La controversa alleanza tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l'imprenditore Elon Musk sta assumendo dimensioni sempre più significative, trasformandosi da semplice endorsement politico a partnership strategica con potenziali ripercussioni economiche e sociali. Negli ultimi giorni, Trump ha concretizzato la sua promessa di acquistare una Tesla, organizzando una conferenza stampa alla Casa Bianca dove erano esposti diversi veicoli del produttore americano. L'evento, che ha assunto i contorni di una vera e propria passerella promozionale, ha segnato un ulteriore passo nell'avvicinamento tra i due controversi personaggi pubblici, suscitando reazioni contrastanti nell'opinione pubblica americana.
Un matrimonio d'interessi tra politica e industria
Durante l'incontro con i media, Trump ha presentato con orgoglio la sua nuova Tesla Model S di colore rosso, definendola "un grande prodotto, il migliore che c'è". Il presidente ha chiaramente inquadrato l'acquisto come un gesto simbolico di sostegno a Musk, che oltre ad essere CEO di Tesla è stato recentemente nominato responsabile del Doge, il dipartimento dedicato all'efficientamento della macchina burocratica americana.
Trump ha enfatizzato come Musk sia "trattato in maniera molto ingiusta da un piccolo gruppo di persone", aggiungendo che "non si può essere colpevolizzati per il solo fatto di essere un patriota". La retorica nazionalista ha permeato l'intero evento, con il presidente che ha più volte definito l'imprenditore sudafricano "un grande patriota" americano.
Le ambiziose promesse di espansione
Da parte sua, Musk ha risposto con un annuncio di portata considerevole per l'economia americana. "In risposta alle straordinarie politiche del presidente Trump e della sua amministrazione, e come atto di fede verso l'America, Tesla raddoppierà la sua produzione negli Stati Uniti entro i prossimi due anni", ha dichiarato l'imprenditore, presentando questa espansione come diretta conseguenza delle politiche dell'amministrazione Trump.
Durante l'evento, Musk indossava una maglietta con il logo del Cybercab, veicolo completamente autonomo che, secondo quanto annunciato, "entrerà in produzione entro il prossimo anno in Texas". Questo ulteriore investimento sul suolo americano sembra perfettamente allineato con la retorica del "Made in America" cara al presidente.
I proprietari di Tesla in difficoltà
Mentre ai vertici si consolida questa alleanza politico-industriale, a livello di consumatori si registrano dinamiche interessanti. Sui social network stanno diventando virali le immagini di Tesla "modificate" dai proprietari nel tentativo di dissociarsi dalle posizioni politiche di Musk o per evitare atti di vandalismo.
Alcuni possessori hanno optato per soluzioni semplici come adesivi che specificano di aver acquistato l'auto prima della svolta politica dell'imprenditore. Altri, più creativi, hanno addirittura sostituito il logo Tesla con quello di altre case automobilistiche, in un tentativo di "camuffare" la propria vettura.
Queste modifiche sembrano rispondere a due esigenze distinte ma interconnesse: da un lato il timore concreto di subire danneggiamenti da parte di oppositori di Musk, dall'altro il desiderio di non essere associati a un marchio che, per molti, non rappresenta più i valori con cui si erano originariamente identificati al momento dell'acquisto.