L'amministrazione Trump ha annunciato la chiusura delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici presso tutti gli edifici governativi federali negli Stati Uniti. La decisione, che sarà comunicata ufficialmente la prossima settimana, prevede anche la vendita dei veicoli elettrici recentemente acquistati dalla General Services Administration (GSA).
La mossa rappresenta un netto cambio di rotta rispetto alle politiche di elettrificazione della flotta federale promosse dall'amministrazione Biden. La GSA, che gestisce gli edifici di proprietà del governo federale, opera attualmente circa 8.000 punti di ricarica utilizzati sia per i veicoli federali che per quelli personali dei dipendenti.
Secondo quanto riportato da The Verge, che cita una fonte anonima e un'email inviata agli uffici regionali, la GSA sta lavorando per allinearsi alle direttive della nuova amministrazione. Nell'email si legge che "le stazioni di ricarica di proprietà della GSA non sono considerate essenziali per la missione".
L'agenzia sta pianificando la cancellazione dei contratti di rete che mantengono operative le stazioni di ricarica. Una volta terminati, le colonnine saranno messe fuori servizio. Alcune stazioni inizieranno ad essere disattivate già dalla prossima settimana.
La decisione avrà un impatto significativo sia sui veicoli di proprietà del governo che su quelli privati dei dipendenti federali. Come specificato nell'email: "Né i veicoli di proprietà del governo né quelli di proprietà privata saranno in grado di ricaricarsi presso queste stazioni una volta messe fuori servizio".
Oltre alla chiusura delle stazioni di ricarica, l'amministrazione Trump prevede di dismettere i veicoli elettrici acquistati durante la presidenza Biden. Non è ancora chiaro se questi veicoli saranno venduti o semplicemente immagazzinati.
La pagina web della GSA dedicata all'elettrificazione della flotta è stata rimossa completamente, segnalando un ulteriore allontanamento dalle precedenti politiche a favore della mobilità elettrica nel settore pubblico.
Questa decisione si inserisce in un più ampio contesto di revisione delle politiche ambientali ed energetiche da parte della nuova amministrazione, con potenziali ripercussioni sul piano nazionale per lo sviluppo dell'infrastruttura di ricarica e la diffusione dei veicoli elettrici.
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