Uber potrebbe lasciare l'Europa

Uber potrebbe lasciare l'Europa a causa di alcune norme sul lavoro che potrebbero entrare in vigore, se approvate.

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

Uber potrebbe lasciare l’Europa. È quanto emerge dalle dichiarazioni di Anabel Díaz, capo della divisione di mobilità europea, che suonano quasi come una minaccia: se l’UE dovesse decidere di riclassificare gli autisti come dipendenti, le operazioni dell’azienda potrebbero subire una brusca frenata.

"Se Bruxelles costringe Uber a riclassificare i conducenti e i corrieri in tutta l'UE, potremmo aspettarci di vedere una riduzione del 50-70 per cento delle opportunità di lavoro", ha detto la dirigente al Financial Times. Sempre secondo le dichiarazioni, Uber potrebbe interrompere l’attività in centinaia di città e aumentare i prezzi fino al 40% in altre.

Díaz ha poi spiegato che "i conducenti e i corrieri dovrebbero candidarsi per un ruolo aperto, se disponibile, presentarsi per i turni in orari e luoghi specifici, accettare ogni viaggio che ricevono e concordare di non lavorare su altre app".

Nel Regno Unito gli autisti di Uber sono considerati “lavoratori” dal 2021 e godono di una condizione che non li rende dipendenti veri e propri, ma hanno quantomeno diritto a ferie e permessi per malattia; il numero di conducenti è raddoppiato negli ultimi anni, merito anche di queste politiche che rendono Uber un’opzione migliore rispetto a competitor come Ola e Bolt.

Nell’UE è in corso un dibattito sulla Direttiva sul Lavoro per queste piattaforme e Díaz ha esortato i legislatori ad approvare normative che proteggano la flessibilità dei lavoratori autonomi; vedremo cosa deciderà l’Europa, di certo veder scomparire Uber da alcune città potrebbe essere un problema, nonostante in alcuni luoghi sia poco diffuso e in altri costi quanto i classici Taxi.

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