Elon Musk ha sempre avuto le idee molto chiare per quanto riguarda la mobilità; secondo l'imprenditore americano le auto elettriche saranno determinanti per "salvare il mondo dai cambiamenti atmosferici". Tesla è l'esempio concreto di come l'imprenditore americano sia riuscito a creare dal nulla un mercato inesistente, quello delle auto elettriche di lusso. Dopo la Tesla Roadster, la Model S e la Model X, quest'ultime vetture premium, Musk ha abbassato l'asticella del segmento di mercato di riferimento; la berlina Model 3 infatti si va a posizionare nella fascia media, anche se abbiamo visto che con gli accessori il costo sia tutt'altro che "popolare".
Bene, dopo aver puntellato diversi segmenti di mercato - anche se a onor del vero l'interlocutore di Musk è e rimane una persona piuttosto danarosa - l'istrionico imprenditore americano quando ha presentato il Master Plan 2 ha dichiarato che Tesla, oltre all'elettrica popolare Model 3, si sarebbe dedicata anche a coprire altre categorie di veicoli come i camion e i pick-up.
In questo articolo ci dedicheremo a quello che secondo gli analisti sarà la sfida più grande di Elon Musk; il camion elettrico, denominato anche Tesla Semi. La parola "Semi" - semi-trailer truck - sta ad indicare un camion semirimorchio, ossia una motrice su cui si possono montare uno o più rimorchi.
Le informazioni sul Tesla Semi non sono molte ma gli analisti sono concordi nell'affermare che l'avvento di Tesla nel settore dei trasporti pesante è da prendere molto sul serio. Il 28 aprile è stato rilasciato il primo teaser che ci fa intravedere la linea frontale del camion elettrico. Osservando il teaser si può notare che sono assenti gli specchietti e che i gruppi ottici anteriori presentano una marcata firma a LED.
Un'altra informazione essenziale che è stata ufficialmente diffusa è che il Tesla Semi verrà presentato a settembre, quindi tra poche settimane. Elon Musk parlando del Semi durante l'intervista al TED 2017, ha dichiarato che è stato fatto un lavoro incredibile e che guidarlo è divertente come guidare un'auto sportiva. Per quanto concerne lo sviluppo, a capo della divisione mezzi pesanti di Tesla troviamo il vice presidente di Tesla, l'ex Daimler Jerome Guillen.
La propulsione del Tesla Semi sarà assicurata da più unità di powertrain della Model 3. Il dubbio più grande è relativo alla capacità della batteria che sarà necessaria per spingere un mezzo che dovrebbe avere un peso nell'ordine delle 24/36 tonnellate.
A fare delle ipotesi sulla capacità della batteria necessaria per smuovere questo mezzo pesante qualche settimana fa ci ha pensato il sito specializzato in aftermarket Evannex il quale ipotizza che il Semi avrà una maxi-batteria, quasi certamente la più grande mai installata su un veicolo di produzione in serie; un'unità da circa 1200 kWh che dovrebbe consentire al camion di avere un'autonomia di circa 600 miglia, ossia 1000 km. Ipotizzando un costo di circa 100 dollari/kWh, che Tesla spera di raggiungere presto grazie alla GigaFactory, solo la batteria del camion elettrico di Tesla potrebbe costare circa 120mila dollari.
Attualmente tra i mezzi a propulsione elettrica che presentano la batteria più grande possiamo annoverare i bus dell'azienda cinese BYD, dotati di una batteria da 547 kWh. Però sappiamo bene che ci sono delle enormi differenze di peso tra un autobus ed un camion, quindi il Tesla Semi sarà unico nel suo genere.
Un altro problema sarà poi quello di ricaricare in tempi utili questa maxi batteria; anche in questo caso si possono fare solo ipotesi, certamente per ricaricare una batteria così grande sarà necessaria una colonnina da almeno 900 kW. A meno che Tesla non decida di presentare congiuntamente al camion un nuovo standard di ricarica.
Un'altra caratteristica principale del Semi è il sistema di guida semiautoma Autopilot che, nello specifico, è un sistema avanzato di assistenza alla guida e che abbiamo già avuto modo di apprezzare sulle Model S e X.
Considerando che a settembre, mese della presentazione del Tesla Semi, mancano poche settimane l'azienda americana ha provveduto a presentare la domanda per ottenere l'approvazione per testare sulle strade del Nevada e della California i suoi prototipi a guida autonoma. La fonte della notizia proviene dalla risorsa umana di Tesla preposta alle attività di regolamentazione, Nasser Zamani, il quale ha scritto una email, diffusa da Reuters, al funzionario del Nevada Department of Motor Vehicles, April Sanborn.
Tesla vuole ottenere l'approvazione per testare prototipi a guida autonoma in modalità platooning; stiamo parlando di quella modalità di viaggio dove i camion procedono in colonna seguendo un veicolo guida. In realtà non si tratta di una novità assoluta visto che anche Daimler circa un anno fa aveva predisposto un progetto, il Mercedes-Benz Highway Pilot, nel quale 12 camion di grandi produttori - tra cui Volvo e la stessa Daimler - nell'ambito della Truck platooning European Challenge, evento organizzato dal governo olandese, hanno portato a termine una settimana di guida (quasi) totalmente autonoma nelle autostrade dell'Europa. Il Truck platooning European Challenge è stato possibile grazie a Connect, un pacchetto di tecnologia che utilizza anche il Wi-Fi a bordo dei camion per collegarli tra loro.
Ricordiamo che capostipite del platooning è Volvo, poiché effettua sperimentazioni dal 2012. La vera differenza tra il platooning tradizionale e quello di Tesla è che i camion Tesla, anche a detta dello stesso Zamani, viaggeranno in colonna senza avere nessun driver in cabina di pilotaggio.
Il Tesla Semi si preannuncia come un prodotto molto interessante anche perché comprende un settore, quello dei mezzi di trasporto pesanti su gomma, che storicamente è sempre stato un campo piuttosto fertile per quanto concerne le innovazioni. A settembre mancano ancora pochi giorni quindi vi consigliamo di sintonizzarvi sulle frequenze di Tom's Hardware per rimanere aggiornati.