Donald Trump, in un recente comizio in Ohio, ha ribadito il suo forte dissenso verso le auto elettriche, minacciando di proibire la vendita di veicoli elettrici negli Stati Uniti in caso di una sua rielezione. Durante l'evento, rivolgendosi ai costruttori di automobili, ha dichiarato: "Non sarete in grado di vendere quelle macchine". Queste affermazioni confermano l'opposizione dell'ex presidente alle politiche ambientali attuate dall'attuale amministrazione Biden.
Trump ha già dato prova della sua avversione a queste politiche, criticando le batterie elettriche per le loro presunte inefficienze e promettendo di annullare le regolamentazioni introdotte da Biden per favorire la transizione verso la mobilità a batteria. Ha anche prospettato l'introduzione di pesanti dazi sulle importazioni dal Messico e messo in discussione l'efficacia delle politiche contro il cambiamento climatico, da lui ritenute una "bufala". Allo stesso modo, ha cercato di guadagnarsi il sostegno dell'industria petrolifera per la sua corsa alla Casa Bianca.
La possibile politica di Trump potrebbe incontrare resistenza non solo a livello istituzionale ma anche da parte dell'industria e dei consumatori. Bill Ford, presidente esecutivo dell'Ovale Blu, ha manifestato la difficoltà di allineare le strategie aziendali ai cicli elettorali, soprattutto quando la politica si frappone.
Fra l'industria automobilistica, alcuni potrebbero richiedere una più lenta attuazione delle normative sulle emissioni, ma è chiaro che tali politiche potrebbero trasformarsi in ostacoli significativi per la pianificazione aziendale. Nonostante ciò, non è garantito che un Congresso a maggioranza repubblicana supporti pienamente una simile inversione di rotta, dato che molti senatori sono stati eletti in stati che beneficiano dei crediti d'imposta dell'Inflation Reduction Act.