La continua carenza di semiconduttori ha portato numerosi produttori di auto a dover limitare la dotazione di serie (e non) di alcuni dei propri modelli, andando a tagliare anche diversi accessori aggiuntivi o intere linee di produzione. Non tutti i produttori sono intenzionati a replicare la strategia scelta da Ford e GM che, all’inizio di quest’anno, si son trovati a produrre numerosi camion senza però riuscire a completarli a causa dell’assenza dei semiconduttori. In virtù di questo aspetto, la maggior parte dei costruttori ha preferito rimuovere determinati elementi per poter proseguire la produzione, mantenere i posti di lavoro e continuare con la regolare vendita; un esempio recente è rappresentato da BMW che ha scelto prima di rimuovere l’head-up display e successivamente il touch screen da alcuni modelli. La carenza di chip è un problema più che noto e reale, di seguito vi riportiamo qualche esempio e cercheremo di tenere aggiornata la lista il più possibile.
Cosa succederà durante il prossimo anno? Le previsioni in merito non sono delle più rosee e alcuni marchi, forse in un'ottica più conservativa di altri, prevedono importanti ripercussioni su buona parte del 2022. A causa anche di questo fenomeno è possibile quindi che il prezzo delle auto usate continui a salire anziché scendere come di solito accade.
BMW
Come anticipato nel paragrafo precedente, BMW ha annunciato di aver rimosso il touchscreen in alcuni modelli: serie 3, serie 4 coupé e cabriolet, serie 4 Gran Coupé (esclusa i4), Z4 e tutte le varianti della X5, X6 e X7. Chi ha scelto anche il pacchetto Parking Assistant non sarà in grado di ricevere il servizio di assistenza Backup Assistant, sempre a causa della carenza di semiconduttori.
Naturalmente l’assenza del touchscreen non preclude l’utilizzo dell’infotainment, sarà ugualmente utilizzabile con i comandi fisici disponibili sul tunnel centrale e sul volante.
Cadillac
Lo scorso settembre Cadillac ha annunciato che avrebbe commercializzato il SUV di alta gamma Escalade, senza tuttavia un aspetto decisamente importante come il sistema di guida autonoma Super Cruise. Inoltre, anche CT4 e CT5 hanno dovuto rinunciare alla medesima tecnologia. Secondo quanto dichiarato dal costruttore, Super Cruise sarà disponibile quando si tornerà ad avere un buon volume di semiconduttori, ipoteticamente per la seconda metà del prossimo anno.
Chevrolet
Analogamente a Cadillac, anche Chevrolet ha dovuto rimuovere un’importante funzione da alcuni dei suoi pick-up come, ad esempio, il Silverado 1500 e il Sierra 1500 (quest’ultimo di produzione GMC) nonché tutti i modelli successivi più prestazionali. Qui il costruttore ha rinunciato all’opzione radio HD, ossia al sistema più avanzato di infotainment.
Ford
La carenza di semiconduttori, come accennato, è un problema esteso a 360 gradi e non sorprende che anche Ford sia dovuta scendere a compromessi per evitare stop alla produzione. Il marchio dell’Ovale Blu ha riscontrato difficoltà nel sistema di navigazione satellitare anche se, come precisato in una nota, sarà acquistabile separatamente in un secondo momento.
Mercedes-Benz
Il marchio tedesco, come BMW, è uno dei produttori che forse ha più subito la crisi dei semiconduttori nell’ultimo periodo. Secondo quanto riferito da FleetNews, Mercedes-Benz ha dovuto eliminare alcune funzionalità di modelli differenti; l’elenco include il sistema di ricarica wireless per smartphone, alcune firme luminose a LED e gli impianti audio di alta gamma. Il problema in questo caso è esteso su tutto il marchio e colpisce anche i modelli AMG, sebbene il marchio abbia riservato scorte maggiori ai modelli più prestazionali.
Nissan
Lo scorso maggio Bloomberg ha riportato che Nissan non avrebbe installato il sistema di navigazione avanzato su numerosi nuovi modelli.
Il piano del costruttore nipponico era quello di riservare le poche unità a disposizione per i modelli più venduti nei mercati principali, così da assicurare una costante fornitura. Nonostante la strategia, il marchio non è rimasto completamente indenne dalla crisi e, negli Stati Uniti, ha rinunciato ad applicare alcuni accessori sui camion Frontier e Titan. Inoltre, su alcuni specifici allestimenti del pick-up Pathfinder è stato rimosso il pacchetto Tow Delete e tutto il relativo cablaggio.
Peugeot
Ormai da qualche mese, il marchio del Leoncino ha dichiarato di essere tornata all'installazione di tachimetri analogici per contrastare l'assenza di semiconduttori; al momento i modelli che adotteranno questa strategia sono 308 e 3008, ma è probabile che nei prossimi mesi il costruttore decida di allargare la manovra su altri modelli.
Porsche
Gli amanti del baby-SUV Macan dovranno rinunciare ad alcune funzioni legati all’ergonomia come, ad esempio, ai sistemi elettronici di regolazione dei sedili anteriori e a quella del piantone dello sterzo. Per un periodo imprecisato, gli acquirenti di Porsche Macan troveranno un’anacronistica regolazione del piantone dello sterzo manuale; una funzione che non si vedeva a bordo di una Porsche da diversi anni. Un portavoce di Porsche ha precisato che il marchio è al lavoro per migliorare la fornitura di semiconduttori entro la fine dell’anno.
Skoda
La casa automobilistica ceca di proprietà di Volkswagen ha dovuto, nel corso delle scorse settimane, rimuovere dalla produzione la Fabia Station Wagon complice una disponibilità limitata dei semiconduttori a disposizione; in aggiunta, per le medesime ragioni, anche la versione da rally Fabia R5 ha registrato il medesimo stop. Al momento non è chiaro se e quando Skoda tornerà a produrre entrambi i modelli.
Tesla
Nonostante la costante pressione dei media, il numero uno delle auto elettriche effettua modifiche costanti ai propri listini senza rilasciare chiari comunicati come invece succede con gli altri marchi. Lo scorso maggio, Tesla ha rimosso silenziosamente il supporto lombare dal sedile del passeggero anteriore di Model 3 e Model Y.
Di recente, un'altra caratteristica è stata eliminata tacitamente dalla scheda tecnica: le porte USB-C nella parte posteriore della console centrale di Model 3 e Model Y. Ancora una volta, la comunicazione da parte del marchio è stata più che limitata e solo alcuni acquirenti sono riusciti a scoprire “in tempo” la modifica.
Altri produttori
Non tutti i costruttori si sono esposti dichiarando apertamente le problematiche; ad esempio, Jaguar Land Rover, Mazda, Subaru e Toyota hanno affermato che sebbene la carenza di chip stia avendo un impatto sulla produzione complessiva del veicolo, non sono previste limitazioni sulle funzionalità al momento. Altri, invece, hanno semplicemente prolungato i tempi di attesa tardando anche di 6 mesi rispetto alle tempistiche preventivate.