Volkswagen attraversa uno dei periodi più complessi della sua storia recente, fronteggiando simultaneamente sfide economiche, ristrutturazioni interne e un'ambiziosa transizione tecnologica. Il 2024 si è rivelato particolarmente difficile per il colosso tedesco, come ha sottolineato il CEO Thomas Schäfer durante la presentazione dei risultati finanziari: oltre alle turbolenze di mercato e alle incertezze geopolitiche, l'azienda ha dovuto gestire tese negoziazioni sindacali conclusesi solo a dicembre. Nonostante questo scenario complesso, il gruppo non ha fermato l'innovazione, preparandosi a introdurre nuove motorizzazioni full hybrid su modelli iconici come Golf e T-Roc.
Un bilancio a luci e ombre
Sul fronte commerciale, la casa di Wolfsburg può vantare alcuni risultati incoraggianti. Con 2,6 milioni di veicoli venduti globalmente (esclusa la Cina) nel 2024, il marchio ha registrato un leggero incremento rispetto ai 2,5 milioni dell'anno precedente. Il fatturato è cresciuto da 86 a 88 miliardi di euro, con performance particolarmente brillanti in Nord e Sud America, dove sono stati raggiunti volumi record.
La situazione appare promettente anche in Europa, dove Volkswagen mantiene saldamente la leadership con una quota di mercato del 10,5%, che in Germania raggiunge addirittura il 19,1% grazie al successo di tre modelli chiave: Golf, T-Roc e Tiguan. Nel settore delle auto elettriche, il marchio detiene il 16,3% del mercato tedesco, mentre in Cina si posiziona al primo posto nel segmento dei motori termici e al nono in quello elettrico.
Redditività sotto pressione
Nonostante i volumi in crescita, i conti finanziari del gruppo evidenziano alcune criticità. L'utile operativo ha subito una contrazione significativa, scendendo da 3,5 a 2,6 miliardi di euro nel 2024. David Powels, responsabile finanziario di Volkswagen, ha spiegato che questo calo è principalmente attribuibile ai costi di rinnovamento della gamma e agli investimenti per la transizione elettrica, solo parzialmente compensati dalla riduzione dei costi e dai primi effetti della ristrutturazione in corso.
Anche la redditività ha subito un deterioramento, passando dal 4,1% al 2,9% del fatturato. Particolarmente significativo è il crollo del flusso di cassa, che si è ridotto dai 3,2 miliardi di euro del 2023 a soli 1,2 miliardi nel 2024, penalizzato dagli strascichi del dieselgate e dai costi della partnership con Rivian.
La rivoluzione organizzativa
Per migliorare i propri margini, il gruppo tedesco ha messo in campo una radicale ristrutturazione che coinvolge ogni aspetto dell'organizzazione. Il piano prevede risparmi per circa un miliardo di euro sugli stipendi già nel 2025, destinati a salire a un miliardo e mezzo entro il 2029, con un impatto positivo sui conti di circa 700 milioni di euro annui.
Tra le misure più drastiche figura la delocalizzazione produttiva fuori dalla Germania, che comporterà una riduzione della capacità degli stabilimenti nazionali dagli attuali 1,8 milioni a poco più di 1 milione di veicoli nei prossimi quattro anni. Parallelamente, la forza lavoro verrà ridimensionata attraverso incentivi al pensionamento e blocco del turnover: si prevede di passare dagli attuali 111mila dipendenti a meno di 75mila entro il 2029.
"I negoziati con i sindacati sono stati lunghi e intensi, ma abbiamo lavorato duramente e tracciato un chiaro percorso per il futuro", ha commentato Schäfer, evidenziando la complessità del processo di ristrutturazione.
Innovazione tecnologica come chiave del rilancio
Nonostante le difficoltà economiche, Volkswagen non rinuncia a investire nell'innovazione di prodotto. Il piano di rilancio prevede il lancio di nove nuovi modelli entro il 2027, con un forte accento sulla diversificazione delle motorizzazioni. La prima novità concreta sarà l'introduzione di powertrain full hybrid sulla piattaforma MQB, iniziando dalla nuova T-Roc che verrà presentata quest'estate, per poi estendersi rapidamente alla Golf e alla Skoda Octavia.
Parallelamente, prosegue lo sviluppo della piattaforma MEB per i veicoli elettrici, che farà da base anche alla nuova famiglia di auto compatte con prezzo inferiore ai 25mila euro, tra cui Volkswagen ID.1 e ID.2all, Cupra Raval e Skoda Epiq.
Il vero salto tecnologico è però atteso con la nuova architettura SSP (Scalable Systems Platform), il cui debutto è previsto entro la fine del decennio. Secondo Schäfer, questa piattaforma rivoluzionaria permetterà "percorrenze maggiori, ricariche più rapide, performance migliori e passi avanti nella guida autonoma", rappresentando la base su cui costruire la prossima generazione di veicoli elettrici del gruppo, a partire dalla futura Golf elettrica.