Volkswagen: oggi iniziano gli scioperi a oltranza

Il sindacato Ig Metall mobilita i lavoratori contro i licenziamenti di massa. Si preannuncia la più aspra vertenza nella storia dell'azienda

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a cura di Tommaso Marcoli

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Il sindacato dei metalmeccanici tedeschi Ig Metall ha indetto uno sciopero dei dipendenti Volkswagen a partire da oggi, lunedì 2 dicembre, per opporsi ai previsti tagli di migliaia di posti di lavoro. "Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto", ha dichiarato il sindacato in un comunicato.

La decisione arriva al termine del periodo di dialogo sociale obbligatorio per 120.000 dipendenti del marchio in Germania. La situazione è particolarmente delicata, con Volkswagen che sta valutando il licenziamento di 15.000 dipendenti, oltre il 2% dell'organico globale, e la chiusura di due o tre stabilimenti in Germania. Un evento senza precedenti nella storia del gruppo.

La ristrutturazione del marchio prevede un taglio dei costi di 4 miliardi di euro, che includerebbe una riduzione del 10% degli stipendi e il congelamento dei salari per il 2025 e 2026. Ig Metall, che rappresenta gran parte della forza lavoro dell'azienda, ha definito questi piani "una profonda pugnalata al cuore dei lavoratori VW".

Il governo tedesco, già in difficoltà in vista delle elezioni del 2025, ha più volte invitato Volkswagen a mantenere i posti di lavoro. Il cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato: "eventuali decisioni sbagliate del management del passato non devono andare a scapito dei dipendenti".

Volkswagen ha un'importanza cruciale per l'economia della Germania. Il gruppo vale circa il 5% del prodotto interno lordo tedesco, occupa quasi 300.000 persone e ha costruito attorno al suo quartier generale la città di Wolfsburg, con 120.000 abitanti. L'annuncio dei tagli, arrivato a settembre dopo le elezioni in Turingia e Sassonia, ha rappresentato uno shock per l'opinione pubblica tedesca. Il CEO Oliver Blume ha atteso il giorno successivo alle consultazioni per comunicare l'intenzione di dismettere almeno due stabilimenti.

La crisi di Volkswagen si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà del modello produttivo tedesco, basato sull'energia a basso costo del gas russo e messo in crisi dalla guerra in Ucraina. L'ex cancelliera Angela Merkel è finita sul banco degli imputati per le scelte energetiche del passato.

In questo scenario complesso, i sindacati tedeschi si preparano a una dura battaglia per difendere i posti di lavoro in quello che è considerato uno dei simboli dell'industria nazionale. L'esito di questa vertenza potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul futuro di Volkswagen, ma sull'intero settore automobilistico e sull'economia tedesca nel suo complesso.

Il Wirtschaftswunder (miracolo economico) tedesco del dopoguerra vide Volkswagen come protagonista. L'azienda divenne simbolo della rinascita industriale tedesca e del "Made in Germany". La gestione partecipativa e il coinvolgimento dei lavoratori furono elementi chiave del successo di Volkswagen.

Oggi, di fronte alle sfide della transizione ecologica e della digitalizzazione, Volkswagen si trova a un bivio. La storia dell'azienda e le tradizioni sindacali tedesche si scontrano con le pressioni del mercato globale. L'esito di questa vertenza potrebbe segnare un punto di svolta non solo per Volkswagen, ma per l'intero modello industriale tedesco.

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