La rivoluzione energetica nel mondo dei trasporti, sarà guidata, secondo Toyota, dall'idrogeno. Una delle tecnologie da sempre più discusse e studiate, sembra aver trovato nell'ultimo periodo possibili campi di applicazione su vasta scala. Il costruttore giapponese, in questo senso, ha un importante vantaggio competitivo, visto che con il progetto Mirai (giunto alla seconda generazione) ha sempre creduto nello sviluppo dell'idrogeno.
A questo proposito, Toyota ha messo a disposizione la propria esperienza, offrendo a chiunque interessato l'opportunità di acquistare l'intera componentistica dell'unità di potenza sviluppata per Mirai. Dal Giappone arriva la notizia che uno dei cantieri navali più noti del paese, Yanmar, avrebbe scelto la struttura a idrogeno per alimentare un'imbarcazione di nuova generazione.
Il progetto è identificato dalla sigla EX38A FC (Fuel Cell): lunga 12,4 metri, ha una struttura propulsiva composta da due moduli a celle di combustibile e otto bombole per lo stoccaggio dell'idrogeno. La potenza erogata dal motore elettrico è di 250 kW (340 Cv). Attualmente, l'imbarcazione è ancora in fase di sviluppo e collaudo, i primi prodotti Yanmar con alimentazione a idrogeno dovrebbero iniziare a navigare entro il 2025.
In futuro è previsto lo sviluppo e la progettazione di nuove unità propulsive più potenti in grado di equipaggiare navi molto più grandi. Il costruttore giapponese è da tempo impegnato nella ricerca e sviluppo di innovazioni che consentano una navigazione attenta alle emissioni inquinanti. Il Giappone, inoltre, in un ambizioso programma ha annunciato la volontà di rendere il paese completamente a zero emissioni entro il 2050.
Insomma: la strategia di Toyota di voler iniziare a offrire non solo automobili ma anche di servizi (come la vendita della struttura e della componentistica della sua unità di potenza a idrogeno) sembra procedere in una direzione convincente. Probabilmente, nei prossimi anni, l'attività del colosso dell'industria a quattro ruote si concentrerà sempre più su soluzioni di questo tipo, diventando, grazie alla tecnologia accumulato in questi anni, un importante collaboratore per lo sviluppo di una mobilità più sostenibile.