Transizione green e veicoli elettrici, a rischio moltissimi posti di lavoro

La transizione green metterà a rischio i lavoratori impegnati nelle catene di montaggio del settore automobilistico.

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a cura di Valentina Acri

La transizione green che sta portando ad una graduale diffusione di nuovi veicoli elettrici, nonostante punti ad una netta riduzione delle emissioni di CO2, potrebbe avere drastici effetti sul mondo del lavoro. A sottolineare questo importantissimo aspetto è l’Ifo di Monaco di Baviera, uno dei più importanti centri di ricerca della Germania.

Un campanello d’allarme che "punta il dito" contro i nuovi veicoli a propulsione elettrica che rischiano inevitabilmente di creare un impatto negativo sul lavoro. Solamente in Germania il settore delle quattro ruote potrebbe subire una perdita di oltre 100.000 posti di lavoro. A tal proposito, la stessa VDA, associazione di produttori automobilistici tedeschi, ha deciso di porre l' attenzione su tale aspetto fotografando la situazione che si sta creando dietro alla nuova mobilità sostenibile. Non a caso, viene ribadito un forte e negativo impatto sia sulla filiera che sulla produzione diretta, ma soprattutto su tutti i lavoratori attualmente impegnati nella realizzazione di auto a combustione interna e conseguente componentistica.

La trasformazione che ci si può aspettare sul fronte degli organici non sarà completamente attenuata dal pensionamento dei baby boomer (i nati tra il 1946 e il 1964, ndr). Poiché le aziende sono già consapevoli di questo problema, hanno l’opportunità di prendere misure appropriate in tempo utile, come la riqualificazione e la formazione. La transizione all’elettromobilità rappresenta una sfida importante soprattutto per i fornitori, un comparto dove le aziende di medie dimensioni sono dominanti, ha sottolineato il presidente dell’Ifo, Clemens Fuest.

Secondo l'Istituto Ifo di Monaco di Baviera, già nei prossimi 5 anni saranno 178.000 i posti di lavoro minacciati dalla transazione elettrica che sta interessando l'intero settore automobilistico. Tra i 613.000 dipendenti delle aziende produttrici, 75.000 persone andranno in pensione ed oltre 100.000 dovranno necessariamente acquisire nuove competenze.

Se si rivolge invece lo sguardo un po' più lontano, la situazione non sembra essere migliore. Non a caso, sono ormai tantissime le società automobilistiche che puntano ad ampliare la loro gamma di veicoli con nuovi modelli elettrificati, ed entro il prossimo decennio saranno ben 165.000 i lavoratori del settore automobilistico a rischio. Se consideriamo però i nuovi posti di lavoro che si creeranno con la produzione di batterie e nuovi veicoli elettrici sarà fondamentale investire su formazione e riqualificazione.

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