Prima di iniziare a dilungarci nello spiegare il nostro titolo provocatorio, dobbiamo precisare che siamo assolutamente favorevoli alla transizione energetica. Come abbiamo precisato in una precedente notizia, la prima Lamborghini elettrica potrebbe ispirarsi a due prototipi a quattro posti che non hanno mai visto la luce: Estoque e Asterion.
Per un'azienda come Lamborghini, l'elettrificazione rappresenta un cambio di passo radicale che tenderà a stravolgere il concetto di supercar di cui al momento ci siamo abituati. La sfida del marchio bolognese sarà quella di produrre veicoli ibridi ed elettrici capaci sia di soddisfare i requisiti legislativi sia di accontentare le richieste della facoltosa clientela, mantenendo il DNA dello storico marchio. Gli ingegneri Lamborghini dovranno necessariamente trovare il giusto equilibrio tra efficienza, prestazioni e design per raggiungere tutti gli obiettivi dell’azienda.
Il trucco sarà quindi quello di trovare strategie per ampliare le aspettative degli appassionati senza perdere quell'essenza desiderabile. In quel di Sant’Agata le idee sicuramente non mancano e un chiaro esempio è rappresentato dal SUV ad alte prestazioni Urus che, in poco tempo, ha letteralmente conquistato un segmento di mercato inesplorato per Lamborghini. Sebbene il SUV, in senso generale, non sia esattamente una vettura sportiva, Lamborghini è riuscita ugualmente a renderlo più che appetibile arrivando a consegnarne più di 5mila nel solo 2019. Per darvi un’idea, i 5mila Urus venduti nel 2019 rappresentano più del 60% di tutti i veicoli consegnati dal brand di lusso lo stesso anno.
Ferrai è da diversi anni che propone granturismo ad alte prestazioni, Lamborghini dovrà solo far passar il messaggio che l’elettrico può soddisfare ugualmente le esigenze dei suoi fedelissimi clienti. Non ci rimane che attendere per l’arrivo di questa misteriosa vettura, sicuramente nell’arco dei prossimi anni assisteremo ad una concorrenza ancora più agguerrita.