Dopo le notizie circolate nei giorni scorsi relativamente al nuovo divieto di attività in fuoristrada, è arrivata una importante replica da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali:
Si fa inoltre presente che in capo alla Regioni è incardinata anche la competenza in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico e del rispetto di quanto previsto dal vincolo idrogeologico; pertanto, spetta alle Regioni la competenza a valutare gli effetti della fruizione pedonale, cicloturistica o con mezzi motorizzati diversi da quelli forestali sui tracciati, i cui effetti su fondi non asfaltati hanno impatti ben diversi tra loro; essi dovranno essere valutati con la massima attenzione alle singole realtà territoriali.Da ultimo, si ribadisce che tutte le Regioni all’unanimità hanno approvato il decreto e le linee guida, ben consapevoli delle proprie competenze e delle conseguenze gestionali.
In sostanza si è fatto tanto rumore per nulla, le decisioni in merito alla gestione delle strade sterrate resta in mano alle singole regioni, che valuteranno autonomamente se approvare o meno la circolazione.
Arrivano brutte, bruttissime notizie per gli amanti del fuoristrada: lo scorso 28 ottobre è stato infatti approvato un Decreto che regola le risorse forestali e l’utilizzo delle strade non asfaltate e dei sentieri, Decreto che rischia di diventare, all’atto pratico, un vero e proprio divieto di circolazione per qualsiasi veicolo non coinvolto in attività lavorative e di manutenzione.
Il Decreto, firmato lo scorso 28 ottobre dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, dal Ministro della Cultura Dario Franceschini e dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, è stato riportato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 1° dicembre, ed entrerà in vigore effettivo il 16 dicembre.
Gli argomenti trattati all’interno del Decreto sono diversi, ma tra questi si parla anche di classificazione e caratteristiche tecnico-dimensionali di mezzi che circolano nei boschi, e in generale in fuoristrada: tutte le attività di questo tipo sono coinvolte, a partire dalle moto da enduro, passando per i fuoristrada e i quad, e arrivando persino a coinvolgere le biciclette.
Anche se l’intento della norma non sembra essere quello di bloccare le attività ricreative in fuoristrada, il testo per come è stato approvato va a penalizzare proprio queste categorie. L’articolo 2 comma 3 del Decreto recita quanto segue: “Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale e le opere connesse come definite al successivo art.3 sono vietate al transito ordinario.” Nella tabella che vi riportiamo di seguito, si può notare come gli unici mezzi autorizzati al transito siano quelli classificati come “da lavoro”.
A meno che qualcosa non cambi nel testo già approvato, il rischio è che tutte le attività in fuoristrada diventino illegali e passibili di multa, a partire da domani 16 dicembre, ma la speranza è che il testo venga rivisto e ritarato, così da permettere a tutti gli appassionati di fuoristrada su 2 e 4 ruote di continuare a praticare la propria attività preferita.