Il sogno dell'auto elettrica economica di Tesla sembra allontanarsi sempre più all'orizzonte. Secondo un recente rapporto di Reuters, il lancio del modello a prezzi accessibili, originariamente previsto per la prima metà del 2025, potrebbe slittare significativamente fino a fine 2025 o addirittura all'inizio del 2026. Una notizia che giunge in un momento particolarmente delicato per l'azienda di Elon Musk, già alle prese con un preoccupante calo delle vendite a livello globale e con le crescenti polemiche legate alle posizioni politiche del suo controverso fondatore.
L'idea di una Tesla dal prezzo democratico non è nuova. Risale infatti al 2020, durante l'evento "Battery Day", quando Musk annunciò con entusiasmo lo sviluppo di un'auto elettrica dal costo di appena 25.000 dollari. Il progetto si basava su una piattaforma completamente rinnovata che avrebbe dovuto abbattere i costi di produzione del 50%, rappresentando una svolta epocale non solo per Tesla ma per l'intero settore della mobilità elettrica.
Quella visione, soprannominata informalmente "Model 2" dagli appassionati, avrebbe dovuto condividere la stessa architettura con il misterioso robotaxi autonomo, altro progetto futuristico costantemente promesso ma mai concretizzato. Col passare del tempo, tuttavia, la strategia aziendale ha subito un drastico cambiamento di rotta: Musk ha definitivamente accantonato l'idea di un veicolo completamente nuovo. La soluzione alternativa, decisamente meno ambiziosa, prevede ora lo sviluppo di versioni semplificate dei modelli già esistenti, in particolare una variante estremamente essenziale del SUV Model Y. Un compromesso che sembra tradire la visione originaria di democratizzazione della mobilità elettrica, limitandosi a proporre veicoli "economici" solo in termini relativi.
Le ragioni di questo continuo slittamento sono molteplici e riflettono le sfide che Tesla sta affrontando su diversi fronti. La casa automobilistica californiana sta vivendo un periodo di contrazione delle vendite in molti mercati chiave, conseguenza di una gamma prodotti ormai datata che fatica a rinnovarsi sostanzialmente dal 2020, anno di lancio del Model Y. A peggiorare la situazione contribuiscono le deludenti performance commerciali del Cybertruck, il pickup futuristico che, nonostante l'enorme clamore mediatico, non è riuscito a tradursi nel successo di vendite sperato. Le consegne procedono a rilento e i problemi di produzione continuano a persistere, erodendo ulteriormente le risorse aziendali che potrebbero essere destinate allo sviluppo del modello economico.
L'elemento politico nel declino commerciale
Non si può ignorare come le posizioni politiche di estrema destra assunte pubblicamente da Elon Musk negli ultimi anni, insieme al suo crescente coinvolgimento nelle dinamiche governative statunitensi, stiano influenzando negativamente la percezione del marchio. Tesla, un tempo simbolo di innovazione progressista e sostenibilità ambientale, si trova ora associata all'immagine controversa del suo fondatore. Questo cambio di percezione ha un impatto tangibile sulle decisioni d'acquisto, specialmente in mercati tradizionalmente sensibili alle tematiche ambientali come l'Europa e la California, dove molti potenziali acquirenti stanno orientando le loro scelte verso marchi concorrenti percepiti come più allineati con valori progressisti.
Il continuo rimandare il lancio di un'auto elettrica veramente accessibile lascia inoltre spazio ai numerosi concorrenti, soprattutto cinesi, che stanno rapidamente occupando la fascia di mercato delle elettriche a prezzi contenuti con modelli sempre più competitivi sia in termini di costo che di tecnologia. In questo contesto di incertezza, la promessa di un'auto elettrica Tesla alla portata di tutti sembra trasformarsi sempre più in un miraggio che si allontana all'orizzonte, mentre l'azienda lotta per mantenere la sua posizione di leadership in un mercato sempre più affollato e competitivo.