Il 20 settembre scorso, circa al'1.30 del mattino, un incendio ha distrutto un Megapack Tesla situato presso l’impianto di Elkhorn nella contea di Monterey, in California e gestito dalla PG&E (Pacific Gas and Electric Company).
Dal momento che l’incendio non poteva essere spento utilizzando l’acqua, i vigili del fuoco hanno fatto sapere di aver dovuto lasciare che il Megapack bruciasse completamente, in circa 5 ore. A seguito dell'incidente, la struttura è stata disconnessa dalla rete per fermare la diffusione dell'incendio e fornire un'area sicura per il personale di pronto intervento. Finora, i rapporti confermano che non ci sono stati feriti a seguito all’incidente. Inoltre, non si sono verificate interruzioni di corrente nell'area. Le autorità hanno però consigliato ai residenti di non uscire di casa e di chiudere le finestre. Disagi anche per gli automobilisti, poiché per diverse ore la polizia stradale ha bloccato il tratto sottovento dell’autostrada 1.
L’incendio si è fortunatamente limitato ad un singolo Megapack, probabilmente anche grazie ai sistemi di sicurezza di cui dispongono gli impianti, che garantiscono che eventi di questo tipo non si trasformino in una situazioni potenzialmente catastrofiche. Ad esempio, i pacchi batteria sono dotati di allarmi termici, che spengono la struttura nel caso in cui la temperatura salga oltre i livelli di allarme. L'Elkhorn Battery Storage System, è costituito da 256 unità Tesla Megapack.
Ha la capacità di immagazzinare e inviare fino a 730 MW di energia alla rete elettrica a una velocità massima di 182,5 MW per un massimo di quattro ore durante i periodi di forte domanda. Tesla ha iniziato la costruzione dell'impianto di Elkhorn nel luglio 2020 ed è stato ultimato e certificato nell'aprile 2022. Questo è il secondo caso di incendio di un Tesla Megapack in poco più di un anno. Ricordiamo che nell'estate del 2021 in Australia ad andare distrutto era stato un container, andato in fiamme probabilmente in seguito ad una perdita di refrigerante.