Il Governo amministrato dall’ormai ex presidente Donald Trump, in uno dei suoi ultimi provvedimenti prima del passaggio di consegne al nuovo eletto Joe Biden, ha concesso il rinvio dell’incremento delle sanzioni per il mancano rispetto dei limiti sui consumi. La richiesta, avanzata dall’industria automobilistica, potrebbe essere una decisione ormai certa salvo contestazioni dell’ultimo minuto da parte di gruppi di interesse, associazioni ambientaliste e, naturalmente dal neo eletto Biden.
Il rinvio di tali sanzioni, legate principalmente al mancato rispetto dei limiti sui consumi e alle emissioni delle autovetture, consentirà ai costruttori di evitare, almeno nel breve periodo, il pagamento di salatissime multe da centinaia di milioni di dollari. Ad esempio, nel 2018, Fiat Chrysler Automobiles ha dovuto sborsare più di 70 milioni di dollari in sanzioni a causa di alcuni veicoli prodotti e risultati particolarmente inefficienti in materia di emissioni come la Dodge Challenger con motore V8.
Il provvedimento si sovrappone al continuo e aspro scontro tra Washington e gli Stati che hanno ostacolato le politiche della Casa Bianca, indirizzate e rimodulare le normative introdotte con la precedente dirigenza di Barack Obama. La vicenda va avanti ormai da diversi anni, già nel 2015 le regole erano state ulteriormente inasprite da parte del Congresso degli Stati Uniti, il quale aveva imposto un adeguamento delle sanzioni tenendo conto del tasso di inflazione.
Successivamente, nel 2016, anche l’ente Nthsa (l’agenzia governativa statunitense facente parte del Dipartimento dei Trasporti) era intervenuta e aveva aumentato le multe passando dai precedenti 5,5 a 14 dollari per ogni 0,1 miglia per gallone di sconfinamento oltre i limiti.
L’aumento delle sanzioni per il mancano rispetto dei limiti ha avviato, nel corso del tempo, ferree proteste da parte degli operatori del settore i quali avrebbero stimato un aumento di circa 1 miliardo di dollari all’anno per gli oneri normativi. Al fine di porre un piccolo rimedio ai continui diverbi, anche la Casa Bianca era intervenuta sospendendo nel 2019, temporaneamente, la norma sull’inquinamento.
Ora, a distanza di qualche mese, arriva il nuovo e presumibilmente ultimo colpo di scena da parte del Governo uscente: un nuovo rinvio. Il passaggio di poteri tra la nuova e la vecchia guardia si fa sempre più critico e, solo nelle prossime settimane, sapremo la vera direzione intrapresa dal Governo sul tema dei consumi e delle emissioni delle autovetture. Tra i desideri di Biden, come anticipato in più occasioni, sembra che ci sia la volontà di sostenere gli obiettivi di CO2 ed incoraggiare l'adozione di veicoli ad emissioni zero.