tipologia di vettura, siamo sicuri che non sarà un aspetto invalidante in occasione dell’acquisto.

Coloro che desiderano avere un assetto più preciso e affilato, Volkswagen offre l’Adaptive Chassis Control a poco più di 1.200 euro e l’assetto sportivo ribassato con sterzo progressivo a 385 euro. I cerchi di serie sono da 19”, ma eventualmente è possibile installare cerchi di 20” e ridurre la spalla per conferire più solidità alla guida. Insomma, è possibile certamente plasmare Tiguan per le proprie necessità ma già con l’allestimento R-Line si guida bene e non sono presenti criticità.

I consumi, anche se possono sembrare alti, sono perfettamente allineati a quello dei competitor; in fine dei conti si tratta sempre di un SUV da 4,48 metri e un peso di 1.600 kg.

Conviene?

Tre gli allestimenti a disposizione: Life (base), Elegance o R-Line, con prezzi che vanno da 35.500 euro a 45.600 euro. Le motorizzazioni, come accennato, sono ibride e endotermiche e Volkswagen propone ancora un anacronistico doppio propulsore diesel. Tiguan si posiziona in un segmento di mercato estremamente ricco con una competizione elevatissima; nello stesso campo troviamo BMW X1, Audi Q3, Hyundai Tucson, KIA Sportage, Ford Kuga e Mazda CX-5.

A nostro parere Tiguan è un’ottima soluzione, con interni di qualità e un propulsore comodo e con consumi sommariamente allineati ai competitor. Coloro che hanno la possibilità di installare una colonnina o ricaricare al lavoro potrebbero preferire la variante eTSI dotata di ibridazione plug-in e 245 cavalli di potenza combinata (e prezzo a partire da 46mila euro).

La declinazione R-Line vale l’esborso? La variante R da oltre 300 cavalli non è più disponibile e crediamo che questa versione sportiveggiante sia decisamente interessante soprattutto per un pubblico giovanile.

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