Tesla rinnova la causa contro Rivian: furto di segreti aziendali

Tesla chiama in causa Rivian per furto di segreti aziendali: una causa di Maarzo 2019 viene rimpolpata con l'accusa di furto di progetti inerenti a nuove batterie di proprietà intellettuale Tesla.

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a cura di Stefano De Ciechi

Tesla punta il dito contro Rivian: la casa di Palo Alto sostiene che la controparte sia venuta in possesso di segreti aziendali riguardanti batterie di nuova ed innovativa concezione.

Ormai di procedimenti legali per furto di segreti aziendali, soprattutto nell’ambito di tecnologie trainanti (e Tesla ne è capostipite), ne abbiamo a bizzeffe: sono lunghi più di una soap opera e a volte vengono rispolverati, come un match tra Rocky e Drago. Tesla porta di nuovo sotto i riflettori un procedimento legale aperto nel lontano 2019: si sostiene che Rivian si sia appropriato indebitamente di segreti aziendali riguardanti delle nuove generazioni di batterie elettriche.

Questa l’accusa che si aggiunge ai già esistenti capi d’imputazione: appropriazioni di segreti aziendali (generici) e assunzione di dipendenti Tesla con preciso scopo di fruizione di tali contenuti tramite l’esperienza maturata da tale personale.

Nello specifico, in un documento depositato in tribunale a settembre 2021, si evince come la sicurezza interna di Tesla abbia colto in flagrante tre dipendenti nell’atto di “esportare” dei segreti aziendali inerenti a dei nuovi prototipi di batterie di proprietà intellettuale Tesla.

Rivian dal canto suo asserisce che non sussistano i presupposti per un accusa del genere: dichiarando un assoluto dispiacere per il protrarsi di tale causa legale, ha già richiesto l’archiviazione del caso (richiesta rigettata) a marzo 2021, evidenziando come Tesla non abbia mai saputo dimostrare la reale violazione dei propri segreti/brevetti, nè tantomeno le modalità di tale fuga di dati segreti.

Ciò che possiamo sicuramente evidenziare è la scomodità, in questo momento, di tale inasprimento: Rivian sta infatti programmando la propria quotazione in borsa tramite una IPO (proprio come Volvo) per un valore stimato di circa 80 miliardi di dollari. Senza contare il recente lancio del primo furgone Amazon, e le prime consegne del nuovo Pick-Up 100% elettrico.

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