Pochi giorni fa Tesla ha annunciato un investimento da 3.6 miliardi di dollari US verso la Gigafactory in Nevada al fine di ridurre i costi di produzione delle batterie; la notizia è potenzialmente molto interessante per i consumatori finali, un po' meno per tutte le altre case automobilistiche che si stanno cimentando nella produzione di auto elettriche.
Grazie al ricco investimento previsto da Tesla, la Gigafactory in Nevada sarà dotata di nuove linee di produzione per il Tesla Semi - il camion elettrico Tesla di cui abbiamo visto di recente i primi esemplari - e per le famose batterie in formato 4680 in grado di produrre fino a 100 GWh di batterie all'anno. Per farvi capire il rapporto, con quella quantità di batterie si possono produrre 1.5 milioni di auto private all'anno, ma l'obiettivo finale di Elon e compagnia è quello di arrivare a 500 GWh annui con la sola produzione che avviene in Nevada.
Tutto questo si tradurrà, inevitabilmente, in un costo di produzione delle batterie sempre più basso: nel 2020 l'analista Young Suk Shin di Morgan Stanley aveva stimato un costo di investimento di 600 milioni di dollari per la produzione di 10 GWh di batterie da parte di produttori asiatici, e nello stesso anno Tesla, in occasione del suo "Battery Day" aveva annunciato piani di investimento mirati a ridurre il costo al GWh del 69%, ciò significa ridurre il costo per la produzione di 10 GWh a 174 milioni di dollari.
Grazie all'espansione della Gigafactory in Nevada, oggi i costi di investimento nello sviluppo di batterie da parte di Tesla si sono dimezzati a 300 milioni di dollari, e l'obiettivo che si è posta la casa sembra sempre più raggiungibile.
Tutto questo si sposa alla perfezione con l'idea che ha Tesla di portare sul mercato un veicolo elettrico economico, proposto a una cifra inferiore a 25.000 $: per centrare questo obiettivo, prima dovranno scendere ulteriormente i prezzi delle batterie.